Al centro civico Il Bucaneve di S. Maria a Colle domenica 17 dicembre alle 16,30 il professor Fabiano D'Arrigo presenterà al saggio "Il Gesù di tutti. Viaggio nel mistero dell'uomo di Nazareth" di Vittorino Andreoli.
Il libro è una riedizione di un volume di successo del 2013, che per volere dello stesso Andreoli viene ridato alle stampe con lo stesso titolo e senza modifiche al testo per soddisfare le richieste di molti lettori.
"L'opera - afferma il prof. D'Arrigo - conserva ancora la sua profondità e la sua originalità. Appartiene a quella saggistica letteraria laica che non disdegna la riflessione religiosa in particolare su Gesù di Nazareth. E non certo per mitizzare o demonizzare la credenza religiosa allo scopo di distruggerla, ma per riconoscerne l'importanza, anche se parziale, allo scopo di soddisfare il bisogno del sacro proprio di ogni essere umano.
Per Andreoli - continua D'Arrigo - Gesù di Nazareth è 'un contemporaneo... un fratello di latte', è 'un esempio per rifondare un nuovo umanesimo' basato sull'amore, la comprensione e la misericordia.
La figura di Gesù, per lo psichiatra veronese, conserva ancora oggi una straordinaria attualità e la sua parola è ricchissima di significato.
L'approccio di Andreoli al Gesù di Nazareth è quello di un non credente, in quanto gli manca l'esperienza di Dio e l'esperienza dell'incontro, sempre pronto domani a credere se sarà visitato da Dio. Sembra quasi che Andreoli aneli alla fede con tutto se stesso, pur restando prigioniero della razionalità. Comunque grida che Cristo appartiene anche a lui e non solo ai cristiani.
Attraverso l'analisi dei vangeli canonici, di quelli apocrifi, dei racconti della morte, della sepoltura e della tomba vuota - prosegue D'Arrigo - Andreoli traccia un ritratto del Gesù delle origini e del Gesù di oggi, evidenziando 'la sua forte personalità e la grandezza del suo messaggio'. E le diatribe storiche vissute con la Chiesa non inficiano tale grandezza.
Insomma - conclude D'Arrigo - per Andreoli 'Cristo... è l'amico dell'amore e del perdono': una bella provocazione per i credenti, per i non credenti e per la stessa Chiesa che dovrebbe essere la mediatrice (ma non sempre è percepita così) dell’incontro tra l’umanità e il Mistero. Il saggio andreoliano consente un proficuo dialogo tra il mondo laico e quello religioso”.