Vittorio Sgarbi, noto critico d'arte, politico, saggista, personaggio televisivo e sindaco d'Arpino, sbarca a Lucca per festeggiare il primo anno del sindaco Pardini e per mettere la parola "fine" alla serie di vicende che hanno visto protagonista il monumento fuori Porta Sant'Anna, realizzato da Stefano Pierotti.
Sembra essersi placato il lungo diverbio tra lo scultore Stefano Pierotti e il comune di Lucca, iniziato già ai tempi dell'amministrazione Tambellini e poi ereditato dall'attuale sindaco. Numerose sono infatti state le modifiche inaspettate apportate dall'artista alla sua opera per protesta, prima fra tutte la rimozione delle foglie e la citazione di Pasolini "Oggi è domenica, domani si muore", che l'artista ha prima scritto sull'opera ed è poi andato a rimarcare in rosso dopo che qualcuno aveva provato a cancellarne una parte.
La realizzazione del monumento, denominato "Oltre le radici", era nata da un'iniziativa della Fondazione Cassa di Risparmio per celebrare i lucchesi nel mondo, ma a causa della zona ritenuta non abbastanza centrale dall'artista, le relazioni tra la Fondazione e Pierotti si erano fatte subito burrascose. Il culmine è arrivato con il blitz di "auto-vandalismo" apportato dall'artista alla sua opera, che ha indotto la Fondazione e il comune a valutare la rimozione e lo spostamento dell'opera, all'effettivo poi mai realizzata.
"Io credo che esteticamente e artisticamente questo monumento sia assolutamente valido - ha sottolineato Vittorio Sgarbi - penso che non sia corretto andare a criticare un artista quando, per propria scelta, va a modificare una propria opera cambiandone attivamente l'estetica. Sono certo sia possibile trovare un accordo tra l'amministrazione e Stefano Pierotti".
"L'azione di protesta politica intrapresa da Pierotti che ha fatto molto scalpore - ha continuato Sgarbi - non va vista unicamente come la rottura di un accordo con le persone che gli hanno commissionato l'opera, ma anche come un'iniziativa artistica attiva di uno scultore che fortunatamente è ancora vivo, fa arte e tiene alle sue creazioni. Stefano Pierotti con questo gesto è diventato il Bansky di Lucca, il monumento è stato la lavagna per manifestare il suo messaggio."
"A breve la proprietà dell'opera passerà dalla Fondazione Cassa di Risparmio al Comune di Lucca - ha spiegato il sindaco Pardini -. Ho inoltro già parlato con lo scultore cominciando a lavorare per spiegargli le nostre ragioni e capire le sue intenzioni, così che possa essere garantito sia il suo diritto artistico che le volontà della città. Il monumento non sarà rimosso ma saranno ripristinate le foglie, simbolo dei lucchesi che partendo dalla città si sono spostati, trovando il loro posto in ogni parte del mondo."
Durante la sua breve visita al monumento Vittorio Sgarbi ha anche fatto il punto riguardo i musei della lucchesia, affermando che: "I musei di Lucca saranno presto autonomi e non più regionali, staccandosi finalmente così da quelli di Pisa che hanno una natura in realtà completamente diversa. Ci sono qui dei luoghi incredibili come Villa Guinigi e Palazzo Mansi che hanno ancora pochi visitatori. È importante puntare su queste realtà attraverso un processo di maggiore autonomia e sintonia con le istituzioni e le imprese".