La loro epoca d'oro è stata, senza ombra di dubbio, quella degli anni Novanta del secolo scorso. Forse anche un po' prima e magari anche un po' dopo, ma da allora è stato un lento, inesorabile declino al quale il Covid-19 e le misure restrittive anti emergenza sanitaria hanno inferto il colpo di grazia.
Quando arrivammo a Lucca, nel lontano 1989, la discoteca sulla via Romana, si chiamava, se non erriamo, Pianeta Rosso, era un punto di ritrovo, con la Casina Rossa, della gioventù lucchese. Una al confine con il comune di Capannori e l'altra in località Ponte S. Pietro, zona Oltreserchio e, infatti, ricordiamo ancora le drammatiche alluvioni del 1996. Ci sono cresciute intere generazioni e in quei luoghi sono iniziate storie d'amore a ripetizione. Dietro alla discoteca, poi, l'enorme parcheggio garantiva anche un po' di privacy per coloro che volevano rubarsi un bacio o anche qualcosa di più. Quanto allo Spiedo d'oro, era un ristorante molto conosciuto e apprezzato soprattutto da chi organizzava eventi di varia natura e cene collettive. Ci si mangiava bene, il servizio era buono e si respirava un'atmosfera semplice, ma accogliente. Era, proprio, affiancato alla discoteca cosicché, anche se l'età dei frequentatori delle due diverse realtà era diversa, si poteva unire l'utile al dilettevole.
C'era, rammentiamo, solo un problema ed era quello determinato dall'enorme numero di auto lasciate in sosta lungo la via Romana, strada senza marciapiedi, da sera a notte inoltrata con la conseguenza di gravi incidenti e caos nel traffico.
Fra poche ore, magari qualcosa in più, tutte e due le strutture verranno rase al suolo per fare posto all'ennesimo discount alimentare. Sembra, ormai, che l'unica attività ludica della gente di Lucca sia diventata quella di uscire di casa e recarsi a fare la spesa. Lo si vede e lo si deduce, comunque, dall'aumento delle sagome umane il cui peso corporeo, in tempi di lockdown in particolare, aumenta considerevolmente. Altro che danni prodotti dal Coronavirus, tra problemi psichici e problemi di salute, saranno milioni gli italiani che si troveranno in difficoltà.
Tornando al Kuku, che aveva ripreso, comunque, vita organizzando delle serate come, ad esempio, il venerdì, appuntamento per i più giovani che, in estate, si trasferiva in Versilia, se ne è andato un punto di riferimento per chi amava fare quattro salti e conoscere un po' di gente. Per carità, le discoteche non hanno mai attirato, nemmeno in gioventù, la nostra attenzione, ma è indubbio che a questi ragazzi, con la scusa della pandemia, sono stati tolti tutti gli svaghi possibili e immaginabili.
Non ci resta, in fondo, che mangiare. Polli di allevamento, appunto, in attesa di essere fatti a fette.
Fotoservizio di Ciprian Gheorghita