Oltre duecento tra giovani e meno giovani al presidio organizzato da numerosi gruppi di sinistra per protestare contro l'intervista del generale Vannacci da parte del direttore delle Gazzette Aldo Grandi, tenutasi aggi alla Casa del Boia.
Al corteo, che ha preso vita intorno alle 17:30 spostandosi da Porta Elisa fino a Piazza San Francesco senza creare disordini se non leggerissimi rallentamenti, hanno preso parte svariate organizzazioni giovanili di sinistra come il collettivo Autonomo Studentesco, il gruppo Giovani Comunisti, il collettivo ambientalista Friday For Future, il gruppo No Base No Guerra, partecipanti del movimento femminista Non Una di Meno, ma anche organizzazione sindacali come il Cobas Scuola e la sezione locale dell'ANPI.
Dalla testa del presidio, già dai primi minuti, sono partiti cori contro il generale Vannacci e le tesi esposte nel suo libro "Il mondo al contrario", al momento tra i testi più venduti nelle librerie italiane. Tra i tanti attacchi deliberati, spinti soprattutto dalle fasce più focose e giovanili del corteo, alcune minacce come Vannacci fascista sei il primo della lista oppure Vannacci attento ancora fischia il vento insieme, nonostante i toni di sfida, a numerose arringhe pacate che criticavano le tesi di Vannacci, soprattutto sulla suo modo di intendere la maggioranza, il ruolo e le iniziative degli omosessuali e il tanto temuto "fascismo".
Pochi metri lontano, intanto, il generale Vannacci rispondeva alle domande provenienti dal pubblico all'interno di una Casa del Boia gremita, con anch'essa oltre duecento partecipanti presenti a sostenere i valori espressi nel suo libro. Nonostante la decisione delle organizzazioni giovanili di non rispondere alle domande provenienti da esponenti delle Gazzette, abbiamo deciso di proporre le domande rivolte al generale di divisione Roberto Vannacci ai partecipanti diretti della protesta, ascoltando così le loro idee "protetti" dall'anonimato.
"Vannacci nelle sue tesi si definisce rappresentante di una 'maggioranza silenziosa', pressata dal bombardamento mediatico di minoranza decise ad imporre la loro ideologia, voi cosa ne pensate?"
"Non credo esista una normalità e una non normalità, questa è una retorica di separazione e divisione - ci ha risposto un giovane manifestante -. Anche la maggioranza numerica di cui parla Vannacci non esiste, basta vedere tutte le persone presenti qui oggi o addirittura le distanze prese dal governo Meloni o dal ministro Crosetto, che nonostante sia vicino a tanti suoi discorsi ha deciso di allontanarsene, è meno maggioranza di quanto pensa."
"Più volte Vannacci si è lamentato del bombardamento mediatico effettuato dalle lobby gender, che racchiuderebbe gli interessi dei vari gruppi trans-omosessuali del Paese, per influenzare le persone contro l'eterosessualità e la naturalità del rapporto uomo-donna, a partire ad esempio dai gay pride. Tu cosa ne pensi?"
"Non esiste alcuna lobby gender - ha sentenziato una partecipante del corteo -. I gay pride nascono dalla volontà e dall'esigenza di esprimersi di tantissime minoranze ancora oggi discriminate presenti in Italia e in tutto il mondo. Partecipiamo a questo presidio per difendere il diritto per tutti di potersi esprimere in ugual modo, che sia attraverso manifestazio come il gay pride o attraverso programmi tv e pagine social dedicate al mondo gay, lesbo o trans."
"Avete più volte definito Vannacci e le sue tesi 'fasciste' e gli stessi vostri gruppi si rifanno come nomi e valori all'antifascismo. Non essendo più presente, fortunatamente, il partito fascista in Italia da oltre 70 anni, grazie anche alla messa al bando espressa nella Costituzione che dichiara illegale la ricostituzione del partito fascista, cosa intendete con questa parola e che valori rappresentano i vostri simboli?"
"Il fascismo si rivede oggi in tutte le ideologie che categorizzano e dividono, cercando di creare un uniformità nella popolazione anche per controllarla con più facilità e far si che obbedisca. L'antifascismo è quindi la resistenza di tantissime minoranza, come minoranza erano all'epoca i partigiani che decisero di combattere, verso queste tendenze chiuse. L'antifascismo non è solo il fenomeno della Resistenza, ma è uno stile di vita" - ci ha spiegato una giovanissima studentessa del presidio.
Dopo l'arrivo in piazza San Francesco, il corteo si è disperso in poco tempo e senza creare caos, data anche la presenza costante delle forze di polizia che hanno monitorato lo svolgimento della manifestazione così che tutto potesse avvenire nel più sicuro dei modi e lasciando ad ognuno la possibilità di esprimere la propria democratica opinione.