Al caffè di Daniela… Ovvero, una pubblicazione che raccoglie le informazioni relative a quarant’anni di vita culturale nella Città delle Mura. Quattro decenni di proposte e progetti che spaziano dai libri e i loro Autori alle mostre di pittura e fotografia, dalla difesa delle bellezze di Lucca alla tutela dei sapori della tradizione gastronomica locale, dalla musica alle memorie locali… Un’attività imponente che ha concorso a rendere ancora più civile - più “garbata” - Lucca e i suoi territori; ha contribuito ad avvicinare tra loro storie, vissuti, vicende diverse che altrimenti, con tutta probabilità, non si sarebbero mai incontrati; ha creato sinergie nuove e ha reso visibili esperienze e protagonisti meritevoli di attenzione e invece spesso colpevolmente trascurati. Sono rari in città e nella provincia i personaggi del mondo della cultura e della sua promozione che non abbiano avuto modo di avvalersi dell’energia gentile di Daniela Bartolini. Abilissima nel saper raggiungere e coinvolgere nei suoi progetti le donne e gli uomini pubblici, è da loro assai apprezzata perché abituata da un antico costume campagnolo a spendere poco e a ottenere sempre il massimo col minimo delle risorse.
Una breve memoria personale contribuirà, forse, a chiarire il “metodo Daniela”. Una ventina d’anni fa mi trovai a pubblicare il mio primo piccolo libro di storia e antropologia del cibo. L’argomento era la zucca, o meglio I piaceri della zucca, collana I Mangiari, MPF. Piccolo il formato, modestissima la veste editoriale completamente priva di illustrazioni: nessuno avrebbe mai preso in considerazione queste pagine per una presentazione… Nessuno, tranne Daniela. Che, motu proprio, organizzò una mega presentazione nei locali della sua casa sul fiume, coinvolgendo e interessando un gran numero di persone. Fu un atto di simpatia e di benevolenza, impegnativo nella sua parte organizzativa e forse anche economica. Un dono … E regali di questo genere in anni e anni di attività immagino che Daniela ne abbia fatti tanti. E, per finire, il racconto di un’altra operazione, a mio parere esemplare per le sue modalità d’iniziativa. Il recupero del dipinto il “Cristo delle elemosine” in via dell’Arcivescovado a Lucca. L’opera, realizzata dal pittore di Matraia Paolo Biagetti (1830- 1901), era molto deteriorata e a parere di molti in uno stato tale da non valere neppure la fatica di un intervento di restauro… Ma a Daniela quel Cristo piaceva perché le sembrava più misericordioso, caritatevole e compassionevole di tanti altri consimili prodotti devozionali… E così, per non rinunciare a quell’immagine malconcia, coinvolge ben 25 artisti lucchesi che rendono omaggio, ognuno con un proprio lavoro, a quell’icona sacra e malridotta. Tutto si traduce, poi, in una mostra cittadina, che si avvale delle competenze del critico d’arte Maurizio Vanni, direttore del Centro Arte Contemporanea Lucca, tenutasi nel chiostro dell’Agorà. Un’iniziativa che ha il merito di accendere i riflettori della pubblica opinione sulla necessità del ripristino di quel dipinto, operazione su cui concordano il Comune di Lucca, la Fondazione Banca del Monte, la Fondazione Lucca Sviluppo, l’allora arcivescovo Castellani: un altro esempio della prassi, generosa, disinteressata e disponibile sempre seguita dalla Bartolini. Perché, come ha scritto qualcuno, “la vera cultura vive di simpatia e ammirazione, non di antipatia e disprezzo.”
Daniela Bartolini, Al caffè di Daniela, aprile 2025, Tipografia emmedi, Lucca.
La pubblicazione non è in vendita e si può richiedere all’Autrice, cell. 338 2358327