Valentina Mercanti ha perso e, con lei, ha perso ancora una volta Andrea Marcucci che l'aveva fortemente voluta - e giustamente per le sue capacità - con Stefano Baccelli alla segreteria regionale del Pd. A noi, che pure non siamo verniciati di rosso, tantomeno rosso-fucsia, dispiace, ma, solamente, per lei e per chi l'ha supportata. La Mercanti è una persona pragmatica, concreta, di poche seghe e capace di andare sul muso della gente se qualcosa gli va storto e non le piace. E' una che ha sempre avuto grinta, anche quando noi titolavamo 'Fuori i Mercanti dal tempio'. E' una, in particolare, che non ha mai dimenticato i ceti medi, la loro importanza e che, inoltre e scusate se è poco, a differenza della Ilaria Vietina, sulla porta dell'ufficio a palazzo dei Bradipi non ha mai voluto vedere scritto l'orribile parola 'assessora'. E' una donna che non ha complessi di inferiorità e che non ha bisogno di declinazioni al femminile grammaticalmente devastanti per sentirsi uguale agli uomini. Oltre al rispetto che diamo a tutti, lei, però, ha anche la nostra stima. Per quel che... Vale. Ha vinto Elly Schlein che sarà la nuova segretaria pardon - casomai qualcuno si offendesse pensando a un incarico impiegatizio - il nuovo segretario del Pd, un partito allo sfascio che è finito nelle mani nemmeno degli iscritti, bensì dei simpatizzanti, quelli che vorrebbero fare la rivoluzione, ma, poi, a farla ci mandano gli altri. Ha vinto un candidato che ha più volte starnazzato in favore dell'immigrazione indiscriminata, che si è formata anche sul tema dell'immigrazionismo spinto e che, per di più, è anche gender fluid per cui non c'è dubbio che due dei cavalli di battaglia della nuova dirigenza ex comunista saranno proprio questi: tolleranza massima verso tutto e verso tutti. Un motivo in più per essere contenti che il Pd abbia scelto la sua rovina tradendo i ceti medi, i liberi professionisti, gli imprenditori, le partite Iva, chi lavora, in sostanza, sul proprio, a favore delle categorie sociali più disparate e minoritarie.
Ovvio che noi saremo contro questo Pd e, diciamolo pure, contro il Pd lucchese che, da oggi, sarà nelle mani di Daniele Bianucci al quale risponderemo per la lettera che ci ha scritto e che, correttamente, abbiamo pubblicato e di Ilaria Vietina oltre a quelle di una Sinistra che non sa più dove sbattere la testa se non appellandosi all'antifascismo, al razzismo, all'immigrazionismo senza regole né confini, a tutto ciò che fa a cazzotti con il buonsenso e con l'essere, ma, soprattutto, il sentirsi italiani ancor prima che cittadini di non si sa bene quale metaverso.
Mario Pardini fa bene a non degnare di uno sguardo questa opposizione senza senso e ci dispiace, perché vediamo al suo interno persone che meriterebbero di avere ben altre compagnie. Sono mesi che, arrivando perfino a sventolare il solito articolo del quotidiano più verniciato di rosso che esista, La Repubblica, il politicamente peggiore e più fazioso - ci auguriamo che, prima o poi, chiuda i battenti - questa minoranza attacca Mario Pardini e la sua giunta tacciandola di fascismo quando sa benissimo che è una puttanata sacrosanta e che all'interno ci sono persone degne della massima considerazione, Barsanti Fabio compreso.