Appena appresa la notizia della aggressione occorsa ad una donna di Porcari il 9 aprile da parte di un presunto lupo, i militari del Gruppo Carabinieri Forestale di Lucca si sono subito attivati per verificare e seguire la vicenda. La gestione del caso rientra infatti tra le azioni oggetto del progetto europeo LIFE21-NAT–IT-4417 “WILD WOLF” di cui il Comando Unità Forestali Ambientali Agroalimentari dell’Arma dei Carabinieri è partner.
Il partenariato, coordinato dall’Istituto di Ecologia Applicata (IEA), è composto da un team multidisciplinare formato da Dipartimenti universitari e centri di ricerca, ministeri ed enti locali, aree protette, associazioni venatorie e ambientaliste provenienti da 9 paesi europei.
Il progetto verrà sviluppato in aree rurali, urbane e periurbane di 8 Stati (Italia, Germania, Svezia, Repubblica Ceca, Slovenia, Croazia, Grecia, Portogallo), e avrà una durata di 5 anni con un budget totale di circa 7 milioni di euro.
Il principale obiettivo del Life WILD WOLF è migliorare la coesistenza tra lupo e uomo in aree urbane e periurbane attuando azioni concrete finalizzate al mantenimento della selvaticità del predatore in modo che non perda il suo carattere elusivo e non interagisca direttamente con le comunità locali ma continuando a svolgere il suo importante ruolo ecologico. Il fine ultimo del progetto è mantenere in stato di conservazione favorevole le popolazioni di lupo che si stanno espandendo nelle aree antropizzate d’Europa garantendo al contempo la sicurezza dei cittadini e minimizzando i possibili impatti negativi che il carnivoro selvatico potrebbe determinare in contesti antropizzati.
Il ruolo dei carabinieri forestali sarà quello di coadiuvare tutte le attività connesse al monitoraggio delle situazioni di lupi “confidenti” ovvero di casi in cui un lupo perde parte della sua naturale diffidenza e timore nei confronti dell’uomo, andando ad interagirvi in maniera anomala
I carabinieri forestali si occuperanno inoltre di implementare, dopo adeguata formazione, delle squadre specializzate per la dissuasione attiva di lupi particolarmente problematici attraverso l’utilizzo di proiettili di gomma.
Nel caso di Porcari sono state raccolte le informazioni direttamente dalla persona che ha subito il morso e da altri residenti nella zona, è stato fatto un sopralluogo insieme a personale ASL alla ricerca di tracce dell’animale, e si sta monitorando la zona anche con l’ausilio di sistemi di foto ripresa automatizzata. Il fine è quello di verificare preliminarmente se si tratti effettivamente di lupo (Canis lupus italicus), se nella zona di attacco sono state svolte azioni che abbiano condizionato il selvatico e se l’animale continua a frequentare sempre lo stesso luogo.
Da una prima ricostruzione dell’accaduto è emerso come nella zona venissero periodicamente lasciati nell’ambiente scarti di cibo domestico proprio al fine di alimentare la fauna selvatica locale. Tale pratica è assolutamente da evitare anche perché costituisce il principale fattore nell’innesco di dinamiche di abituazione degli animali selvatici, tra cui il lupo, specie oltremodo opportunista, conducendo a comportamenti “confidenti” potenzialmente pericolosi.
È bene ricordare, inoltre, come nei luoghi pubblici sia sempre necessario tenere il proprio cane al guinzaglio, non solo perché imposto dalle disposizioni inerenti l’incolumità delle persone, in particolar modo l’Ordinanza del Ministero della Salute dell’8 agosto 2022, ma perché nel caso di presenza di lupi il cane vagante può costituire una ulteriore attrattiva per il selvatico che lo può vedere come competitore, partner sessuale o addirittura come preda.
Per ulteriori informazioni contattare il
Ten. Col. Gordon Cavalloni
Referente CUFA per gli aspetti di Comunicazione del Progetto LIFE 21 - NAT – IT 4417 “WILD WOLF”
Cell. 366.7557101