"Alla fine la montagna ha partorito il topolino - è il commento dei consiglieri comunali della Lega Salvadore Bartolomei, Ilaria Benigni, Giuseppe Pellegrini, Gaetano Spadaro, Domenico Caruso all’indomani del sopralluogo alla piscina di Capannori da parte della commissione controllo e garanzia presieduta dal consigliere Domenico Caruso -.
Tre anni di chiusura quasi ininterrotta - affermano i consiglieri leghisti -, non sono stati sufficienti all’amministrazione Menesini per risolvere i problemi relativi alla sicurezza sismica e strutturale dell’impianto con la realizzazione dell’intervento più importante ovvero il rifacimento integrale del tetto in modo tale da ottenere la certificazione di agibilità definitiva che attualmente è stata rilasciata in deroga fino al 31 agosto 2024 con l’obbligo di chiudere la struttura in caso di neve o allerta arancione.
Prima o poi il problema della copertura dovrà essere risolto con il rifacimento del tetto e gli utenti saranno costretti a subire ulteriori chiusure ed è questa una grossa mancanza che avrebbe dovuto essere risolta nel periodo prolungato di chiusura da maggio 2022 per ottenere la piena operatività dell’impianto che non essendo in regola con le normative antisismiche non può ospitare competizioni agonistiche e non deve superare le 100 presenze simultanee e quest’ultima potrebbe essere, verosimilmente, la ragione della mancata apertura del bar".
Un’ulteriore anomalia riscontrata dai consiglieri della Lega è quella della mancanza di docce, spogliatoi e servizi igienici fruibili esclusivamente dalle persone con disabilità così come prescrive la legge della Regione Toscana sui requisiti delle piscine ad uso natatorio: infatti, "nella piscina di Capannori docce e servizi igienici per persone con disabilità sono condivisi con il personale della struttura mentre gli armadietti, comuni a tutti gli utenti e non espressamente riservati alle persone con disabilità, sono sistemati in un locale attiguo a quello dei servizi.
Stando così le cose - concludono i consiglieri della Lega -, non riusciamo a comprendere come possa essere stata rilasciata l’autorizzazione per l’apertura visto il mancato rispetto delle prescrizioni di legge a tutela della disabilità e questo è un ulteriore rimprovero all’amministrazione Menesini in quanto il terzo lotto dei lavori prevedeva la ristrutturazione degli spogliatoi ma non si è affatto pensato di rendere la struttura maggiormente fruibile alle persone con disabilità anche con la dotazione dei più moderni sistemi di ausilio per la messa in acqua attualmente consistenti nell’obsoleto sistema con la sedia".