'E mo' so cazzi tuoi'. Ve la ricordate la battuta del funzionario pontificio al gendarme che aveva osato arrestare nientepopodimeno che il marchese del Grillo al termine di una rissa in osteria? Ecco, al posto del gendarme, adesso, potrebbe trovarsi anzi, ci si trova, addirittura colui che tutti consideravano, al termine del primo turno di elezioni, il probabile per non dire certo sindaco di Lucca ossia Francesco Raspini, candidato del centrosinistra. E, infatti, comincia a reagire tirando in ballo CasaPound, l'estrema destra, vedrete, ancora pochi giorni e si risentirà parlare di fascismo. Ma non solo. Raspini se la prende anche con Andrea Colombini accusandolo di augurare un giorno sì e l'altro pure il peggio del peggio ai non vaccinati. Colombini, sul Covid è, semplicemente, coerente a se stesso e noi la pensiamo come lui. Nel suo ultimo video invita tutti i suoi sostenitori a votare Mario Pardini senza se e senza ma. Fabio Barsanti ha deciso che, per i prossimi cinque anni, meglio provare a fare l'assessore che ridursi a fare ancora opposizione. Elvio Cecchini deve essere quello che ha deluso più di tutti Raspini: prima lo ha incontrato e ascoltato, poi ha scelto Pardini. Resta Alberto Veronesi che non ha, perdonateci l'ardire, gli attributi per scegliere da sé quel che ha sempre sostenuto o quasi e si lascerà gestire dai Renzi e dai Calenda che, a questo punto, all'ipotetico mercato delle vacche nazionale, cercheranno di strappare, sostenendo Raspini a Lucca, qualcosa di buono.Donatella Buonriposi ci ha confessato tempo fa, che non avrebbe sostenuto Raspini ad un eventuale ballottaggio: bene, attendiamo sue esternazioni pubbliche. Qui la fava, direbbe qualcuno, s'ingrossa e si fa anche interessante.
Francesco Raspini adesso potrebbe cominciare ad avvertire il fiato sul collo. Al di là della sua proverbiale seraficità. Non solo CasaPound ed estrema destra. Adesso ha tirato fuori anche l'antieuropeismo e, perdonateci, allora qui non ci vediamo più. Noi siamo sempre stati contro gli organismi sovranazionali e contro l'Unione Europea e non ci stancheremo mai di sostenere che il nostro Paese non è nemmeno più una espressione geografica perduto com'è nei meandri di un sistema mondialista tendente e teso ad annientare le identità nazionali, politiche, storiche, culturali, religiose, sessuali. Quindi se Raspini pensava di fare leva sul nostro europeismo allora si è sbagliato di grosso. Al bando l'Unione Europea che con la scusa dei fondi aggratisse, ci stringe sempre di più il cappio al collo. Forse è vero, un Mario Pardini sindaco di Lucca non sappiamo dove potrà condurci con quella che Raspini definisce, l'Armata Brancaleone, ma meglio, molto molto meglio l'Armata Brancaleone di Mario Pardini di quella a strisce arcobaleno-fucsia che il Pensiero Unico Dominante vorrebbe propinarci.
Con la scusa della guerra, ennesima emergenza dopo quella del Covid, questo Governo di debosciati e queste élite internazionali dedite al culto della finanza e dei mercati virtuali, provano a fare leva sulle nostre paure togliendoci ogni diritto di sognare di poter tornare padroni in casa nostra. Bene, è da Lucca che possiamo tornare a riprenderci quello che è sempre stato nostro e che non può, non deve diventare di tutti compresi i cani e porci con cui vorrebbero sostituirci.
L'Italia agli italiani che se la meritano e anche a chi, pur non essendo italiano, è orgoglioso di vivere e di far crescere i propri figli nel paese più bello - o quasi - del mondo.
Dispiace, sinceramente, che Raspini stia piano piano estraendo dal cilindro il peggio del suo repertorio. Non ci meraviglieremmo se, all'orizzonte, apparisse il buon Stefano Bruzzesi grande orchestratore di campagne politiche in situazioni di emergenza e di difficoltà per la sinistra. Per fortuna che a Pistoia ha preso una sberla di quelle che fanno male. Se verrà a Lucca tranquilli, si vedranno esponenti della sinistra recarsi casa per casa annunciando la resurrezione, udite udite, di Mussolini e, perché no?, anche dei campi di concentramento. Ma fatela finita che avete sempre bisogno di attaccarvi all'inesistente per dimostrare di esistere.
La verità è solo una: o ora o mai più. Il 26 giugno, domenica, chi sceglierà di andare a votare si assumerà, finalmente sia pure nel suo piccolo, la responsabilità di decidere a chi affidare non solo le sorti della propria città, ma anche qualcosa di più. A noi Barsanti non dispiace e, a dirla tutta, ci sembra sia stato capace di fare cinque anni di buona opposizione. Perché, allora, additarlo come il fumo negli occhi?
Il leader di Difendere Lucca ha mostrato di avere la stoffa per aspirare a qualcosa di più di un semplice seggio di consigliere comunale e molti lucchesi e non certo tra i peggiori anzi, a nostro avviso spesso anche tra i migliori, lo hanno appoggiato. Se dovesse vincere Mario Pardini tranquilli, non arriveranno a Lucca i panzergrenadier di infausta, bellica memoria e nemmeno le camicie nere della marcia su Roma. Continueremo ad avere una città bellissima e, magari, forse potremo assistere anche a quel rilancio che fino ad oggi e in dieci anni di gestione tambelliniana non si è mai realizzato. E allora osiamo e osate, solo chi osa, del resto, può volare e anche vincere. Importante sarà non aver lasciato passare il treno senza aver provato a salirci sopra.