Ce n'è anche per Cecco a cena
La stella di David azzanna la testa del serpente: per i massacratori di donne che si tolgono il velo è arrivata l'ora della verità
Squilla il telefono. All'altro capo del, si fa per dire, filo sta Ilan Dabush, amico ebreo titolare del ristorante BaGhetto al Portico d'Ottavia, il quartiere dove, nell'ottobre 1943, i nazisti, aiutati dai vermi in camicia nera, sequestrarono e deportarono oltre mille persone colpevoli, soltanto, di essere ebree. Sua moglie e le figlie sono in Israele e, probabilmente, per quanto sta accadendo, non potranno rientrare entro breve tempo, ma Ilan è tranquillo, conosce la determinazione del suo popolo, sa quanto ha sofferto nei secoli e conosce un pensiero sul quale, all'indomani del secondo conflitto mondiale, ogni ebreo non arretra di un metro: se non sono gli ebrei a difendersi e a lottare per difendere la propria vita, nessuno, tantomeno gli ipocriti intellettuali di sinistra in Occidente, lo farà per loro. Quanto sta accadendo è Storia, quell'uomo è un genio. Il riferimento a Benjamin Netanyahu, primo ministro di Israele, è evidente e noi la pensiamo come lui. Sin da quando le manifestazioni dell'opposizione minavano l'unità del paese quotidianamente attaccato dai terroristi di Hamas, abbiamo sostenuto che Israele, anche se paese democratico, non può permettersi di essere diviso a rischio di venire attaccato proprio per metterne in risalto le presunte contraddizioni. E così è stato...

Roberto Vannacci, ultimo e unico faro in un mare di sola nebbia
L'Europa non esiste più. Almeno nel senso in cui eravamo, decenni fa, abituati a concepirla. C'è l'Unione Europea, che di Europa non ha niente, un insieme di parassiti che governano gli Stati dai quali, al contrario, dovrebbero dipendere. Un organismo sovranazionale inutile e dannoso, ipocrita e falso, devastante e distruttivo delle identità delle singole nazioni nelle quali cerca di inserire milioni di esseri umani, quasi tutti islamici e all'opposto delle nostre tradizioni e consuetudini. Ogni singolo Paese che non sa e non può ribellarsi poiché, a vedere bene, i soldi li distribuisce proprio l'Unione Europea e la sovranità monetaria non esiste più. L'Europa è divenuta, come sosteneva Oriana Fallaci, Eurasia, letteralmente, ostaggio di orde di musulmani che fanno quello che vogliono con una Sinistra che odia i propria popoli a beneficio di chi vorrebbe annientarli. Guardate quello che è accaduto in Francia ieri sera dopo la partita vinta dal Psg contro l'Inter. A Parigi, una città morta, ormai, è andata in scena la guerriglia con saccheggi, violenze, perfino un morto, due in tutta la Francia e oltre 300 arrestati da una polizia che fa ridere se non dovesse far piangere. Macron pensa alla guerra, vorrebbe combattere contro la Russia e non è in grado di gestire l'ordine pubblico in casa propria. Che dire di lui? Un incapace è il minimo. In Italia abbiamo decine di migliaia di idioti che manifestano contro il decreto sicurezza e contro Israele. Se fosse per noi, daremmo alla polizia libertà totale di reagire alle aggressioni di questi bastardi verso chi si guadagna il pane rischiando tutti i giorni...

Lucchese a picco e senza speranza. Sceriffo, rimetti la stella nelle mani di chi te l'ha data
Sulla Lucchese e sulle sue sorti calcistiche c'è chi ci ha giocato qualcosa di più di una semplice scommessa. Fabio Barsanti, assessore allo Sport, vicesindaco, uomo ombra del…

Una Gazzetta... sola al comando: è quella di Lucca. Dopo 15 anni le altre cambiano proprietà e direttore
Passano gli anni - e che anni - cambiano gli stati d'animo, le aspirazioni, i desideri, gli obiettivi. Si comincia in un modo e, spesso, si finisce in un altro completamente diverso. Per oltre un decennio da quando iniziammo questa avventura abbandonata La Nazione, ci siamo dedicati anima e corpo, ma anche e soprattutto, cuore, alla gestione di quattro quotidiani on line denominati, appunto, Gazzette: di Lucca.it, di Viareggio.it, di MassaeCarrara.it e del Serchio.it Nel corso di questo lungo viaggio ci hanno accompagnato decine e decine di collaboratori alcuni dei quali e ne siamo orgogliosi e fieri, oggi lavorano nell'informazione cartacea e televisiva o digitale. Quest'anno, però, abbiamo maturato la consapevolezza che i ritmi che abbiamo tenuto per tutto questo tempo non erano più sopportabili e che era giunto il momento di fermarsi per riflettere su cosa avremmo voluto fare da... Grandi. E' stato in quel periodo, quando ancora tiravamo tardi fin oltre la mezzanotte per impaginare e caricare gli articoli delle quattro testate, che si è presentata l'occasione di lasciare le tre Gazzette eccetto quella di Lucca.it Quando lo abbiamo concretamente fatto, è stato un sollievo indescrivibile, segno che, come altre volte ci era accaduto, la pancia ragiona, a volte, diversamente e meglio della testa. Trascorsa una settimana o poco meno, tuttavia, siamo stati assaliti da una ondata di nostalgia e, complici i nostro tecnici, abbiamo acquistato il nuovo dominio viareggio.net, massaecarrara.net e serchio.net In poco più di due mesi, li abbiamo riportati sullo stesso livello di utenti unici assoluti di prima, lavorando sodo e gettandosi a capofitto per cercare di recuperare quei lettori che, indubbiamente, erano rimasti spiazzati. Ciònonostante le motivazioni hanno ricominciato a diradarsi e la voglia, perché ?, di andare al mare, di farsi una nuotata, di godersi la primavera, di starsene seduti fronte scogli a gustarsi una bevanda o mangiare un panino, ha, infine, prevalso nuovamente cosicché abbiamo definitivamente deciso di sbarazzarci anche delle tre gazzette.net, l'ultima delle quali, Viareggio.net, l'abbiamo salutata proprio oggi...

Giorgio Gorgone ha fatto un capolavoro e ha avuto il merito di non mollare mai
La Lucchese si è salvata sul campo. Noi, sinceramente, non ne eravamo certi anzi, forse piuttosto pessimisti, ma siamo contenti di aver sbagliato. Il 21 maggio, mercoledì, si vedrà che cosa accadrà dopo l'udienza fallimentare. Si vedrà, soprattutto, se la società finanziaria che si è offerta di rilevare la società rossonera, manterrà l'impegno assunto. Si parla anche di un fondo del Bahrein dietro l'interessamento, ma è presto per tirare le somme. Quello che conta è quello che è stato fatto in campo al Porta Elisa da ragazzi che non prendono lo stipendio da mesi e che hanno scelto di seguire il loro allenatore quando era giunto il momento di scendere dalla diligenza. Mister Giorgio Gorgone era stato chiaro: Chi vuole scendere scenda, ma se resta, resta alle mie condizioni dando il massimo per raggiungere il risultato anche se sono mesi che siamo stati abbandonati a noi stessi da una società inesistente. Ecco, questo è stato il momento clou. Anche Giorgione avrebbe potuto chiudere la valigia e andarsene visto che, secondo noi, più di una società lo avrebbe gradito sulla propria panchina. Lui è rimasto nonostante le prese in giro, le false promesse, i falsi dirigenti che aprivano bocca senza avere nemmeno consapevolezza di ciò che dicevano...

Rinviata l'udienza fallimentare per la Lucchese 1905?
Il 13 maggio, martedì, è stata fissata l'udienza fallimentare presso il tribunale di Lucca per la Lucchese 1905. Una giornata importante e decisiva per il futuro della società rossonera che, per la cattiva gestione di questi ultimi tempi, oltre alle penalizzazioni sportive, si è portata dietro oltre 3 milioni e 500 mila euro di debiti. I libri sono già stati portati in tribunale e il giudice ha fissato l'udienza. Ebbene, in questi ultimi giorni stanno circolando delle voci secondo cui l'udienza stessa potrebbe slittare ad altra data. Motivo? Si parla di imprenditori interessati alla società che avrebbero avuto contatti con l'amministrazione comunale nel tentativo di salvare la società e la squadra. Data che, ovviamente, slitterebbe a dopo la partita di ritorno dei play-out con il Sestri Levante in programma sabato prossimo al Porta Elisa. Sono solamente considerazioni spicciole da bar o hanno un fondamento? Sotto il profilo economico la Lucchese 1905 non ha futuro nel senso che svariate istanze di fallimento sono state presentate in tribunale salvo il comune di Lucca che vanta dei soldi, ma che si è sempre guardato bene dal fare qualcosa per recuperarli. Né l'assessore allo Sport Fabio Barsanti né il sindaco Mario Pardini hanno mai mosso un dito e nemmeno un piede per far sì che Andrea Bulgarella prima, gli altri amministratori dopo, pagassero i propri debiti verso Palazzo Orsetti. Questa mattina uno tra i pochi che è rimasto allo stadio a fare da segretario o giù di lì, ha comunicato i prezzi dei biglietti pregando i giornalisti di pubblicarli per la gara spareggio di sabato prossimo...

Revocare la storia? Ridicolo e buono solo per le masse, gli ignoranti e i politici. Ad eccezione di Annamaria Frigo, l'unica donna con le palle in un mondo di castrati
Sono giorni, ma anche settimane, mesi e anni che va avanti ogni la storia della revoca o cancellazione di qualche cosa. Se Laura Boldrini, all'estremo, avrebbe visto di buon grado l'abbattimento dell'obelisco mussoliniano al Foro Italico, molti altri politicanti, pseudointellettuali, giornalisti, docenti universitari assunti chissà come chissà perché, si sono dati da fare per rimuovere ogni traccia di fascismo ovunque si trovasse. Il tutto nella convinzione che, così facendo, avrebbero in qualche modo partecipato anche loro a quel sogno mai vissuto, ma sempre agognato denominato Resistenza. Per questa gente, abbattere una statua, un simbolo, strappare un documento, cancellare una firma o revocare una onorificenza hanno il medesimo effetto che le stesse azioni ebbero dopo il 25 luglio 1943 o il 25 aprile 1945. In realtà ci sono enormi differenze che solo gli sciocchi e i ciechi volutamente tali non vogliono vedere. In questi ultimi giorni anche in Media Valle e in Garfagnana, a cominciare dal comune più grande, Castelnuovo di Garfagnana, i consiglieri comunali di tutte le forze politiche si sono impegnati a rimuovere quella cittadinanza onoraria che, all'epoca, Benito Mussolini riscosse in tutta Italia. C'è un solo consigliere comunale, di Bagni di Lucca, con la testa sulle spalle e che, questa testa, usa per farci quel che vuole, che ha scelto di non votare la mozione di cancellazione della cittadinanza onoraria al duce. A noi sembra una decisione non soltanto legittima, ma senza alcuna connotazione politica e ispirata, soprattutto, dal buonsenso. Negli anni del fascismo, in particolare negli anni tra il 1925 e il 1936, i cosiddetti anni del consenso come li ha definiti Renzo De Felice, Mussolini aveva conquistato l'anima e anche il cuore di milioni di italiani e le accoglienze stratosferiche che vediamo nei filmati Luce, non sono inventati o il frutto di chissà quale artifizio, bensì, il più delle volte, l'esercizio di una entusiastica partecipazione emotiva ad un evento collettivo...

Gianni Giannini, bersagliato senza motivo: che differenza c'è tra 'casalinghe frustrate' e la popolare serie Tv 'casalinghe disperate'? Trionfo del politicamente corretto e dell'ipocrisia
In un mondo che viaggia al contrario ancora prima che arrivasse l'amico e generale Roberto Vannacci a metterlo per iscritto, può anche capitare che la destra se la…

Morto un papa se ne fa un altro...
Siamo cresciuti all'ombra, o quasi, del Vaticano, alcune centinaia di metri distanti da quelle mura invalicabili al di là delle quali era difficile per non dire impossibile immaginare che cosa potesse accadere. Ricordiamo benissimo, nell'estate del 1978, il susseguirsi di due morti altrettanto importanti e una delle quali, la seconda, quantomeno inspiegabile: prima Paolo VI e, dopo un mese o poco più, Albino Luciani. All'epoca i quartieri circostanti lo stato della Città del Vaticano erano composti da edifici di proprietà di società immobiliari appartenenti e gestite dalla Chiesa. Una piccola borghesia operosa e operativa rappresentava il nocciolo e la base di una comunità indubbiamente fedele ai dettami di Cristo e di colui che lo rappresentava sulla terra. Con gli anni il territorio si è frantumato diventando una sorta di suk a cielo aperto invaso da migliaia di immigrati che di cattolico non hanno nemmeno l'anima. Roma non è più la Roma di cinquant'anni fa mentre la Chiesa ha cercato di mantenersi senza riuscirci. Adesso è venuto a mancare il papa gesuita, papa Bergoglio, argentino, che non ci è mai piaciuto da vivo e tantomeno ci piace da morto. Durante il suo pontificato ha fatto di tutto, il possibile e anche l'impossibile per trasformare la Chiesa in una società dedita al volontariato, all'accoglienza indiscriminata e alla cancellazione di ogni differenza al punto che men tre le altre religioni prosperano e sono sempre più dure e pure, il cattolicesimo è divenuto una specie di pongo, modellabile ovunque e comunque e da chiunque. Noi abbiamo sempre preferito papa Ratzinger, alla sinistra invece, soprattutto a quella estrema, papa Francesco è parso come un novello messia senza nemmeno l'abito bianco. Adesso che è morto, tutti a strisciare e strusciare, tutti a parlar bene e non parlar male, tutti intenti a beatificare e santificare dimenticando i danni che questo pontefice ha fatto alla Chiesa e al suo percorso...

I dirigenti della Lucchese si vergognino e non solo loro: i giocatori in sciopero e hanno ragione, senza stipendio da novembre. Cosa farebbero sindaco e assessori se non prendessero soldi da cinque mesi?
Era ora. Non ne potevano e non ne potevamo più. Loro, costretti a sopravvivere grazie alla elemosina di numerosi tifosi spinti a mettersi le mani in tasca per…
