“Siamo dovuti arrivare allo stato di agitazione, chiedendo al pefetto di Pisa, dove ha sede legale la ASL Toscana Nord Ovest, la convocazione delle parti cioè delle Organizzazioni Sindacali e dei rappresentanti dell'ASL, nel rispetto della legge n. 146/1990, al fine di esperire la procedura di raffreddamento dei conflitti”, spiegano Enzo Mastorci e Simoni Maria Grazia segretario e dirigente sindacale del dipartimento
sanità della CISL FP Toscana Nord, procedura che deve svolgersi proprio di fronte a tale autorità.
Per quanto riguarda gli articoli pubblicati sulla stampa locale in questi ultimi giorni, come CISL FP Toscana Nord vogliamo aggiungere che l'obiettivo che dobbiamo sforzarci di centrare, come organizzazioni sindacali, è quello della MASSIMA TUTELA DEL LAVORATORE, non devono distrarre altri interessi, per questo, visto che l'iniziativa è stata intrapresa unitariamente con CGIL e UIL, correttamente dobbiamo muoverci in modo condiviso unitario e partecipato. Non deve essere una corsa a chi arriva primo, ma una sinergica azione di più soggetti che lavorano insieme per produrre il risultato della tutela del lavoratore, effetto che è più difficile da ottenere singolarmente.
“Questa premessa” proseguono Mastorci e Simoni, “è necessaria per CISL Funzione Pubblica Toscana Nord, prima di fare qualsiasi altro tipo di ragionamento”. E aggiungono: "Lo stato di agitazione che è stato proclamato, riguarda tutto il personale del comparto della ASL TNO, la carenza di personale infermieristico, di OSS, di Tecnici Sanitari e di Amministrativi è oggi insostenibile e non garantisce la prestazione di servizi di qualità ed in sicurezza, nè per gli operatori né per gli assistiti. Alla CISL FP interessa la salute dei lavoratori, il loro benessere psicofisico, ma di fronte al continuo ricorso a lavoro straordinario, all'attività aggiuntiva, a turni di pronta disponibilità che non rispettano le regole contrattuali vigenti, di fronte a riposi che saltano, alle ferie programmate che non possono essere garantite,
il requisito del benessere è irrealizzabile".
“Così non è più possibile andare avanti” proseguono Mastorci e Simoni. Inoltre, aggiungono “questa alterazione di sistema, dovuta alla carenza di personale, si ripercuote comprensibilmente sull'assistenza prestata, e quindi sui cittadini, utenti e pazienti. Per questa ragione come CISL FP abbiamo ritenuto di coinvolgere nell'iniziativa della manifestazione organizzata di fronte all'Ospedale San Luca e Presidio territoriale di Campo di Marte, del 6 aprile, anche la Confederazione CISL ed il Segretario Generale Massimo Bani ha colto con interesse l'iniziativa”.
“La carenza di personale di tutti i profili, mette a rischio la qualità dell'assistenza e dunque la salute dei cittadini/utenti” sottolinea Massimo Bani; “l'aggravio di attività aumenta il livello di stress dei lavoratori i quali, oltre ad avere difficoltà a rispondere in tempi ragionevoli alle esigenze dei degenti, favorisce la mancanza di lucidità nel compiere azioni che richiedono tempi adeguati ed estrema attenzione”.
Mastorci Simoni e Bani rappresentano una situazione grave, “Non è più il tempo di rimbalzi e rimpalli, l'Azienda USL Toscana Nord Ovest ha scaricato e scarica le responsabilità sui limiti alle assunzioni posti dalla Regione Toscana, la Regione a sua volta scarica la responsabilità sul Governo a causa dei tagli alla spesa sanitaria e a pagare sono i lavoratori e gli assistiti … Ora basta la misura è colma ci aspettiamo dimostrazioni concrete”.