Dalla delusione alla speranza, passando per un gesto concreto di cittadinanza attiva. È la storia del Cavanis, lo spazio tanto frequentato dai ragazzi di Porcari quanto, purtroppo, di recente oggetto di vandalismi e incuria. Ma oggi (3 luglio), grazie all'impegno di quattro giovanissimi, le pareti esterne dell'edificio sono state ripulite.
Tutto è cominciato lo scorso 23 maggio, quando il sindaco Leonardo Fornaciari aveva denunciato pubblicamente – con parole dure ma piene di senso civico – i danni subiti dall'area: rifiuti abbandonati e scritte sui muri. "Non avete danneggiato e sporcato roba altrui: è anche roba vostra, in quanto della comunità. Anche se forse nessuno ve lo ha mai spiegato, sappiate che questo gesto lo avete fatto a casa vostra", aveva scritto il sindaco, rivolgendosi direttamente agli autori, ignoti, del gesto. Poi, un invito chiaro: "Mi piacerebbe molto che qualcuno dei tanti giovani che frequentano il luogo si facesse avanti per ridipingere, in modo che il Cavanis non fosse solo un luogo frequentato ma anche amato e custodito da chi lo vive ogni giorno".
A distanza di poco più di un mese, l'appello non è caduto nel vuoto. Quattro ragazzi, tutti minorenni, si sono fatti avanti e questa mattina alle 8,30 si sono presentati con entusiasmo al Cavanis per cominciare a risistemare le pareti rovinate. Il Comune, che aveva già provveduto a ripulire dai rifiuti l'area, ha fornito loro vernici e pennelli, e alle 11 i lavori erano già conclusi. A ringraziarli di persona è stato proprio il sindaco, che ha voluto offrire loro una merenda al bar, piccolo ma sincero gesto di riconoscenza per l'impegno dimostrato.
Così Fornaciari: "Questi quattro ragazzi stanno dimostrando cura e decoro per il luogo che amano frequentare. Sono soddisfatto della loro voglia positiva di esserci per Porcari e li ringrazio davvero. Bravi. Si fa così. Spero che altri vi seguano".
Poi, un messaggio rivolto a tutti i giovani che vivono quotidianamente quello spazio: "Il Cavanis è dei giovani, fu costruito proprio per loro dai Padri Cavanis. Forza ragazzi, il Cavanis è vostro: frequentatelo e trattatelo bene come se fosse casa vostra. Rispettatelo perché è un luogo importante dove state coltivando uno dei sentimenti più forti e importanti della vita: l'amicizia". Infine, un invito all'impegno collettivo e alla responsabilità condivisa: "E se qualcuno vuole sporcare o danneggiare il Cavanis, opponetevi e alzate la voce come se foste a casa vostra".
In tre ore di lavoro i quattro ragazzi hanno dimostrato che il senso di comunità può nascere anche da un barattolo di vernice e da un muro restituito al decoro.