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Scritto da dario morotti
Enogastronomia
17 Gennaio 2023

Visite: 773

Quale potrebbe essere il menu' di un buon ristorante del 2050 ?

Potrebbe essere una cosa del genere:

Antipasto: Crostini di con alghe e ragnetti saltati

Formaggi: Piatto di formaggi misti di latte di soia

Primi piatti: tagliatelle di farina di grilli al sugo di muffa di montagna .

Secondo piatto: Bistecca sintetica da 1 kg con contorno di scarafaggi in umido

Dolce: Torta di verdure con cimici al posto dei canditi

Il tutto innaffiato da ottimo Chianti analcolico del '45; una delle annate migliori

A quelli che si sentono inorriditi mi permetto di ricordare che proprio in questo periodo molti di quei prodotti sono stati sdoganati anche da noi e vengono promossi con (inevitabile) sdegno di cittadini e, soprattutto, di coltivatori e allevatori di grilli. Inutile ricordare che il settore agroalimentare non solo è importantissimo per la nostra gastronomia ed è uno dei più apprezzati al mondo ma è parte integrante della nostra tradizione di cui andiamo fieri e che ci viene riconosciuta ovunque. Il binomio Italia e buon cibo è noto in ogni angolo del mondo dove non solo apprezzano i nostri prodotti tipici, ma, purtroppo, li scopiazzano alla grande. I cibi " italian sounding " prodotti e consumati superano di gran lunga quelli provenienti dal bel paese.

L'ultima polemica che sta creando un’accesa discussione è il recente Ok di Bruxelles agli «alert sanitari» sulle bevande alcoliche. Si vorrebbe in pratica porre sulle bottiglie di vino delle etichette sulla dannosità che può procurare l'alcol. Più o meno come accade da anni sui pacchetti delle sigarette. Insomma... potremmo trovarci presto a sederci al tavolo, ordinare un buon rosso di Montecarlo e vederci portare la bottiglia con tanto di foto allegata di un fegato distrutto dalla cirrosi.

Le associazioni dei produttori ovviamente sono indignate perché partono dal principio che ciò che fa male è l'abuso e non certamente un bicchiere ai pasti. Il ragionamento non fa una piega. Tutto fa male se assunto in quantità esagerate; perfino l'acqua. A quelli che si chiedono se anche un consumo moderato faccia male o no va comunque precisato che ci sono divergenze di opinioni e gli studi portano a conclusioni anche divergenti.

Si va da chi addirittura lo consiglia per alcuni effetti benefici propri del vino e le sue qualità orgalolettiche (rosso in particolare) a chi sostiene come Airc che comunque l'alcol è una sostanza tossica per l'organismo. Ma si ritorna anche in questo caso al discorso iniziale. Dipende tutto sempre dalla quantità. Molti tipi di veleno letali per l'uomo se usati in quantità piccolissime vengono da sempre usati come farmaci curativi quindi non sarà certamente un bicchiere di vino a pregiudicare la salute di qualcuno mentre una certa propaganda ipersalutista estrema potrebbe fare danni veri ad un settore che per il nostro paese e la nostra regione in particolare costituisce non solo una tradizione millenaria ma sta alla base di un comparto economico fondamentale .

Stesso discorso vale anche per tutto il settore legato all'allevamento e produzione di carni e derivati. Su questo fronte però il discorso è molto più complesso. Da una parte ci sono la tradizione, il gusto e l'economia legata ai prodotti di origine animale a cui la maggior parte di noi non sa rinunciare e dall'altra parte c'è una sempre maggior diffusione di un senso etico verso la sofferenza degli animali che finiscono sulle nostre tavole e sul fatto che un pianeta che, ormai, conta otto miliardi di persone non può sopportare l'immane impatto ambientale che questo tipo di alimentazione richiede. Non cito quanta acqua, terreno, frumento, mangimi servono per produrre una bistecca da 1 kg rispetto alla stessa quantità di prodotti vegetali (che comunque hanno il loro peso ecologico non indifferente)

Penso quindi che in futuro su questo fronte assisteremo sempre più ad una convivenza di prodotti tipici e prodotti finora sconosciuti (almeno da noi perché in oriente e non solo si mangiano insetti da sempre) e stando alle caratteristiche nutrizionali sono alimenti estremamente ricchi di proteine e poveri di grassi quindi sani e nutrienti anche se la prospettiva di farsi un bel piatto di cavallette, larve e vermi di vario tipo non entusiasma nessuno. Non credo che rinunceremo ad un bel panino al crudo, ma, magari, nemmeno disdegneremo piatti di quel tipo.

Sulla carne sintetica (da non confondersi con quella vegetale) anche questa in commercio (per ora solo in Usa e pochi altri paesi) e verso la quale il ministro Lollobrigida e Coldiretti hanno già dichiarato guerra, almeno per il momento sospendiamo ogni giudizio. Un bacherozzo può anche risultare disgustoso, ma è naturale e viene mangiato da sempre mentre un cibo prodotto in laboratorio ottenuto da cellule staminali modificate sono due cose diverse. Vedremo.

Ah.....prima che me lo diciate voi me lo dico da solo: "I grilli mangiateli te". Me lo merito...

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