Quando la passione per il ciclismo non conosce limiti. Il capannorese Benedetto Piccinini, nato a Lammari e residente a Marlia, ha speso una vita per le due ruote. Iniziò a correre da ragazzo facendo tutta la trafila giovanile passando poi dopo 328 vittorie complessive a trasmettere la sua passione ai giovani oltre ad essere stato il principale artefice nel portare i mondiali di ciclismo in Toscana nel 2013. All' età di 70 anni, li compie in questi giorni, è presidente del comitato provinciale F.C.I. di Pisa, una carica che merita e che ricopre con quell' entusiasmo che lo ha reso partecipe e protagonista da quando correva ad ora. È oggi diventato un simbolo di integrità e lealtà sportiva, concedendo alle due ruote il tempo disponibile anche nel dopo lavoro (è un ex infermiere e capo area del "San Luca" in pensione dal 2019). Iniziò a correre a 16 anni da allievo nella Coppi Lunata. Aveva doti di passista scalatore e sono numerose le sue vittorie per distacco. Proseguì a correre e a vincere nella Capp Soccorso di Prato e nella Branzi di Firenze, quindi Zeta Peugeot francese nei primi anno 80, disputando in terra transalpina alcune corse con dilettanti mischiati a professionisti. Da amatore si mise in luce nella Del Mugnaio Saltocchio Fanini. Una volta attaccata la bicicletta al chiodo nel 2000 ebbe la geniale idea di portare i mondiali di ciclismo in Toscana.
"Mi confidai con Anelito Della Santa e l' allora giornalista Pierluigi Bertini, deceduto diversi anni fa, andai anche a far visita ad Ivano Fanini per avere una sua disponibilità nell' indicarmi la strada da seguire ma allora mi rispose il patron di Amore e Vita che aveva delle diatribe con l' Uci per la lotta contro il doping e non se la sentiva di occuparsene per paura di danneggiarmi".
Ed allora?
"Fui messo in contatto con l' allora vice presidente nazionale della Federazione Osvaldo Ferrini, il quale prese in carico il mio progetto affidando la mia richiesta e persone con esperienza e dopo anni di lavoro burocratico e l' interesse dimostrato fin dall' inizio da Emilio Farulli responsabile regionale della commissione tecnica, non che richieste inviate alla Federazione Ciclistica regionale e nazionale oltre che all' Uci la mia idea fu messa in pratica. Tutte le gare terminarono a Firenze, dal 22 al 29 settembre, con partenze divise tra le città di Firenze, Pistoia, Montecatini e Lucca."
IL SUO ECCELLENTE LAVORO PER LA PROVINCIA DI PISA
Dopo una lunga insistenza di Stefano Bani, segretario federale del comitato di Pisa e presidente del settore giovanissimi della Toscana, Piccinini accettò la candidatura a presidente provinciale e fu eletto il 13 dicembre dello scorso anno per un quadriennale che si protrarrà fino a dicembre del 2028. A lui sono affidate anche responsabilità di definire e coordinare la strategia di digitalizzazione e informatica, quindi oltre ad essere sul posto delle varie corse si vede costantemente impegnato con il computer. Di recente si è recato a Santa Croce sull' Arno per presenziare al prestigioso 79.o Gran Premio Cuoio e delle Pelli, riservato da quest' anno alla categoria juniores, dopo che in passato vedeva protagonisti gli Elite e Under 23.
"Purtroppo-dice il presidente-la nuova riforma dello sport ha creato molte difficoltà alle società, riguardanti i compensi economici per il vincolo sportivo. Ci sono di conseguenza anche meno soldi a disposizione nell' allestire le corse ed alcune società sportive hanno addirittura chiuso i battenti."
Nella provincia di Pisa quante società dilettantistiche ci sono?
"Una trentina ed una sessantina sono le corse in stagione. La provincia di Pisa è piuttosto grande ed a volte ci sono più di chilometri da percorrere fra una sede di partenza e l' altra".
Il 14 ottobre è in programma un' altra gara fra le più importanti a livello internazionale: il G.P. del Mobilio a Ponsacco.
"Si svolgerà il 14 ottobre la 74.a edizione riservata agli Elite e Under 23. Anche quest' anno sono previste due frazioni: la prima in linea di 124 chilometri con partenza alle ore 9 e la seconda nello stesso giorno a cronometro con partenza alle ore 15. Io non posso mancare perché questa è una manifestazione di grande tradizione che attira tanti sportivi contribuendo in maniera significativa a promuovere anche il turismo verso il territorio pisano."
SI CONFIDA CON QUALCUNO IN PARTICOLARE PER IL SUO INCARICO?
"Si con Ivano Fanini. Il dirigente sportivo al quale sono legato da una lunga amicizia. Con lui mi consiglio per definire strategie e azioni all' interno del sistema ciclistico e la sua esperienza in materia mi è preziosa anche nel ruolo di presidente della federazione provinciale. Di lui mi fido: è il ritratto della sincerità. Parla schietto come me, senza doppi fini."
In famiglia nessuno dei tre figli ha seguito le sue orme sportive. Martina, Luca e Romina sono per la gioia di sua moglie Rossana tutti laureati ed esercitano la professione. È sempre più raro anche nel ciclismo che i giovani proseguano la tradizione familiare nel campo della dirigenza sportiva. Questo costituisce un problema anche nel ciclismo i cui organi federali e dirigenziali sono di età piuttosto avanzata.