Una personalità poliedrica con una molteplicità di interessi, un lettore insaziabile e curioso. Perfino scrittore versatile in campi diversi che hanno spaziato tra teologia, filosofia, spiritualità, letteratura e giornalismo.
Monsignor Giuliano Agresti è stata una figura tanto grande quanto lo dimostra la straordinaria raccolta libraria da lui personalmente donata alla Biblioteca Diocesana, a lui intitolata, che ha sede presso il Seminario Arcivescovile in località Monte San Quirico. In occasione della rassegna culturale “Lucca 1973: l’anno dei tre arcivescovi”, venerdì 19 gennaio si è tenuta una visita guidata ai locali in cui si trova, tra gli innumerevoli altri fondi presenti, proprio la “biblioteca di Giuliano Agresti”, presule che guidò la diocesi dl Lucca dal 1973 al 1990, anno della sua scomparsa.
Prima della visita si è tenuta una presentazione, curata in maniera dettagliata da Don Rodolfo Rossi, direttore della biblioteca diocesana, e dal direttore dell’Archivio storico diocesano Don Marcello Brunini, che ha aiutato i presenti a cogliere gli interessi del suo possessore, come pure alcuni aspetti della sua personalità di studioso, di uomo e di ministro della Chiesa.
Il lascito di Monsignor Giuliano Agresti rappresenta il nucleo fondamentale di tutta la biblioteca diocesana che è stata a lui intitolata nell’anno 2014. A dieci anni da questo importante avvenimento sono stati aperti i locali che, normalmente, restano chiusi al pubblico in quanto magazzini di libri ma che, nell’ambito di questo particolare anniversario, è stato deciso di renderli visitabili.
La biblioteca del Seminario nasce nel 1572, a nove anni dalla conclusione del Concilio di Trento che prevedeva l’istituzione dei seminari, e tutte le diocesi dovevano avere un istituto per la formazione del clero, quindi anche a Lucca nacque il seminario di San Martino. “Il libro più antico presente in biblioteca – ci dice Don Rodolfo Rossi – risale al 1477 ed abbiamo anche una raccolta di 36 incunaboli, cioè libri antecedenti al 1500 che rappresentano i primi libri a stampa, oltre 1300 edizioni del XVI secolo e, dal 1600 in poi ad oggi, possiamo contarne circa 100.000”. E’ una raccolta importante e ciò deriva dal fatto che la biblioteca del seminario è sempre stata tenuta in grande considerazione da personaggi lucchesi che, al momento della loro morte, hanno voluto donare la propria biblioteca privata a quella del seminario; non solo preti o religiosi ma anche laici, tra cui vale la pena ricordare l’avvocato Mario Ragghianti, il professor Giovanni Bellagamba di Viareggio ed ultimamente, meno di un anno fa, anche la donazione di Elena e Gian Vittorio Serralunga sempre di Viareggio. Nel corso degli anni poi la biblioteca si è arricchita in maniera esponenziale grazie anche al contributo dei lasciti da parte di ecclesiastici tra cui cardinali, vescovi ed arcivescovi. Nel 2015, ad esempio, l’arcivescovo Castellani, quando ha lasciato la diocesi di Lucca, ha donato tutta la sua biblioteca al Seminario di Monte San Quirico. Il nucleo fondamentale della biblioteca diocesana, quello del Monsignor Agresti, raccoglie opere di carattere prevalentemente teologico e filosofico con particolare attenzione ai testi di teologi che hanno preparato il Concilio Vaticano II ma anche di autori che hanno rinnovato la ricerca teologica nel corso del 1900. Liturgia, teologia morale e documenti del magistero si affiancano al reparto biblico in cui sono presenti le pubblicazioni più significative, edite negli anni post-conciliari, tra cui dominano i commenti sul Nuovo testamento.
“Opere sulla storia della Chiesa e del Movimento Cattolico – aggiunge Don Marcello Brunini – testi di patristica e di spiritualità si affiancano a quelli di cultura generale tra cui spiccano alcuni sulla cosiddetta “sfida informatica”, argomento di cui il vescovo si cominciò già ad occupare ben prima del suo avvento”. Per finire, una porzione della biblioteca, la cosiddetta “miscellanea”, rivela alcuni interessi personali di Agresti tra cui romanzi di Tobino e Calvino, classici come Manzoni e Shakespeare, scritti di politici tra cui La Pira e Spadolini, testi di musica e varie opere di sociologia, e tra tutti questi ve ne sono alcuni addirittura autografati dagli autori stessi. Alla fine della visita guidata nelle sale della biblioteca, è stato allestito un gustoso buffet ed a tutti i gli ospiti sono state donate le pubblicazioni “Lucca 1799: Due Repubbliche” ed “Itinerari del sapere dello Stato di Lucca” a cura dell’Istituto Storico Lucchese. Gli incontri di “Lucca 1973 – L’anno dei tre arcivescovi” si concluderanno giovedì 1 Febbraio alle ore 17, presso il salone del Palazzo Arcivescovile in piazzale Giulio Arrigoni a Lucca, con la conferenza dal titolo “Enrico Bartoletti tra Concilio e post-concilio: il primato dell’Evangelizzazione”. All’incontro, che sarà preceduto da un saluto dell’arcivescovo di Lucca monsignor Paolo Giulietti, saranno presenti don Simone Giuli che approfondirà argomenti sul Concilio Vaticano II e la sua eredità ancora attuale e don Marcello Brunini che parlerà di Enrico Bartoletti, il “traghettatore del concilio”. Infine la Mostra documentaria sarà visitabile presso l’Archivio storico diocesano di Lucca, in Via dell’Arcivescovato 45, fino al 9 febbraio nelle giornate di lunedì e martedì dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14 alle 17.