Lucca prima di tutto, Lucca sopra tutto. Questo dovrebbe essere, a nostro avviso, il compito e il principio fondamentale di azione per un sindaco. Egli è chiamato ad amministrare la città la cui maggioranza, assoluta o relativa non importa, lo ha votato e non può e non deve lasciarsi trascinare nelle beghe politiche d'oltrecortina. Mario Pardini ha commesso un grande errore politico schierandosi a favore di Draghi, indipendentemente dal fatto che si sia trattato di una decisione più o meno giusta ed opportuna. Nessuno glielo aveva chiesto tantomeno i lucchesi che lo hanno sostenuto. Fratelli d'Italia, ovviamente, ma non solo bensì in compagnia di Difendere Lucca e di chi sostiene Fabio Barsanti, hanno subito stoppato la scelta del nuovo primo cittadino che anche loro hanno contribuito a far eleggere. E anche loro, invece di pensare a Lucca, hanno pensato agli obblighi e ai vincoli ideologici e di partito. Giorgia Meloni non vuole un altro Draghi e vuole andare al voto. La Lega di Matteo Salvini e Forza Italia, nonostante a nostro avviso siano a rischio bastonata, ci potrebbero pensare. Mario Pardini, invece, dice che non è il momento e, probabilmente, ha ragione.
Tutto il centrodestra, comunque, dovrebbe spiegarci e spiegare ai lucchesi che l'hanno votato, che cosa c'entra Mario Draghi con la città di Lucca. Tranquilli, non ve lo spiegheranno mai, così proviamo a farlo noi. Questa è gente che quanto a indipendenza di giudizio e autonomia di pensiero nemmeno a parlarne, si tratta di politicanti, hanno un solo vincolo, quello di appartenenza alla struttura gerarchica dalla quale traggono la linfa necessaria ad alimentarli. Di Lucca non gliene frega più di tanto se da Roma arrivano ordini o musiche suadenti che mettono al primo posto la disciplina di partito o altre sirene rispetto all'interesse della città che, invece, dovrebbero rappresentare.
Glielo avevamo detto a Mario Pardini quando lo avevano buttato fuori dal tavolo del centrodestra. Non ti hanno voluto col cuore, figuriamoci se, nel caso, ti proteggerebbero col cervello. Ma lui, indomito, ha voluto andare avanti di testa propria e visto il risultato potrebbe anche aver avuto ragione, ma... appunto, come sempre c'è un ma e così come a sinistra, anche a destra l'innocenza è da decenni andata a puttane per cui state sereni, in ogni caso cambierebbe poco se al posto di questi ci fossero quegli altri.
Proprio non riusciamo a comprendere che anche le puci abbiano la tosse soprattutto a luglio inoltrato. Vero che il Covid impazza, ma non esageriamo con l'infiammazione delle vie respiratorie. Barsanti e i suoi pretoriani hanno sentito il bisogno di calare il loro asso di briscola per non farsi superare a destra da Marco Martinelli e da Fratelli d'Italia. Così, hanno inviato un messaggio nemmeno tanto sottile a Mario Pardini della serie, la prossima volta prima di prendere iniziative di carattere politico, consultaci perché non sei nessuno e senza di noi saresti ancora meno. Questo, in sostanza, il senso del richiamo diffuso oggi pomeriggio.
L'estrema destra, se così vogliamo chiamarla, è sempre stata, dalla fine del fascismo, affamata di potere senza mai poterlo avere. E menomale. Poi, lo sdoganamento di Berlusconi verso Alleanza Nazionale, aveva permesso la grande abbuffata anche a chi non era mai stato chiamato alla tavola del re. A Lucca, il centrodestra e la destra in particolare, hanno osservato, non per volontà loro, un digiuno che nemmeno gli ebrei il giorno del kippur. E adesso che credono di essere i più forti e determinanti, fanno la voce grossa e lasciano intendere che senza il loro consenso questa amministrazione non andrebbe da nessuna parte.
Una cosa è bene chiarire da subito. Noi non pensiamo che il fascismo sia lì lì per risorgere, ma siamo profondamente convinti che i fascisti non cambieranno mai. Ovunque essi siano la loro crassa ignoranza gli fa credere di potersi permettere tutto e il contrario di tutto. Non è, fortunatamente, il caso di Lucca, ma è sempre meglio aver paura che toccarne.
Se questa amministrazione vuole fare qualcosa di buono per la città, deve tenere la politica dei politicanti da strapazzo a spasso per la capitale cloaca, lontano dalle mura cittadine e concentrarsi solo e soltanto su ciò che può rendere più bella, più ricca e non solo di denaro, questa splendida città anche a costo di fottersene della disciplina di partito. I partiti sono stati la rovina di questa Italia e nonostante tutto continuano ad esserlo. Probabilmente è la bestia uomo a essere malata alle origini, ma tant'è: nulla di nuovo sotto il sole, cocente, di questa estate torrida.
Noi che abbiamo plaudito alla vittoria di Mario Pardini, abbiamo ben chiaro che cosa è necessario per rendere migliore Lucca rispetto a quella governata per dieci anni dai bradipi verniciati di rosso. E non saranno le Giorgia Meloni, i Matteo Salvini o i Silvio Berlusconi a venirci a insegnare quello che conta e quello che è bene o meglio per noi e per quei lucchesi che Lucca la amiamo davvero.
