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Scritto da gina truglio
Cronaca
22 Aprile 2024

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Porta il titolo di una frase tratta da una lettera dell'apostolo Paolo ai Corinzi (vers 13,7) "Tutto spera", il rapporto annuale 2024 relativo all'anno appena passato, sulle povertà e le risorse, a cura della Caritas-Diocesi di Lucca che è  stato introdotto dal vescovo monsignor Paolo Giulietti nella conferenza stampa di questa mattina avvenuta al Seminario Arcivescovile di Monte San Quirico. Il vescovo ha tenuto in particolar modo a sottolineare,  che il dossier contenente il report è un lavoro prezioso dato dall'ascolto e dai numerosi incontri dei volontari della diocessi, fattore  fondamentale che differisce da una sterile indagine svolta a campione e dove ogni numero parla di sofferenza e richiesta di aiuto. L'essere umano non è inteso come un problema, bensi come una risorsa da aiutare costruendo percorsi e prendendo in carico tutta la sua famiglia. Ricorda a questo proposito anche la situazione dei carcerati e l'art 27 della nostra Costituzione, "Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione", frase questa sposata in pieno dalla Chiesa.
Erano presenti oltre al vescovo, Don Simone Giuli direttore della Caritas diocesana di Lucca, la dottoressa Arianna Pisani responsabile dell'Osservatorio povertà e risorse nella diocesi di Lucca e la professoressa Elisa Matutini sociologa dell'università Ca'Foscari di Venezia.
Don Simone Giuli ricorda che il titolo del dossier deve essere di buon auspicio, emblematico del senso del lavoro svolto con amore e abnegazione, offerto dalla Chiesa a tutto il territorio.
Affronta invece i dati reali, la professoressa Matutini esperta del dossier sul territorio lucchese e perfettamente a conoscenza dell'evolversi della situazione. Dato importante è il numero dei richiedenti aiuto, 2472, assolutamente sottostimato perché riferito al singolo accesso che non considera il nucleo familiare preso successivamente  in carico, senza tenere conto del fatto che non tutti hanno la forza e il coraggio di chiedere aiuto e rivolgersi ai centri di ascolto.
Sono in aumento gli stranieri, sia donne che uomini e anche ritorni di persone aiutate precedentemente, che continuano a non farcela e a richiedere aiuto.
Il 60% di questi sono nuclei famigliari in un'età compresa fra i 35 e i 74 anni generalmente con figli a carico.
Altra categoria sono le famiglie monogenitoriali formate soprattutto da madri e anche giovani disoccupati  che non hanno nessun titolo di studio, oppure se ce l'hanno è stato conseguito nel loro paese e non riconosciuto in Italia.
La maggior parte sono disoccupati, ma non è detto, spesso purtroppo anche due occupazioni non sono sufficienti ad affrontare la situazione della famiglia costretta a pagare canoni di locazioni alti, bollette e cure.
Un quarto profilo è dato da adulti che non sono più in grado di lavorare, ma percepiscono una pensione non sufficiente per essere autonomi.
La fotografia che viene rimandata è quella dove gli ambiti dell'istruzione, del lavoro e della necessità di una casa sono quelli più colpiti, proprio come descritto dalla professoressa Matutini, il problema casa è molto sentito non solo per i costi elevati, ma anche per la sua scarsa disponibilità a causa del fenomeno delle case sfitte, degli affitti stagionali e purtroppo anche per la diffidenza nei confronti di persone con redditi contenuti e di nuclei famigliari composti da persone straniere.
Il dossier approfondisce in maniera qualitativa i temi della povertà minorile e educativa, quella di coloro che pur lavorando vivono in povertà assoluta e il lavoro di sostegno e inclusione realizzato in carcere con le persone che stanno scontando una pena definitiva.
Importante ricordare come sottolineato dalla dottoressa Arianna Pisani, i numerosi volontari estremanete competenti che permettono lo svolgimento di questo importantissimo lavoro.
Fondamentale anche l'attenzione deglle istituzioni. Nei giorni scorsi come ricordato da Monsignor Giulietti, si è tenuto un incontro co il sindaco di Viareggio, Giorgio Del Ghingaro, disponibilissimo ad unire ed integrare le forze con la diocesi per un aiuto ancor maggiore. D'altronde il titolo stesso del dossier come ricordato all'inizio, "Tutto spera" ci ricorda che anche l'uomo più potente ricco e generoso non è nessuno senza la carità, questa infatti non cerca il suo interesse, non gode dell'ingiustizia, ma si compiace della verità.
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