Il consiglio comunale di Porcari ha approvato le nuove tariffe della Tari per il 2023. Una spesa pubblica annuale, quella sostenuta per lo smaltimento dei rifiuti, pari a 2 milioni e 348mila euro, coperta sul territorio per il 70 per cento dalle utenze non domestiche e per il 30 per cento dalle famiglie.
"Una percentuale – spiega l'assessora al bilancio, Roberta Menchetti – che avrebbe potuto subire una drastica revisione a scapito delle utenze domestiche se avessimo interpretato alla lettera la normativa nazionale che escluderebbe dalla tassazione Tari i magazzini di prodotti finiti. Un problema, soprattutto per i Comuni a vocazione produttiva, che abbiamo risolto 'in casa' dialogando con le nostre aziende. Tutte, e le ringraziamo, hanno accettato di seguire criteri diversi, stabiliti da linee guida Anci, per calcolare le superfici tassabili. È così che siamo riusciti, pur dovendo aumentare l'imposta per le famiglie di 20-30 euro l'anno, a mantenere le tariffe più basse di tutta la Piana di Lucca. Una soluzione che supera il criterio 'chi più produce rifiuti, più paga' perché, se si escludono i rifiuti speciali industriali che vengono smaltiti in via indipendente, a dover pagare di più dovrebbero essere proprio le famiglie. E invece a Porcari succede il contrario".
Non sono stati ridotti i servizi erogati e nessuna prestazione ecologica è diventata a pagamento, compreso lo smaltimento del verde: una scelta che mira a disincentivare gli abbruciamenti, responsabili di un peggioramento della qualità dell'aria, o gli abbandoni.
Per calcolare le tariffe è necessario moltiplicare la quota fissa, proporzionale al numero dei componenti del nucleo familiare, per i metri quadrati dell'abitazione. Al prodotto è quindi da sommarsi la quota variabile stabilita dal Comune. Alle quote dovrà poi essere aggiunto il 5 per cento di tributo fisso provinciale. Ecco qualche esempio: una famiglia di tre persone che vive in una casa di 85 metri quadrati dovrà moltiplicare per 85 la quota fissa 0,35, riportata nella tabella allegata alla delibera consiliare, e sommare la quota variabile di 185,13 euro. Il totale, comprensivo del tributo provinciale, sarà 225,62 euro, contro i 200,53 dell'anno precedente: l'aumento complessivo si attesta sui 25,09 euro, poco più di 2 euro al mese. E ancora: una famiglia di quattro persone che vive in una casa di 100 metri quadrati, invece, dovrà moltiplicare per 100 la quota fissa 0,38 e sommare la quota variabile di 204 euro. Il totale, comprensivo del tributo provinciale, sarà di 254,10 euro, contro i 226,85 euro dell'anno precedente: l'aumento complessivo si attesta in questo caso sui 27,25 euro.
A questo quadro si aggiungono le agevolazioni, proporzionali all'Isee, che abbracciano un'ampia forbice di popolazione. Hanno diritto al 60 per cento di riduzione della tariffa i nuclei di una sola persona con Isee fino a 22170 euro (nel 2022 era fino a 21520) e i nuclei con due o più persone con Isee fino a 15970 euro (nel 2022 era fino a 15500). L'esenzione totale, invece, è riservata a nuclei di una sola persona con Isee fino a 13200 euro (nel 2022 era fino a 12790) e a nuclei di due o più persone con Isee fino a 11600 euro (nel 2022 era fino a 11260). Le persone con disabilità non sono considerate nei componenti che concorrono a determinare il nucleo familiare.
"Le soglie, due-tre volte più alte di quelle adottate da altri Comuni – spiega ancora Menchetti – sono state alzate rispetto allo scorso anno, a conferma della primaria attenzione alla tutela del reddito che contraddistigue l'operato della nostra amministrazione. Siamo consapevoli delle difficoltà che i rincari e l'inflazione stanno generando alle famiglie e continueremo a fare il possibile per prevenire e sostenere situazioni di disagio. È questo che fa una comunità: famiglie, attività commerciali, piccole, medie e grandi impresi che condividono un territorio si danno una mano, ciascuna per le proprie possibilità, per mantenere una buona qualità dei servizi secondo principi di equità".