Anno XI 
Martedì 13 Maggio 2025
- GIORNALE NON VACCINATO

Scritto da francesco pellati
Politica
28 Gennaio 2025

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80 anni ieri i soldati dell’Armata Rossa entravano nel campo di sterminio nazista di Auschwitz e guardavano stupefatti settemila “larve di uomini, di donne, di bambini”. I sopravvissuti a una strage di oltre un milione. 
Io sono un agnostico che però “non può non dirsi cristiano”, come il grande Benedetto Croce: per i cristiani la campana che accompagna un loro simile nel suo ultimo viaggio suona sempre anche per loro.  
Figuriamoci quando sono fiumi di uomini e donne e bambini costretti all’ultimo viaggio senza un perché, senza una colpa.
È vero: ci sono altri genocidi, quello armeno da parte dei turchi, quello cambogiano di Pol Pot, l’holomodor ucraino da parte di Stalin, quello dei Tutsi in Ruanda, quelli in Sudan e in Timor Est da parte degli islamici, solo per fermarci all’epoca moderna e agli episodi più feroci.
Ma quello che colpisce ad Auschwitz e nelle altre cittadelle naziste dell’orrore è il disconoscimento della umanità delle vittime, la convinzione di rendere un servizio al mondo eliminando una intera razza, non umana, neanche sub umana, (untermensch), forse neanche animale: una escrescenza deviata della natura.
Il macello eretto a sistema, con la meticolosa efficienza tedesca, la filiera della morte come una catena di montaggio, le dentiere d’oro ammucchiate per farne lingotti, gli occhiali accatastati per il riciclo, le scarpe per il riuso, perfino i capelli da utilizzare per le parrucche delle ariane.
Come col maiale, dell’ebreo non si butta via niente.
Gli ebrei sono un pezzo di umanità poco amato; la cattività babilonese, quella egiziana, la diaspora dell’imperatore Tito, l’ostilità del cristianesimo (deicidi avendo condannato Gesù), la cacciata dalla Spagna (i marranos), i pogrom dell’Europa orientale, fino ad oggi massacrati e rapiti in casa propria, discriminati e perseguitati dovunque vivano, solo perché ebrei. 
Mi viene da usare lo sgangherato slogan del PCI dei miei vent’anni “giù le mani da…”. 
Giù le mani dagli ebrei che se non altro hanno scoperto Dio per chi ci crede o lo hanno inventato per chi non ci crede: è la più grande scoperta o la più grande invenzione della storia dell’uomo. 
Sono meno di 30 milioni, lo 0,3 per mille dell’umanità, eppure hanno vinto oltre il 20% dei premi Nobel. 
Eppure sono fra i protagonisti della vita economica di molti Paesi, provocando per questo la reazione dei concorrenti, sono scrittori, scienziati, economisti di primo piano.   
Si ritengono il “popolo eletto”, e questa arroganza li condanna da sempre all’isolamento: non c’è tentativo di conversione, anzi c’è l’ostilità alla ammissione di terzi nell’etnia ebraica. 
Difficile, quasi impossibile entrare e rimanere in Israele senza il consenso della autorità preposta: non c’è immigrazione clandestina, a riprova della falsità del mito di sinistra che il fenomeno migratorio é fatale e irreversibile.
Del resto i compagni dovrebbero provare ad entrare e rimanere in Cina, in Corea del Nord e gli islamici a entrare e rimanere in Arabia Saudita o in Iran in clandestinità. Come nella democratica Australia: l’immigrazione clandestina non è fatale!
Giù le mani dagli ebrei nel nome della purezza di una razza ariana inventata dal nazismo e sostenuta dal fascismo più stupido, nel nome del complotto sionista, nel nome di una Intifada strumentale ad abbattere l’unico Stato di diritto, avamposto della nostra civiltà in terra ostile, dominata da autocrati religiosi o laici, da terroristi, da tagliagole non solo di ebrei ma anche di uomini e donne che vivono in pace a casa propria.
Uccidono i “miscredenti” in nome di Allah Akbar, con il coro delle sinistre che li condanna, “però…”.
Sono italiano e cristiano di cultura e di condotta, sono filo ebraico, perché al di là delle falsità storiche e delle accuse della cronaca politica, al di là dell’odio razzista, sono grato per l’apporto che l’intelligenza ebraica ha dato alla umanità medica, scientifica, artistica, invece che i coltelli, le bombe, i dirottamenti, i rapimenti, i kalashnikov degli antiebrei e dell’utilizzo che ne fanno i delinquenti dell’Occidente per destabilizzare il Paese in cui vivono e prosperano.
Piango il genocidio degli ebrei e degli altri poveretti di cui poco si parla solo perché meno numerosi. 
Giù le mani dagli ebrei, basta con i “però”, giù le mani dai valori della mia civiltà in cambio di tirannie religiose o laiche!  

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