Ha molto meno bisogno di battaglie di retroguardia dallo scontato esito fallimentare. Non tanto per mancanza di volontà politica, ma perché il quadro delle leggi nazionali attualmente vigenti non lascia spazio ai voli pindarici immaginati dal Consigliere Baldini. Se il Consigliere davvero intende promuovere il prolungamento delle concessioni esistenti – tra cui quella di Geal – gli suggeriamo di bussare alla porta del suo segretario nazionale, Matteo Salvini, il quale, nella sua qualità di autorevole membro del Governo di Centrodestra, potrebbe promuovere una modifica delle norme di legge che stabiliscono, ormai da anni, il principio di temporaneità delle concessioni e la fissazione del loro limite massimo ordinario di durata in trenta anni, quale limite invalicabile alla legislazione regionale.
Dissentiamo totalmente dalla lettura fuorviante che egli ha dato della nostra posizione espressa nei giorni scorsi. Qui non si tratta di difendere posizioni di partito, ma di fare l'interesse degli utenti lucchesi. Che, almeno finora, ci pare essere stato un po' trascurato rispetto a tutte le alchimie amministrative, societarie e politiche messe in primo piano nel dibattito in corso. Alchimie a cui forse si ricorre per quella che ci appare una certa incapacità di centrare il punto da parte degli esponenti di Centrodestra al governo della città.
Certo, nell'ultimo quindicennio sono stati realizzati tantissimi investimenti dalle amministrazioni che si sono succedute – in particolare l'amministrazione Tambellini che grazie al collegamento Nozzano/Pontetetto ha reso finalmente possibile programmare l'estensione della rete fognaria in Oltreserchio - ma servono ancora tantissime risorse (nell'ordine di varie decine di milioni di euro) che non possono essere caricate solo sulla tariffa pagata dagli utenti, soprattutto in un gestore piccolo come sarebbe Geal, a meno di non immaginare una crescita stellare e inaccettabile della stessa.
Se invece di fissarsi sui contenitori si ragionasse dei contenuti, si scoprirebbe infatti che le opere realizzate negli ultimi 15 anni sono state possibili in buona parte grazie all'accordo di programma siglato negli anni 2000 dalla Regione Toscana e da molti Comuni della Provincia di Lucca con il Ministero dell'Ambiente che ha consentito di stanziare, solo per il Comune di Lucca, 15 milioni di euro provenienti dalla fiscalità generale (10 milioni del Ministero e 5 dell'Amministrazione Comunale) a cui si sono aggiunti 10 milioni della tariffa.
Quella fu una conquista importante, peraltro conseguita in modo bipartisan perché al governo nazionale c'era il centrodestra e al governo degli enti locali il centrosinistra. Fu quello il quadro in cui fu possibile ottenere la salvaguardia che consenti di prolungare la vita di Geal – che rischiava di terminare nel 2011 – fino al 2025 proprio per dare attuazione a quell'accordo di programma.