StoricaMente
Italiani nella terra dei canguri
Di italiani in Australia si può cominciare a parlare nel 1793, quando il navigatore Alessandro Malaspina, originario di Mulazzano in Val di Magra, ma al servizio della corona spagnola, approdò sulle spiagge della Nuova Zelanda e del continente australe
A bello libera nos, Domine
Le letterature d’ogni tempo e paese sono fitte di testimonianze dell’aspirazione umana a vivere in un mondo senza guerra, il più feroce dei mali uscito dal mitico vaso di Pandora, peggiore anche della carestia, delle epidemie, dei terremoti…
Fabrizio Quattrocchi, vent'anni e un giorno
Vent'anni fa, il 14 aprile 2004, guardia di sicurezza privata, venne rapito e ucciso in Iraq. Il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi lo ha insignito della medaglia d'oro al valor civile alla memoria. Uno dei pochi eroi, se così possiamo dire, di questa povera (dis)graziata Italia del nuovo millennio
Il racconto di una comunità due volte millenaria
Storico locale profondamente legato al proprio territorio, la Lucchesia e i suoi dintorni l’una e gli altri studiati con un rigore documentario pari all’acribia dello sguardo di ricercatore, Roberto Pizzi, da anni, porta avanti, in solitaria, un rilevante lavoro di scavo intorno alle vicende e ai protagonisti di una Lucca forse di minoranza, ma certo non minore per importanza
Carlo Del Bianco, professore e partigiano
Nato nel 1913, figlio unico di un’agiata famiglia della borghesia degli uffici nella città più cattolica e mercantile della Toscana, tra la fine degli anni trenta e i primi quaranta del secolo scorso Carlo Del Bianco ha rappresentato l’anello di congiunzione tra il vecchio e il nuovo antifascismo lucchese
Letteratura e sport nell’Italia giovane
Pochi anni dopo la proclamazione dell’Unità d’Italia (17 marzo 1861), le allarmate relazioni degli ufficiali medici delle Commissioni di leva posero in una luce diversa la famosa affermazione attribuita a Massimo d’Azeglio (1798-1866): “Fatta l’Italia, bisogna fare gli Italiani”.
Il coraggio di Roberto Vannacci e la società della deresponsabilizzazione
Quel Vince al contrario è uno schiaffo in faccia a tutti quelli - politicanti, amministratori, intellettualoidi, giornalistucoli e razze similari - che hanno fatto e stanno facendo e…
Storie minime del secolo scorso
È un deposito di storie, il Novecento. Tragiche, atroci nella sua prima metà, attraversata com’è da due terribili conflitti mondiali, in cui la morte di massa fa la sua irruzione nella contemporaneità, meno cruente, ma altrettanto tese e taglienti quelle dei decenni successivi: storie della fatica per ampliare i diritti, affermare una maggiore giustizia sociale, consolidare la democrazia
Sobrio e frugale l’uomo del futuro
Nel Neolitico, poco più poco meno di diecimila anni fa, la popolazione umana non superava i 5 milioni di individui; agli inizi del secolo scorso i discendenti di Adamo ed Eva erano saliti a 1 miliardo e 600 milioni, per più che raddoppiare - 4 miliardi - nel 1960, diventare 6 miliardi alla fine del millennio e dilatarsi a 7 nell'autunno del 2011
Perché il fascismo non amava il giallo
È circa un secolo che critici e scrittori discutono della maggiore o minore importanza da attribuire al romanzo poliziesco nel più ampio scenario della letteratura italiana. Una riflessione che non accenna a sfumare e che, anzi, ritorna con forza nel dibattito culturale dei nostri giorni, sollecitata dai recenti successi in libreria, e anche al cinema e sul piccolo schermo, dei romanzi di Giancarlo De Cataldo, Antonio Manzini, Maurizio De Giovanni, Giampaolo Simi
Cento anni fa il “disgraziato accidente” a Carlo del Prete
Nel gennaio 1924 Carlo del Prete era da poco stato nominato comandante dell’Idroscalo “S. Anna” di Sesto Calende (VA). In particolare, la mattina del 13 gennaio, giornata fredda e ventosa,…
Ricordi pallonari e clericali
Anche allora, come oggi, il pallone era soprattutto tifato, parlato, radiofonico e televisivo. Poi c'era quello vissuto, giocato, praticato: motivo per il quale, come Enrico IV di Borbone, quello di “Parigi val bene una Messa”, pure io fui costretto a farmi cattolico
C’è una casa alla foce del Serchio che odora di eroi e gesta, ma che questo Paese senza memoria ha ridotto a un misero rudere: eccola
Alla foce del Serchio, all'interno del parco Migliarino San Rossore, gestito allegramente viste le sue condizioni, c'è un rudere che rappresenta o, almeno, dovrebbe rappresentare, se l'Italia e il suo popolo avessero una memoria, l'orgoglio di una Marina Militare che invece, a quanto pare, per ragioni politiche ha lasciato andare in malore. Questi resti, oltre 80 anni fa, hanno ospitato gli eroi di Alessandria d'Egitto e non soltanto
Livornesi ingrati e bigotti
Begli ingrati davvero, i livornesi! A scorrere lo stradario comunale, ti accorgi, infatti, che i cittadini labronici hanno dedicato vie e piazze, vicoli e slarghi, corsi e viali a personaggi – e cose – di tutti i tempi e generi. Non sono stati trascurati i protagonisti del Risorgimento e neppure, giustamente, quelli della Resistenza
Lo 'spirito del Serchio': in ricordo degli eroi dimenticati della Regia Marina Italiana
Tanti anni fa mi capitò per le mani un vecchio libro privo anche della copertina, ritrovato non so dove e in verità non ricordo neppure dove l’ho riposto. Quel libro è intitolato “Uomini contro navi”, raccontava buona parte delle imprese dei mezzi d’assalto della Regia Marina Italiana durante l’ultima guerra mondiale, con particolare riferimento a quelle compiute con i “maiali” (siluri a lenta corsa) e dai marinai che ebbero l’onere e l’onore di condurli