Anno XI 
Giovedì 5 Giugno 2025
- GIORNALE NON VACCINATO
claudio
claudio5

Scritto da Redazione
Cronaca
24 Ottobre 2023

Visite: 1332

“Una violenza senza senso considerando che ci trovavamo su un campo di calcio durante una partita del campionato Amatori. Siamo ancora sotto choc”. A parlare è il padre del ragazzo ventunenne dalla squadra di calcio Amatori Aics Fratres Matraia finito in ospedale sabato pomeriggio dopo aver ricevuto un pugno da un avversario della squadra Le Querce.

20 giorni di prognosi per la frattura alveolare con compromissione di due denti. L’episodio sul finire della partita dopo un contrasto di gioco; si accende un capannello come spesso accade, ma la reazione del giocatore delle Querce è sproposita assentando un pugno in piena bocca all’avversario del Fratres Matraia. Interviene l’ambulanza che porta il ragazzo all’ospedale San Luca, intervengono due pattuglie della polizia che provvedono ad identificare e a raccogliere le testimonianze dei presenti.

“Sono arrivato al campo quando mio figlio era ormai già all’ospedale – conclude il padre – e devo ringraziare la professionalità degli agenti di polizia e del capoturno che hanno gestito una situazione davvero difficile. Rimane lo sbigottimento per una tale violenza che non ti aspetti in una partita di calcio a livello amatoriale”.

Sbigottimento ma anche immediata solidarietà al compagno colpito dal pugno da parte del Gruppo Sportivo Fratres Matraia. A parlare è tutto il direttivo del Gruppo per voce dell’allenatore Gianluca Francesconi e del capitano Filippo Cicalini. “Innanzitutto siamo vicini al nostro compagno augurandogli una pronta guarigione e quindi di riaverlo al più presto con noi. L’episodio di sabato ci ha lasciato senza parole per la sua gravità. La nostra è una squadra che si fonda non solo sui valori dello sport ma anche su quelli dell’associazionismo e del volontariato essendo donatori di sangue. Abbiamo assistito ad un atto di violenza che non può avere nessuna giustificazione legata al calcio. Incontreremo nei prossimi giorni i vertici provinciali dell’Aics per manifestare loro la necessità di una posizione forte e unita contro episodi che non hanno niente a che fare con il calcio, a maggior ragione con il nostro calcio amatoriale che deve essere solo passione e divertimento. La nostra è una squadra di una piccola frazione – concludono -, una realtà di paese che non vuole essere accostata a questi accadimenti; a seguirci sono infatti anche tanti giovanissimi che per colpa di questi episodi possono allontanarsi dal calcio sano che noi interpretiamo”.

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