L'appuntamento è alle 20.30, la location l'ha decisa lui, l'ex sindaco di Porcari Alberto Baccini, accompagnato dall'amico ed ex addetto stampa del comune Angelo Giannini. Quest'ultimo è stato, a lungo, il corrispondente-collaboratore da Porcari del quotidiano La Nazione, quando scrivere per un giornale cartaceo - gli altri non esistevano - rappresentava motivo di orgoglio e di impegno. Una cena annunciata da tempo, ma mai realizzate e che, finalmente, questa sera è stato possibile organizzare. Tre è, in fondo, il numero perfetto, avrebbe potuto esserci anche Francesco Colucci, ma, alla fine, è rimasto a casa. Minimo o anche massimo a seconda dei punti di vista, comune denominatore, essere tutti convinti che l'ideologia, nella politica, ha fatto già abbastanza danni. E la frase con cui Baccini commenta le ultime vicissitudini del suo ex partito, il Pd, la dice lunga: Ma a distanza di oltre 80 anni, continuare a parlare di fascismo e antifascismo ha ancora un senso? No che nonc e l'ha, ma se gli togli il giocattolino ideologico cosa possono fare della loro misera esistenza?
Baccini è stato primo cittadino del comune della Piana per due mandati consecutivi. Con lui e, dice, ancor più con chi lo aveva preceduto, il sindaco Rovai, Porcari è diventata una cittadina dove le case non sono come, ad esempio, ad Altopascio, dei casermoni da 20 appartamenti cadauno, ma abitazioni decenti che non sfigurano.
Baccini ha 69 anni mentre Giannini 72: sono amici da una vita e, probabilmente, anche qualcosa di più. Si complementano a vicenda, sono sempre in sintonia o quasi. Il ristorante prescelto da Baccini è il Celide, accanto all'omonimo albergo, proprio di fronte alle Mura. Il luogo è carino, l'ambiente piacevole, il servizio efficace e all'altezza delle attese. Unico neo sarà l'attesa, cinquanta minuti prima di vedere il primo piatto adagiarsi sulla tavola e, di conseguenza, abbondanza di pane e olio per non morire, si fa per dire, di fame. Quando, però, arriva il piatto di spaghetti aglio, olio, peperoncino, tartare di scampi e bottarga il fastidio si attenua fino a scomparire del tutto. Gli spaghetti sono, semplicemente, strepitosi e se non fosse che ci faremmo la solita figura barbina, ne ordineremmo seduta stante un'altra porzione. Vanno assolutamente provati. Complimenti allo chef.
Poi è la volta di un secondo, la fantasia di mare: crostacei, frutti di mare e pescato nostrale scottati in padella con salsa builabaisse serviti con gli spinacini saltati, patata cotta nella cenere e crostone di pane. Niente male, ma noi siamo rimasti abbarbicati agli spaghetti e non intendiamo mollare la presa. Le ragazze che servono sono molto carine, educate ed efficienti. Si scusano per l'attesa, effettivamente c'è molta gente, ma è così, dicono, tutte le sere.
C'è da parlare di tante cose, sono anni che ci conosciamo e anche se qualche volta ce la siamo presa reciprocamente, la simpatia e la stima, quelle, sono rimaste e mai venute meno anche quando Baccini ha scelto di schierarsi con Matteo Renzi al quale noi, e ha ragione, non gliele mandammo certamente a dire e fummo, realmente, tremendi. Andrea Marcucci se ne è andato dal Pd e la nostra intervista anticipatrice lo aveva rivelato. Era inevitabile e, adesso, l'ex capogruppo al Senato del Pd è entrato nel Cda della Fondazione Luigi Einaudi a testimonianza del suo liberalismo innato. Baccini racconta quando, una mattina, si vide svegliare di soprassalto dal senatore che non aveva gradito una sua intervista al sottoscritto. Ci ridiamo sopra, acqua passata non macina più.
La Elly Schlein non piace nemmeno ai commensali che ci fanno compagnia, troppa ideologia ancora nel partito anche se sperare che crolli ai minimi termini è errato poiché uno zoccolo duro resterà sempre. Baccini non bada a spese e dopo una prima bottiglia, ottima invero, di Gewurztraminer dell'Alto Adige, tenuta Peter Zemmer a Cortina Sulla Strada del Vino in provincia di Bolzano, ordina anche la seconda e giù senza esitazioni. Inconfondibili sapore e profumo.
Il figlio di Angelo Giannini sta in America e lavora come direttore di stabilimento della Sofidel America. Sta negli States da oltre dieci anni, rivederlo mettere radici a Porcari sarà dura. Uno dei due figli di Alberto Baccini, Alessandro, invece, fa il regista cinematografico e proprio poche settimane fa abbiamo annunciato l'uscita del suo ultimo film, The last fighter. L'ex sindaco di Porcari è, caratterialmente, diverso dall'attuale, l'amico Leonardo Fornaciari, ma entrambi sono due brave persone nel senso pieno del termine. E' vero, sono di sinistra, ma non si può essere perfetti.
Al tavolo è stata bandita l'ideologia che, difatti, non è comparsa per tutta la durata dell'evento. Accantonata e mai più riesumata. Per il resto il solito rimpianto, che se Del Ghingaro si fosse candidato, a quest'ora Mario Pardini sarebbe stato il suo vice. E' andata come è andata e, in fondo, re Giorgio un po' deve averci preso tutti in giro e noi stolti a corrergli e a credergli dietro.
Il terzo polo vedrà la luce? Matteo Renzi tornerà a vestire i panni del messia? Ne dubitiamo, ma teniamo il segreto e l'augurio per noi.