Poveri bimbi e poveri genitori, ricomincia la tortura della mascherina a scuola. Passerà qualche settimana e, poi, lo scontro politico tornerà sul Covid e sulla necessità di adottare nuovamente i dispositivi di protezione oltre, magari, al maledetto e criminale Green Pass. Intanto, però, atteniamoci al presente. Nelle scuole di Lucca i contagi stanno crescendo, udite udite e i numeri sono ufficiali, di cinque casi al giorno tra adulti e studenti. Che fare?, si sarebbe chiesto un esempio di praticità come il vecchio Vladimir Uljanov conosciuto da tutti come Lenin - toh, il Putin ha lo stesso nome del rivoluzionario russo di un secolo fa - di fronte a questa ennesima provocazione delle classi digerenti di questo sfasciato Paese.
In una scuola elementare del centro storico una maestra ha preso il Covid e per tutta risposta la dirigente scolastica ha disposto l'obbligo delle mascherine per le classi che sono venute a contatto con lei per, addirittura, dieci giorni. Qualche genitore ha, giustamente, storto il naso e anche la bocca, ma non c'è niente da fare. Le circolari scolastiche recitano proprio così, non c'è trippa per gatti, ma mascherine per i poveri scolari che accettano anche contenti di rimettersi la mascherina senza rendersi nemmeno conto di quello che fanno.
Ed è soltanto l'inizio. "Abbiamo una risalita dei casi - spiega Donatella Buonriposi, provveditore agli studi - In media cinque persone al giorno in ogni scuola tra adulti e ragazzi. Le linee guida del ministero per uso della mascherina sono raccomandazioni, non esiste un obbligo, ma alcune scuole sono particolarmente sensibili al problema e all'applicazione delle misure".
In sostanza, se un genitore o entrambi non sono d'accordo con l'utilizzo delle mascherine - e noi concordiamo con loro - ciccia: o così, o vomì e, quindi, niente scuola compreso il fatto che la Dad non esiste più e l'unica alternativa è far perdere dei giorni di lezioni allo studente.
Prepariamoci gente, presto rientrerà la paura che tanti danni ha già fatto e nonostante sia evidente a chiunque che la quinta dose - come le altre del resto - hanno fatto, quanto a prevenzione del contagio, come, si suol dire in terra labronica, il c...o alle vecchie. Il francesismo, in questo caso, è un rafforzativo necessario per far comprendere come le autorità stiano nuovamente spingendo per far assumere la quinta dose.
Domanda che ci viene spontanea: ma noi che, ultrasessantenni con tanto di mamma 97,5enne, entrambi positivi due volte al Covid, non ci siamo mai vaccinati, nel caso in cui dovremmo cominciare, dobbiamo partire dalla quinta o ripupparci anche le prime quattro?
Vaccinarsi o non vaccinarsi, questo, nel XXI° secolo, è, ormai, il dilemma.