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Scritto da Redazione
Piana
25 Settembre 2022

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Il partito democratico di Montecarlo risponde, punto per punto, alle accuse mosse dal consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Vittorio Fantozzi, e dal capogruppo provinciale FdI, Matteo Petrini. «Ma con quale coraggio Vittorio Fantozzi punta il dito contro il partito democratico per la gestione locale
della scuola? - si chiedono dal circolo Pd di Montecarlo - Proprio lui, infatti, che ha amministrato Montecarlo per 15 lunghi anni, prima da assessore e poi da sindaco: anni che hanno visto la scuola progressivamente sparire dall’agenda di governo del territorio. Forse urge qualche passo indietro».

«Partiamo da Montecarlo. Nel 2003, l’allora amministrazione Pieretti inaugura in gran fretta l’ampliamento del plesso di San Giuseppe, destinato a ospitare la scuola primaria, che migra quindi dalla sede storica del capoluogo: un’operazione finanziata grazie a un cospicuo fondo ottenuto dall’ultima amministrazione di centrosinistra targata Nicola Poleschi per la costruzione di una nuova scuola materna. Realizzarono quindi un polo scolastico primaria/secondaria che rivela da subito gravi problematiche: spazi angusti e poco funzionali, ingressiscomodi per gli utenti - quasi 500 ragazzi di età molto diverse, spese altissime per arredi e laboratori - anche questi poco sfruttabili tanto che ne sono stati acquistati di nuovi grazie a progetti ministeriali - che i cittadini di Montecarlo stanno ancora pagando».

«Ma non solo - proseguono -. La fretta del taglio del nastro ha portato a difetti nella costruzione: dopo nemmeno 10 anni un muro di contenimento è crollato sul tetto ed è precipitato attraverso un lucernario nel corridoio del primo piano. Per fortuna è successo in orario notturno. Solo poche ore più tardi e sarebbe stata una tragedia. In quell’occasione l’allora sindaco Fantozzi si scagliò contro l’opposizione accusandola di aver “informato genitori e stampa”. Le perizie evidenziarono, poi, debolezze nel rivestimento della struttura e l’intera scuola venne “imbullonata” per sicurezza. Nessuno si era accorto di queste criticità?».

«E ancora: grazie ai fondi stanziati dal governo Renzi per Scuole Sicure, il Comune ottenne un finanziamento per la sicurezza antisismica del vecchio edificio di piazza d’Armi, sede della scuola dell’infanzia. La lentezza dell’avvio della procedura rischiò di far perdere questi fondi. I lavori si sono protratti per due anni e mezzo, durante i quali i bambini sono stati ammassati nel polo di San Giuseppe, con i disagi che sappiamo. Con i lavori fermi per mesi senza che l’utenza venisse correttamente informata, l’inerzia ha prodotto i suoi frutti ovvero il calo di iscrizioni. Un calo che dipende non solo dai pochi nati, ma anche dai mancati investimenti nella scuola e dalla cecità con cui ci si è incaponiti nel non rivedere, fino allo scorso anno, orari di ingresso e funzionamento dei plessi. A partire dal 2011, anno in cui il Comune ha dovuto attivarsi per ripianare il buco di bilancio, sono stati drasticamente diminuiti i fondi per l’offerta formativa che venivano annualmente erogati per le scuole del territorio. Questo ha limitato la progettazione di attività aggiuntive ed integrative del curriculum scolastico, in particolare quelle destinate al contrasto alla dispersione scolastica ed alla prevenzione dello svantaggio formativo. Tutto a danno delle fasce più deboli della popolazione scolastica».

«Ecco, quindi, che la scuola è la grande assente negli anni della gestione Fantozzi che, uccel di bosco, si rendeva irreperibile anche al vecchio dirigente Iacopetti».

«Passiamo poi ad Altopascio - concludono -. Il Comune che ha ottenuto milioni per costruire nuove scuole. La vicenda del primo giorno di scuola è mal raccontata. Sono stati i genitori a non far entrare gli studenti proprio per via del sovraffollamento. E la classe “pollaio” è esistita anche negli anni scorsi, ma veniva sdoppiata grazie al contingente aggiuntivo di insegnanti, il cosiddetto organico Covid. Organico che non è stato riconfermato una volta terminato lo stato di emergenza. A Montecarlo non abbiamo avuto questi problemi, perché gli alunni sono stati sistemati nei laboratori e nelle aule speciali. In ogni caso la vicenda altopascese si è presto risolta, grazie all’interessamento delsindaco D’Ambrosio e alla sinergia con il dirigente Salti. Infine, Porcari: la scelta di far accedere o meno i genitori all’interno dei cancelli della scuola spetta alla dirigenza. Non al partito democratico».

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