15 anni di Cecco a cena, qualche denuncia e altrettanti processi, parecchi procedimenti disciplinari presso il (dis)ordine dei giornalisti. Ma anche tanti lettori, tante adesioni, il coraggio di scrivere quello che altri giornali, appiattiti sulla mediocrità di una esistenza quotidiana senza senso, non osavano fare. Può essere questo il bilancio di una rubrica che ha visto la nascita con l'avvento della Gazzetta di Lucca nel 2011 e saluta ora questo giornale con l'ultimo dei suoi editoriali. Tanto per cominciare, sottolineiamo la stupidità e l'ignoranza a Livorno di chi non ha voluto intestare una strada ad Oriana Fallaci. Da vergognarsi e, comunque, i livornesi non si smentiscono mai: mangiare e spendere, ma impegnarsi e comprendere mai. 40 parlamentari del Pd, il solito partito che ha contribuito a distruggere questo Paese, hanno chiesto che Israele venga esclusa dalle manifestazioni sportive. Questo, per strizzare l'occhio agli islamici che entrano come cani e porci varcando le frontiere di uno Stato inesistente e molto più simile ad una forma di gruviera. Non hanno capito, i dementi, che i musulmani, non appena avranno i numeri, il partito se lo formeranno da sé. Nel frattempo, chiederanno e avranno tutto quello che vogliono, a discapito della nostra identità della quale alla Sinistra frega assolutamente niente. I comunisti, da sempre, hanno in dispregio i valori borghesi, fedeli oltre ogni limite all'Ideologia marxista. Per loro religione, nazione, patria, identità e adesso anche il sesso, sono una semplice sovrastruttura posta in essere dalle classi borghesi dominanti. Obiettivo, quindi, è scardinare il sistema e, per farlo, è necessario trovare una unità di misura o un soggetto in grado di poterlo fare se opportunamente gestito e manovrato. Crollato il mito della classe operaia, molto più attenta ai bisogni concreti e materiali della esistenza che non alle prospettive politiche, ecco che il ruolo di devastatore dell'universo borghese può essere assunto dai fratelli musulmani per cui più ne facciamo entrare e più si moltiplicheranno fino a divenire così tanti da distruggere lo Stato che ci governa.
Cari lettori che ci avete seguito per 15 anni e che, ci auguriamo, vi apprestate a farlo anche a partire dalla prossima settimana sulla nuova La Repubblica di Lucca, avrete compreso che in Italia il problema dell'immigrazione è un cancro che, progressivamente, si sta impadronendo dello spazio e del tempo. Ben presto le comunità musulmane, la più numerosa a Roma, ma anche in Emilia Romagna la loro presenza è allucinante, riusciranno non più a chiedere, ma a pretendere quello che vogliono e di fronte alla paura di uno scontro fisico, ogni autorità amministrativa cederà. Ha ragione Roberto Vannacci: se si educano dei conigli come si può pretendere che, poi, si comportino da eroi? Gli italiani, come gran parte degli occidentali e a seguito del retaggio della seconda guerra mondiale - grande intuizione di Ida Magli - hanno, letteralmente, il terrore di doversi misurare con altri popoli ed, eventualmente, perdere la vita. Quest'ultima, per loro, ormai troppo legati al materialismo dell'esistenza, ha più valore di qualsiasi altra cosa, anche della dignità, del coraggio, della protezione di se stessi e dei propri cari. Di fronte a qualsiasi attacco a quelle che sono le fondamenta del nostro sentire e della nostra storia, la paura e il compromesso la fanno da padroni. E' così ovunque in Italia e in Europa.
Roberto Vannacci, paradossalmente, rappresenta davvero l'ultima spiaggia, una spiaggia, va detto, sulla quale dovremmo attestarci tutti pronti a non arretrare nemmeno un metro. I suoi valori sono, a ben vedere, quelli di tutti coloro che sentono venire meno quel senso di identità e di appartenenza che, solo, può consentirci di sopravvivere e di dare ancora un significato ad una vita che, altrimenti, si perderebbe nel mare del consumismo e del materialismo. Vannacci ha capito quello che avevamo compreso noi trenta anni fa, che aveva capito Oriana Fallaci, che aveva annunciato Ida Maglio, voci uniche in un mare di mutismo, sordità e cecità assoluti.
Il nemico non è, come recita un gran ben film, alle porte, ma ce lo abbiamo in casa e continuiamo a farlo entrare nonostante il Governo ridicolo di centrodestra non abbia compreso che la distinzione non è tra buoni o cattivi migranti, quanto tra migranti e italiani e se non troviamo il modo di diminuire la presenza di una immigrazione selvaggia, il nostro destino è segnato. Insegniamo ai nostri ragazzi e non solo a difendersi, a difendere, ancor di più, le cose e i valori che posseggono e per i quali non devono essere disposti a rinunciare.
I buffoni verniciati di rosso andrebbero spediti tutti a Raqqa, ex capitale dell'Isis, anche perché, se non fosse stato per Usa e Russia, adesso, probabilmente, li avremmo ai nostri confini. La verità è che stiamo solamente rinviando una disgrazia annunciata. Anche chi chiude gli occhi o resta scettico, dovrà ricredersi. Arriverà presto un giorno in cui non riusciremo più a convivere con chi disprezza e vuole cancellare i nostri valori. Allora, avremo, quel giorno, solo un modo per resistere: combattere. Sarebbe, quindi, meglio, ridurre ora quel pericolo e allontanarlo senza alcuna esitazione.
Vogliono convincerci che la minaccia è Israele. Ma dove?, ma quando?, ma come? Ma avete visto come vanno vestiti i lugubri vertici di Hamas protetti e finanziati dal Qatar? Ma ancora credete alle loro boiate? E l'Iran lo avete visto? Guardateli bene questi dittatori sanguinari. E gli imbecilli che manifestano per strada, a cominciare dagli studentelli che hanno ancora il latte sulle labbra, lo sanno che fine fanno quelli che manifestano nei paesi islamici e in Iran in particolare? Lo sanno quante donne sono state uccise solo per aver rivendicato la propria libertà?
Israele è, in realtà, l'ultimo avamposto democratico in una terra che di democratico non ha mai avuto nulla. Già, ma questi paladini della libertà a una dimensione hanno già dimenticato Giulio Regeni, Jamal Khashoggi, gli attentati e i massacri di cristiani. C'è una sola consolazione in tutto questo: che quando l'Islam comincerà a tagliare le gole, tra i primi a finire sgozzati oltre ai suoi oppositori, ci saranno anche quelli che, adesso, li esaltano e li appoggiano senza condizioni.
