A volte ci domandiamo se la gente si rende conto di quello che dice e di quello che fa e, poi, soprattutto, di quello che accade. No, perché rimediare certe figure che definire barbine è un eufemismo, pare sia diventato il leit-motiv di alcuni esponenti di questa giunta cosiddetta di centrodestra. Ci riferiamo al comunicato diffuso oggi pomeriggio dal duo Raspini-Alfarano sul caso Tronca, ossia sulle sue dimissioni dall'incarico che l'amministrazione comunale, dopo averlo strombazzato e magnificato ai quattro venti, gli aveva affidato nella convinzione senza ombra di dubbio che la sua esperienza avrebbe consentito di affrontare e superare ogni eventuale ostacolo sul cammino della nuova giunta. Paolo Francesco Tronca, ex prefetto di Lucca, ex commissario straordinario, ex molte altre cose e personaggio indubbiamente notevole sotto il profilo professionale, alla fine ha salutato baracca e burattini e se ne è andato. Verso altri lidi senza dubbio, pare, più prestigiosi e remunerativi come ha fatto capire Marco Porciani, ma, allora, che razza di legame affettivo esisteva con la nostra città se sono bastati qualche dollaro in più per lasciare ciò che era già stato accettato? Raspini e Alfarano, alfieri dell'opposizione, avanzano l'ipotesi che a far desistere il superprefetto sia stato il loro esposto presentato alla corte dei conti sulla presunta illegittimità della nomina, ma non si sa se, effettivamente, le cose stiano così. Fatto sta che, però, Tronca a Lucca non verrà se non in visita turistica o similare. Ma il colmo dei colmi non è tanto questa rinuncia che, comunque sia, è frutto di una scelta personale da rispettare. La cosa inquietante e non è la prima né sarà, purtroppo, l'ultima, è che il sindaco Barsanti pardon, Pardini - chiediamo venia, ma ogni volta incappiamo nello stesso errore di forma o... di sostanza che dir si voglia - è a conoscenza della decisione di rinunciare da parte di Tronca e non ha avvertrito il benché minimo bisogno di farlo sapere ai lucchesi se non altro perché, grazie a tutto ciò, risparmieranno 135 mila euro di compenso. Briciole o bazzecole direte voi, di fronte ai 25 milioni di euro della boiata delle boiate, ossia il parcheggio interrato a piazza S. Maria, ma pur sempre soldoni...