L'ex consigliere leghista Zappia, ora appartenente al gruppo misto commenta le ultime vicende relative all'immobile dei cantonieri, sollevando dubbi sulle modalità di affitto e di ristrutturazione approvate dal comune di Capannori.
"Leggendo con attenzione le perplessità recentemente sollevati dall'amico Rontani sulla vicenda dell'immobile dei cantonieri, vorrei dire la mia - esordisce il consigliere Zappia -. In primo luogo, mi chiedo chi,nel 2019 ha deciso di vendere (o svendere?) all'asta quegli immobili, senza aver prima predisposto una soluzione alternativa adeguata".
"Mi chiedo – prosegue Zappia - se tutte le documentazioni di questa vicenda, dalla determina al contratto, deciso dal comune di Capannori devono essere tenute pubblicate per la legge sulla trasparenza, nel loro testo non c'è scritto né il nome del proprietario, né quello del firmatario locatore, ma solo il dato del dirigente Luca Gentile".
"Inoltre mi lascia perplesso che una pubblica amministrazione che rappresenta e tutela gli interessi pubblici, accetti clausole e condizioni diverse da quanto previsto dal codice civile, pur di ottenere l'uso di questi locali che già comportano un bell'affitto (48.000 euro) l'anno" sottolinea Zappia.
"Mi riferisco, in particolare, all'articolo 6 della bozza di contratto approvata dove si legge modifiche/ristrutturazioni apportate all'immobile del comune di Capannori, devono aver prima il consenso scritto del locatore (perché non del proprietario, che le ritrova a suo vantaggio?). Salvo che il locatore, a fine contratto, non pretenda la rimessa di ripristino dell'immobile e tutto a spese del comune".
"Ma i soldi si spendono in questo modo o facendo più interventi sul territorio? Vogliamo seguire l'esempio e le sorti dell'Emilia Romagna? Mi è sinceramente difficile non temere l'esistenza di altri interessi dietro a tutte queste contraddizioni - continua -. L'unica considerazione che mi viene spontanea ragionando appunto da padre di famiglia sull'affrettata vendita del 2019 e che ci fosse un urgenze bisogno di soldi in cassa da mettere a disposizione d'un bilancio in crisi".
"Inoltre le conseguenze attuali di questa scelta però, sono ancora più gravi, specie per l'immagine dell'ente - conclude -. Infine, perché il comune di Capannori almeno da vent'anni chi sbaglia se la cava sempre bene e non paga mai per gli errori commessi?"