Confindustria Toscana Nord parla chiaro: "L'allarme generalizzato della Uilm circa i comportamenti irregolari è ingiustificato".
Le aziende socie, infatti, stando alle parole di Confindustria "Applicano regolarmente i protocolli e anche dai contatti che abbiamo con l'asl non risulta una situazione di criticità nel settore. I casi di positività naturalmente avvengono, ma contagi acquisiti in ambiti diversi dal lavoro, sarebbe impossibile il contrario data l'espansione della pandemia - sottolineano - Invitiamo dunque il sindacato a segnalarci le situazioni che ritiene critiche".
Ciò che li spinge a intervenire sono "le discrepanze normative che si sono generate. Mesi fa, ad esempio, per il rientro al lavoro era richiesta la comprovata negatività di due tamponi consecutivi, ora l'asl, tenendo conto del quadro clinico, può dichiarare la guarigione qualora la persona è ritenuta in ogni caso non contagiosa - conclude - Una condizione che nella sua gestione crea tuttavia qualche timore, tanto che talvolta le imprese stesse, cautelativamente, preferiscono posticiparne il rientro al lavoro. Anche il ricorso ai tamponi rapidi rientra in una logica cautelativa in quanto i contatti stretti effettivamente tali secondo i criteri normativi vengono gestiti con l'iter previsto della quarantena cautelativa, mentre accade talvolta che, per maggior tranquillità del personale e dell'azienda, ai dipendenti non ascrivibili ai contatti stretti sia data la possibilità di effettuare tamponi antigenici o molecolari".
Chia. Berna.