Mario Sarti e Roberto Petri di Altopascio Verde Socialista commentano l'ok dato dal Comune di Altopascio ad una azienda per la costruzione di un importante magazzino industriale nei pressi del Lago Sibolla, considerato fra i più ricchi e significativi luoghi in Toscana per biodiversità.
"Il Comune di Altopascio ormai sembra deciso a portare avanti l’ulteriore sviluppo industriale nell’area circostante la Riserva Naturale del Lago di Sibolla. A parte noi di Altopascio Verde Socialista, nessuna voce contraria si leva, né da parte della maggioranza, né dall’opposizione. Non ci meraviglia, purtroppo" denunciano da Altopascio Verde Socialista.
"Meraviglia, piuttosto, l’insistenza dell’impresa, un complesso aziendale di grande rilievo e importanza nel settore cartario, che ripropone di nuovo la richiesta di realizzare un rilevante ampliamento industriale proprio lì, all’interno del bacino idrogeologico dell’area protetta, considerata uno degli ambienti di maggior pregio sotto il profilo della biodiversità tra le zone umide della Toscana" ricordano i due.
"La cosa ci stupisce, perché oggi il mondo delle imprese ha tutta la potenzialità per essere più avanti della politica sulle tematiche della sostenibilità e della transizione ecologica. La ricerca della sostenibilità in genere non si esaurisce nell’impegno per il miglioramento dei processi produttivi e nell’uso di materie prime certificate, ma in molti casi dimostra rispetto per il territorio e contribuisce in modo concreto alla tutela dell’ambiente".
"L’iniziativa urbanistica nella zona limitrofa alla Riserva del Sibolla si differenzia e si rivela invece in aperta contraddizione con questo quadro - continuano Sarti e Petri - con ovvi e crescenti effetti sotto il profilo reputazionale per l’azienda richiedente, considerato il generalizzato cambiamento culturale in atto che stigmatizza progetti di questa specie, che sono contro i più elementari principi di sostenibilità ambientale".
"La costruzione di un grande magazzino industriale nel bacino idrogeologico del lago, con un palese volume fuori scala rispetto al sistema insediativo, costituirà infatti un 'vulnus', un oltraggio perenne per la contigua Riserva Naturale del Lago di Sibolla, e ciò non solo per gli aspetti paesaggistici, da non sottovalutare, ma per le criticità sugli apporti idrici al lago e per le conseguenze che comunque ne potranno derivare sulla biodiversità del sito protetto" termina la nota.