Giovedi sera, con la partecipazione di circa un centinaio di persone, si è tenuta, presso il Circolo San Jacopo di Lammari, l'assemblea costituente del comitato di difesa dell'area verde dei Laghetti di Lammari.
Durante il corso della riunione i promotori del comitato hanno illustrato le motivazioni che hanno portato la cittadinanza a prendere posizione contro la costruzione dei nuovi assi viari.
Secondo quanto esposto dagli organizzatori, pienamente condiviso da tutti i presenti, l'opera in questione danneggerebbe irreparabilmente l'area verde dei laghetti di Lammari considerata un importante polmone per la tutela della qualità dell'aria, della biodiversità e della salute pubblica, per tutta la piana. Verrebbero, come sottolineato dai presenti, chiusi molti pozzi artesiani utilizzati per l'approvvigionamento idrico, sarebbero interrotte la viabilità minore ed il reticolo di fossi che caratterizzano la piana, sarebbero danneggiate le proprietà agricole attraversate dall'opera.
Inoltre lo scopo che il Comitato, attraverso la contestazione di questa nuova infrastruttura, intende perseguire è di portare all'attenzione pubblica e soprattutto dei decisori politici la necessità di cambiare la strategia della mobilità delle merci e delle persone sia a livello locale che nazionale. Non è più possibile continuare a costruire strade, a cementificare il territorio, a distruggere l'ambiente naturale; la salute pubblica, i cambiamenti climatici, la salvaguardia dell'ambiente ci impongono nuovi modelli di sviluppo che prevedono, per il trasporto delle merci, l'utilizzo massiccio della ferrovia e per la mobilità delle persone sistemi alternativi moderni ed ecologici.
Secondo quanto emerso nel corso della riunione, anche attraverso il contributo degli intervenuti, siamo vicini al punto di non ritorno: se cambiamo rotta subito siamo forse ancora in tempo ad invertire la deriva che altrimenti ci porterà inesorabilmente ed in tempi relativamente brevi verso la distruzione del pianeta. E' significativo, a questo proposito, che abbiano partecipato anche cittadini che non risiedono nei pressi di quello che è il tracciato ipotizzato per l'opera; non si tratta della rivendicazione di pochi, interessati magari solo per tornaconto personale, ma della presa di posizione di molti che hanno a cuore la sorte del nostro territorio e dell'intero pianeta.
Inoltre sono state esposte una serie di iniziative da portare avanti per contrastare efficacemente la costruzione della nuova infrastruttura. Saranno tutte discusse nel corso della riunione del forum delle associazioni che si terrà nella prossima settimana Al termine della seduta è stato letto ed approvato all'unanimità lo statuto del comitato. Sono stati eletti i membri del consiglio direttivo che risulta così composto Angelini Guido, Antonelli David, Cerasomma Francesco, Cordoni Silvia, Gabrielli Adriano, Masini Francesco, Mezzetti Gabriele, Papini Carla, Pignatelli Claudia, Salotti Vittorio, Salvoni Franco Antonio, Sei Lorenzo, Tomei Simone. Infine il neoeletto consiglio ha nominato il presidente ed il segretario nelle persone di Franco Antonio Salvoni e di Silvia Cordoni.