Ce n'è anche per Cecco a cena
Se sei tu ad alzargli la palla, poi non puoi lamentarti se gli altri schiacciano: sul caso Tronca nuova pessima figura della maggioranza, ma cos'è, un'abitudine?
A volte ci domandiamo se la gente si rende conto di quello che dice e di quello che fa e, poi, soprattutto, di quello che accade. No, perché rimediare certe figure che definire barbine è un eufemismo, pare sia diventato il leit-motiv di alcuni esponenti di questa giunta cosiddetta di centrodestra. Ci riferiamo al comunicato diffuso oggi pomeriggio dal duo Raspini-Alfarano sul caso Tronca, ossia sulle sue dimissioni dall'incarico che l'amministrazione comunale, dopo averlo strombazzato e magnificato ai quattro venti, gli aveva affidato nella convinzione senza ombra di dubbio che la sua esperienza avrebbe consentito di affrontare e superare ogni eventuale ostacolo sul cammino della nuova giunta. Paolo Francesco Tronca, ex prefetto di Lucca, ex commissario straordinario, ex molte altre cose e personaggio indubbiamente notevole sotto il profilo professionale, alla fine ha salutato baracca e burattini e se ne è andato. Verso altri lidi senza dubbio, pare, più prestigiosi e remunerativi come ha fatto capire Marco Porciani, ma, allora, che razza di legame affettivo esisteva con la nostra città se sono bastati qualche dollaro in più per lasciare ciò che era già stato accettato? Raspini e Alfarano, alfieri dell'opposizione, avanzano l'ipotesi che a far desistere il superprefetto sia stato il loro esposto presentato alla corte dei conti sulla presunta illegittimità della nomina, ma non si sa se, effettivamente, le cose stiano così. Fatto sta che, però, Tronca a Lucca non verrà se non in visita turistica o similare. Ma il colmo dei colmi non è tanto questa rinuncia che, comunque sia, è frutto di una scelta personale da rispettare. La cosa inquietante e non è la prima né sarà, purtroppo, l'ultima, è che il sindaco Barsanti pardon, Pardini - chiediamo venia, ma ogni volta incappiamo nello stesso errore di forma o... di sostanza che dir si voglia - è a conoscenza della decisione di rinunciare da parte di Tronca e non ha avvertrito il benché minimo bisogno di farlo sapere ai lucchesi se non altro perché, grazie a tutto ciò, risparmieranno 135 mila euro di compenso. Briciole o bazzecole direte voi, di fronte ai 25 milioni di euro della boiata delle boiate, ossia il parcheggio interrato a piazza S. Maria, ma pur sempre soldoni...
La fogna romana ha partorito i topi per lanciarli all'assalto di Roberto Vannacci
La Cloaca Massima dell'antica Roma è una delle più antiche condotte fognarie. Il nome, Cloaca Maxima in latino, significa letteralmente "la fogna più grande". E' da qui, metaforicamente, dalla capitale che cloaca massima lo è sempre stata in tutti i sensi, che negli ultimi giorni sono partiti i topi incaricati di aggredire-assalire e, se possibile, anche divorare il generale di divisione Roberto Vannacci. Un gioco al massacro che, per chi conosce i meandri della (dis)informazione, sa benissimo come funziona e, soprattutto, da dove arriva. Vannacci, l'autore de Il mondo al contrario, il vero best-seller degli ultimi decenni nel campo dell'editoria italiana, è stato indagato, udite udite, per una serie di episodi riconducibili alla sua permanenza in Russia e a Mosca nella fattispecie, unitamente alla famiglia. Rimborsi spese, utilizzo di un'auto pubblica e altre amenità che sono state sparate ad alzo zero dai giornali di regime nemmeno si trattasse del peggior delinquente e non, invece, di un uomo che ha scritto un testo nel quale si sono ritrovati e si ritrovano milioni di italiani. Chi avrà passato le indiscrezioni alla stampa? Non ci vuole la laurea per immaginarlo visto che esse possono essere fuoriuscite solamente dal luogo presso il quale si trovava il fascicolo. Inoltre, basta seguire la traccia del cui prodest per capire. Vannacci si candiderà nelle liste della Lega alle elezioni europee e non avrà problemi a passare il turno. A qualcuno, all'interno dell'alleanza che governa il Paese, non va giù della serie chi è e che cosa vuole questo parvenu della politica... E allora diamogli addosso con ogni mezzo...
La scuola IMT di Lucca si scopre 'politicamente impegnata' e critica, implicitamente, le forze di polizia per gli scontri con gli studenti di questa mattina a Pisa. E' la prima volta che la scuola si 'intromette'
Forse a qualcuno può essere sfuggito, ma a noi no. Sarà, probabilmente, per via di quella sensibilità spiccata che, ormai e dopo 35 anni di (dis)onorata professione, si accende automaticamente, fatto sta che quello che abbiamo letto nel breve passaggio inviato dall'ufficio stampa della Scuola IMT Alti Studi di Lucca, ci ha sorpreso. E anche molto. Il rettore dell'università IMT - una istituzione che si è sempre caratterizzata, a meno che non ci sia sfuggito qualcosa in questi anni, per la sua professionalità, indipendenza e autonomia, per la sua 'estraneità', apoliticità e apartiticità - ha sentito il bisogno di condannare gli atti di violenza avvenuti questa mattina a Pisa a seguito di una dimostrazione pro Palestina e contro la guerra, portata avanti - anche - da studenti. Nel corso di questa manifestazione la polizia ha caricato il corteo e, visto che gli studenti erano sistematicamente tutti schierati a sinistra e contrari a Israele, i partiti di opposizione al Governo si sono subito gettati nella mischia accusando il ministero dell'Interno, i vertici della polizia e quei poveri disgraziati che per guadagnarsi il pane devono anche andare in strada rischiando di beccarsi un sanpietrino sulla testa. Noi non eravamo presenti, ma tutte le volte in cui abbiamo assistito anche a Lucca a manifestazioni portate avanti dagli studenti e dai manifestanti antagonisti o roba del genere, siamo stati testimoni che i primi a tentare di forzare i cordoni di polizia, i primi a scatenare la violenza, i primi a provocare, sono stati sempre e comunque loro. Ricordiamo benissimo cosa accadde a Lucca in occasione di un evento del G7 quando eravamo in compagnia per la pubblica via del compianto e rimpianto Leonardo leone capo della Digos. Quindi, prima di condannare gli agenti, vorremmo ricordare al rettore universitario il cui mandato scade, tra l'altro, a ottobre prossimo, che schierarsi...
A cosa serve una stella da sceriffo se non siamo più nel vecchio West? Per palazzo Orsetti una lezione senza possibilità di appello
Fabio Barsanti, assessore allo sport, sarà anche un nostalgico o, come si è definito, un fascista del terzo millennio, ma non è uno stupido e, probabilmente, quando, stamani, si è trovato di fronte Claudio Polonia patron della Real Academy Lucca di S. Cassiano a Vico, deve essersi domandato se, magari, non era meglio questo incontro averlo fatto molto, molto tempo fa. Non solo. Deve anche aver tremato, almeno metaforicamente visto anche il silenzio calato all'improvviso sugli astanti, quando lo stesso Polonia, affiancato dai rappresentanti dei genitori di ben 114 ragazzini che sono rimasti all'improvviso senza campo sportivo, se ne è uscito come i dolori, si fa per dire, rispondendo punto su punto in maniera implacabile, completa, puntuale, ineccepibile ai tentativi, alquanto maldestri, dell'amministrazione comunale di arrampicarsi sugli specchi. Specchi, è bene dirlo, tutti immancabilmente andati in frantumi davanti alle osservazioni razionali, ragionevoli e dettate dal buonsenso avanzate dalla controparte. E a niente sono servite le parole di soccorso provenienti dai dirigenti comunali che hanno provato prima, rinunciato, poi, a rintuzzare e respingere al mittente la forza delle argomentazioni proposte e declamate da un Polonia che non ha ceduto di un millimetro né all'amarezza per tutto ciò che è successo, né alla improvvisazione. Dicevamo del tremore: sì, perché a quanto pare c'è stato un momento di grande, grandissimo imbarazzo quando l'assessore e i suoi dirigenti hanno fatto notare - nonostante Polonia lo avesse già detto di suo - che le sette squadre della Real Academy rimaste senza impianto avrebbero potuto utilizzare il campo della Sanvitese in via delle Cornacchie, campo che viene già usato, ma solo per... grazia ricevuta dalla figlia di Polonia ché, se si trattasse di altra società, probabilmente non glielo avrebbe mai concesso. Polonia ha spiegato che, in primis, a San Vito si allenava solo la squadra calcio dei più piccoli cosicché non rovinano il terreno e la domenica le altre squadre possono giocarci altrimenti sarebbe un pantano con il rischio di perdere la gara a tavolino...
Una giunta... al capolinea. Tutti a casa sindaco Barsanti pardon Pardini, compreso
Questa sera in consiglio comunale l'assessore allo sport ex CasaPound e autodefinitosi fascista del terzo millennio - a noi di fascisti, a dirla tutta, ci erano già bastati quelli del secondo - ha dato il meglio di sé nell'aula di palazzo Santini dicendo, ma ci crede solo lui e il sindaco suo 'dipendente' Mario Pardini, che questa mattina al campo sportivo di San Cassiano a Vico è andata in scena la perfezione. Peccato, però, che proprio l'unico assente ingiustificato, a parte il sindaco Pardini che era a Roma - ma quanto gli piacerà recarsi nella capitale?, chissà, magari in futuro potrà tornargli politicamente utile - era lui e che la sua presenza richiesta da Claudio Polonia avrebbe di per sé, probabilmente, evitato tutto il casino che è successo. Fabio Barsanti, presumibilmente, pensa che tutti noi abbiamo l'anello al naso così come i suoi colleghi in consiglio comunale contro i quali si è scagliato accusandoli di voler fare polemica fine a se stessa. Che sia il vero sindaco della città ormai lo hanno compreso anche i muri salvo, forse, lo stesso Mario Pardini che ride, ride e poi ride ancora, ma che c'avrà mai sempre da ridere... Quello che è accaduto questa mattina è di una gravità assoluta e se ne sono resi conto, in primis, quei genitori e quelle persone che hanno assistito a un evento che definire ridicolo, vergognoso e assurdo sarebbe un eufemismo. Polonia chiedeva così come il comitato dei genitori che ha chiesto inutilmente di incontrare sindaco e assessore i quali hanno sempre rifiutato trovando, tuttavia, le ore necessarie per mettersi a tavolino con gli appassionati di bocce che a Lucca, pare, siano migliaia, di poter salvare la stagione calcistica. Ossia, far sì che i 120 ragazzini delle formazioni giovanili della Real Academy avessero la possibilità di allenarsi e giocare sul campo usufruendo dell'impianto che è, lo ripetiamo, una eccellenza...
Remo Santini e il... Gran Rifiuto
Remo Santini come Celestino V? Il rifiuto del primo paragonabile a quello del secondo? Non scherziamo, innanzitutto, perché del Gran Rifiuto di papa Celestino V che dopo tre mesi dall'elezione abbandonò il soglio pontificio, non si conosce ancora granché. In più, perché l'assessore al turismo del comune di Lucca Remo Santini non è ancora stato eletto sindaco di Capannori e, soprattutto, non ha alcuna intenzione di provarci. L'amarezza e la frustrazione per la sconfitta contro Tambellini per poco più di 300 miseri voti, sono ancora là che gridano vendetta, figuriamoci se ha voglia di ripetere la stessa esperienza anche perché, checché ne pensino, magari, i Fantozzi o anche i Pardini, a Capannori il centrosinistra ha vinto già a mani basse. E la candidatura di santini sarebbe utile soltanto a una cosa: a toglierselo dalle zone basse dove non batte mai il sole vista la sua iperattività nell'organizzare eventi e predisporre strategie. A quanto pare oggi, a pranzo, ospite di Vittorio Fantozzi e di Mario Pardini, incredibile il feeling tra questi due che ha già prodotto l'assunzione dell'addetto stampa passato dal primo al secondo senza soluzione di continuità, Remo Santini ha ringraziato per l'ennesima dimostrazione di fiducia ricevuta, ma ha respinto ogni eventuale ipotesi di sua candidatura a sindaco del comune dove, tra l'altro, ha vissuto e vive da sempre, al mittente. Santini non è assolutamente stupido anzi. Il suo passato di ottimo giornalista lo rende anche più perspicace di altri anche se la politica ha avuto il sopravvento sulla passione della gioventù e della maturità, appunto, il mestiere di scrivere. L'ex caposervizio della redazione di Lucca e di Viareggio del quotidiano fiorentino La Nazione è tra i pochi assessori, se non l'unico, che non sbaglia un colpo, che non apre bocca per dare fiato, che evita di impantanarsi nelle paludi create ad arte da questa giunta, che, in sostanza, viaggia in maniera parallela senza scontrarsi mai...
Stefano Michelini, ricordo di un uomo che ha aiutato molti pazienti a tornare a sorridere
Non ci volevamo credere quando, questa mattina, ci hanno avvisato che Stefano Michelini, lo psichiatra lucchese cresciuto a Sant'Alessio, maturato professionalmente alla corte di Giovanni Battista Cassano, il principe degli psichiatri, era morto. Lui, la persona che più di una volta ci aveva aiutato e con cui avevamo collaborato, scherzato, dialogato, commentato, riso e anche, perché no?, sofferto, non c'era più, trovato privo di vita ieri mattina nella sua casa non si sa bene da chi. Aveva 64 anni, lucchese nel profondo anche se poteva dirsi a tutti gli effetti un cittadino del mondo che, ovunque era andato, aveva seminato amicizie e rapporti umani tutt'altro che superficiali. Non era un santo e noi non ci apprestiamo a ricordarlo come tale. Non solo perché, effettivamente, non amava sentirsi tale, non soltanto perché non avremmo l'autorità per designarlo, ma, soprattutto, perché era l'antitesi della persona credente in una autorità costituita e superiore qualunque essa fosse e a qualunque latitudine si trovasse. Credeva nella razionalità, nella scienza anzi, nella neuroscienza, sapeva benissimo che l'aldilà è un privilegio riservato a chi ha fede e non, ad esempio, a chi nutre il dubbio e si attiene all'evidenza. E lui masticava raziocinio, empirismo, concretezza, formule chimiche che assemblavano quei farmaci ai quali era legato non da una dipendenza fisica o emotiva, bensì dalla consapevolezza che l'essere umano e la sua psiche sono una endiadi e che entrambi siano composti da sostanze fisiologiche e chimiche il cui equilibrio è fondamentale nella cura dei disturbi della mente umana, dai più gravi a quelli generati dallo stress oggi, a tutti gli effetti, il male del millennio. Noi lo abbiamo incontrato per la prima volta tanti anni fa, dovevamo essere nel gennaio del 1997 o del 1998...
Parcheggio interrato davanti Porta S. Maria? Una puttanata
Oltre 20 milioni di euro per realizzare un parcheggio interrato con alcune centinaia di posti auto. Tempo di rientro dell'investimento, una vita o qualcosa di meno. Seghe mentali da geni della stirpe architettonica e avveniristica, una infinità. Immagini e genuflessioni allo specchio per cotanto azzardo, altrettante. Anni di cantiere aperto e disagi al traffico e ai negozianti e abitanti di Borgo Giannotti, innumerevoli. Qualcuno potrebbe benissimo pensare a chiudere bottega se si pensa a quanto avvenne, tanti anni fa, con la costruzione del sottopasso pedo-ciclabile di San Concordio: la morte commerciale di una quartiere o, quantomeno, di una strada. Eppure questa giunta faraonica con il culto della personalità senza sapere a chi dedicarlo, si è messa in testa di procedere nell'opera. Chissà che belle parcelle per le consulenze dei professionisti della materia! A noi, senza usare perifrasi, questa scelta ci sembra una grandissima puttanata nel senso che non vediamo un ritorno immediato e nemmeno postumo dallo spendere, gettandoli nel cesso delle imprese più o meno eclatanti e destinate ad imperitura memoria - ma di chi?, e, soprattutto, per chi? - tutti questi soldi che potrebbero benissimo essere impiegati altrimenti. O, perché no?, anche tenuti lì, a disposizione. Già, ma con questa storia dei finanziamenti un po' di qui e un po' di là, ci vogliono far credere che il denaro cresce sotto la foglia di cavolo o, anche e addirittura, sugli alberi. No, non è così. I soldi che si ricevono vanno o, almeno, andrebbero restituiti e se anche li possediamo, dovremmo ricordarci che sono della comunità tutta...
Non rompeteci i coglioni adesso con Aleksandr Dugin, peraltro non presente fisicamente a Lucca, ma solamente connesso in remoto
Qui come tocchi il culo agli ameriKani e ai loro servi più o meno sciocchi devi giustificarti nemmeno tu gli avessi detto che la loro mamma è una puttana. Non gli bastava, ai politicanti da strapazzo a 12 mila euro al mese dollaro più dollaro meno, averci frantumato gli attributi e anche tutto il resto, aver costretto la gente a odiarsi e, adesso, provare ancora a dividerla e ad aver bruciato centinaia di migliaia di resistenze nella testa di chi, ancora oggi, per paura, si maschera il volto con il covid-burqa del terzo millennio, una mascherina che non serve assolutamente a una sega se non a respirare male e a far arrivare meno ossigeno ai polmoni, nel sangue e, di conseguenza e appunto, al cervello. No, non gli basta. Adesso vogliono anche decidere chi deve essere invitato a parlare in una videoconferenza per carità, sicuramente gestita e organizzata da nostalgici di Julius Evola e innamorati di Casa Pound, ma che hanno tutto il diritto di conoscere le opinioni di un Aleksandr Dugin che noi non conosciamo se non per interposta persona grazie a colleghi e politici che, notoriamente, hanno una credibilità pari a zero o poco più. A sinistra provano a raddoppiare dopo il can-can della vicenda Sandro Pertini, ma Dugin non è mai stato partigiano e, tantomeno, ha mai partecipato alla lotta di liberazione culminata con il 25 aprile 1945. Quindi, che cazzo vogliono? Ve lo diciamo noi, vogliono rompere le scatole e trovare sempre una ragione per prendersela con la giunta di Mario Pardini tirando in ballo il Fabio Barsanti sceriffo, la Mia Pisano assessore alla Cultura sposata decisamente a destra (dicono) e via di questo passo. Miseri. Ognuno deve essere libero di poter invitare chiunque a parlare e a spiegare, vale per tutti, anche per i comunisti, ma, c'è sicuramente un ma e proveremo a spiegarvelo in maniera che lo comprenda anche la non più chiamata in causa casalinga di Voghera degli anni Ottanta di questo sfasciato mestiere...
Vicenda Susini-Sistema Ambiente: King George non ne sa niente, forse Sandra Bianchi presidente e Stefano Pierini maldestro consigliere comunale possono spiegare ai lucchesi cosa è successo?
Attenzione. Questa giunta sta, incredibilmente, producendo delle pessime figure. E non è da oggi. Sistema Ambiente, ad esempio, è stata la prima e colossale, con l'attuale presidente, Sandra Bianchi, nominata dal sindaco su proposta del coordinatore provinciale di Fratelli d'Italia Marco Martinelli di cui è la compagna. Per carità, tutto regolare, ma un minimo di decenza e di etica non sarebbero guastate. Ecco, proprio in queste ore, un'altra vicenda che riguarda sempre Sistema Ambiente e che vede coinvolto, tra gli altri, Stefano Pierini, capogruppo di Lucca 2032, creatura politica di Mario Pardini. Pierini è stato da poco eletto all’unanimità presidente della commissione comunale speciale sul servizio idrico che dovrà occuparsi di individuare il percorso futuro di Geal. Oltre a Pierini vengono tirati in ballo in questa storia Giorgio Del Ghingaro sindaco di Viareggio e Andrea Bulgarella presidente della Lucchese 1905. Infine, Caterina Susini, dirigente dell'azienda che si occupa dello smaltimento dei rifiuti assunta con regolare concorso. Ma che cosa è, realmente, accaduto? Ve lo diciamo noi che, proprio per rompere i coglioni come siamo abituati a fare a sinistra e, ora, anche a destra, per Natale ci siamo sentiti non rispondere al telefono di esponenti della maggioranza che, fino a qualche tempo fa, con noi erano pappa e ciccia sindaco in primis. Diranno, probabilmente, che non hanno sentito il cellulare o si inventeranno altre stronzate. La verità è che da quando facciamo quello che abbiamo sempre fatto ossia i giornalisti, nel centrodestra si è alzato contro di noi un muro di ostracismo per non dire peggio. Salvo, va detto, alcune meritorie eccezioni di cui teniamo, scrupolosamente, conto. Tornando a questa incredibile figura di merda che riguarda, appunto, Sistema Ambiente. E pensare che proprio stamani eravamo ben disposto verso il suo operato avendo trovato, per Santo Stefano, il contenitore della plastica regolarmente svuotato come ogni martedì. E, invece, eccoti subito la ciliegina...