E' un bel dilemma. Già durante gli anni di piombo l'ipocrisia della sinistra e di quell'area cosiddetta di contiguità alla lotta armata aveva partorito la famosa frase né con lo Stato né con le Br che equivaleva, inevitabilmente, a stare dalla parte dei brigatisti. Così oggi, sia pure sotto un altro aspetto, magari meno appariscente, ma molto, molto più importante e devastante, c'è il dilemma se è meglio stare con chi, come la Russia di Putin, è ormai l'unico Stato rimasto a difendere la famiglia come è sempre stata e come dovrebbe essere oppure con l'Unione Europea, organismo sovranazionale dittatoriale e del Pensiero Unico Dominante che mira apertamente alla desovranizzazione dei singoli Paesi a beneficio di élites dominanti burocratico-asettiche il cui unico principio è l'annientamento di tutto ciò che è il patrimonio storico-culturale-antropologico dell'umanità. Anche in questo caso, almeno per quanto ci riguarda, risponderemo che non ce la sentiamo di stare con il primo, ma nemmeno con la seconda e che se il primo, in sostanza, bombarda l'Ucraina ed è una sorta di demone, l'altra è anche peggio pretendendo di definire la vita degli Stati e delle popolazioni che li compongono annientando religioni, usi e costumi vecchi di millenni. Noi saremmo imprigionati sia sotto la Russia dello zar sia sotto l'abominevole Unione Europea che si è svenduta alle lobbies gay e Lgbtq che vogliono distruggere la famiglia tradizionale e tutto ciò che le gira intorno - soprattutto questo - a beneficio di un genere umano composto da ibridi e da famiglie senza sesso che, per essere tali, dovranno affittare uteri e comprare figli.
Siamo, così, giunti all'ultimo stadio, quello oltrepassato il quale esiste solamente la cancellazione dell'identità di ogni essere umano che sarà una sorta di fluido scorrevole che potrà essere modellato e rimodellato dal potere sulla base delle necessità contingenti. Un'umanità ibrida e senza alcuna identità è molto, ma molto più facile da maneggiare che non una comunità consapevole di ciò che è e, in particolare, è sempre stata.
Fortunatamente non siamo costretti a scegliere tra un pazzo guerrafondaio e un organismo sovranazionale malato di metastasi suicide. Possiamo ancora, cioè, scegliere se aderire ad un'Unione Europea che, come la Nato, non ha alcun senso né alcuna utilità se non quella di comprare le nostre coscienze e la nostra autonomia di pensiero con qualche soldo. Accettare, in un futuro, l'obbligo di equiparare le famiglie gay o Lgbtqrstuvz a quelle tradizionali è un suicidio collettivo e un omicidio premeditato dalle élites depravate e prive di qualsiasi morale. L'Unione Europea vuole imporci i desiderata di una minoranza di omosessuali, transessuali, transgender, gender fluid e altre nuove specie accusando chi non la pensa come loro di sessismo, omofobia, fascismo, razzismo. E il senso di colpa alimenta il timore di rispondere e contrattaccare. Noi odiamo l'Unione Europea, la consideriamo alla stregua di un tumore maligno che sta andando in metastasi portando con sé tutte quelle tradizioni identitarie che, al contrario, sostiene di voler difendere.
Noi non accetteremo mai di andare a combattere per la Nato o per l'Unione Europea. Così come per la Russia. Fratelli d'Italia sta dimostrando di non avere gli attributi per governare l'Italia da italiani e questo lo avevamo compreso subito. Non una parola di Giorgia Meloni contro le lobbies Lgbtq o contro le adozioni a coppie gay o trans. Noi, lo ribadiamo, non siamo vaccinati contro il Covid così come non abbiamo bisogno di un vaccino per difenderci da chi vuole distruggere le fondamenta dell'umanità.
Tra Putin e l'Unione Europea, diciamo no all'Unione Europea, oggi, domani e sempre.