Anno XI 
Martedì 10 Giugno 2025
- GIORNALE NON VACCINATO

Scritto da Redazione
Politica
06 Giugno 2022

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Singolare intervento di Alberto Baccini, capolista e candidato a consigliere comunale per Alberto Veronesi sindaco, il quale rileva come, da più parti... politiche, si tenti di copiarlo:

Noto con una certa soddisfazione che vari esponenti politici lucchesi rispolverano periodicamente una mia vecchia proposta di circa dieci anni fa e cioè quella di una declassificazione del tratto autostradale dell'A11 fra Altopascio e Lucca che potrebbe in tal modo diventare di fatto l'asse est ovest della Piana da fruire gratuitamente. Intanto li tranquillizzo tutti, non chiederò loro i diritti d'autore!

Ricordo che quando lanciai quella idea ricevetti di tutto: critiche, ironie, risatine di scherno anche da qualche collega sindaco che considerava l'ipotesi irrealizzabile e costosissima. Ne presi atto e mi fermai lì...

Oggi penso che mai come adesso quella proposta sia attuale, ma non più o non solo in considerazione delle ragioni di carattere ambientale o logistico come si pensava a quel tempo ritenendo che una velocizzazione della mobilità nella Piana di Lucca avrebbe generato benefici sia per la qualità dell'aria (siamo fra i primi territori in Italia per la presenza di PM10) sia per l'allontanamento dei mezzi pesanti (e non solo quelli...) dai centri abitati  con indubbi vantaggi per i cittadini ma anche per il sistema produttivo lucchese che rimane il secondo della Toscana dopo Firenze.

La ragione della sua attualità oggi sta nel fatto che, a mio parere, gli assi viari non si faranno mai e quindi sarebbe cosa di buon senso cominciare a pensare di utilizzare meglio ciò che è già disponibile come appunto il tratto autostradale in questione.

Non era necessaria l'emanazione del decreto legge 17 Maggio n.50 che dice che le opere non cantierabili entro il 30 Giugno 2023 saranno cancellate per arrivare a questa conclusione, da questo punto di vista il Ministero non deve darsi troppi pensieri: a Lucca a non fare le opere pubbliche che servirebbero ci abbiamo sempre pensato da soli!

Aggiungo inoltre il vero paradosso di questa vicenda che vede quali protagonisti tutti Enti dello stesso colore politico, dalla regione alla provincia ai due comuni interessati. Il problema vero è che su questo argomento di discussione quasi ventennale non c'è un partito democratico ma ce ne sono sempre stati 3 o 4 e ciascuno con la sua opinione, con le sue corporazioni da difendere e con i vari interessi contrapposti che escludono ovviamente quelli generali di tutto il territorio.

Sarebbe quindi preferibile, per assurdo, un cambio di colore di qualcuno di questi enti per sperare che, nelle politiche infrastrutturali di Lucca e della Piana, la diversità possa magari produrre frutti migliori dei ripetuti fallimenti di chi dice di far parte della stessa formazione politica ma poi non riesce nemmeno a mettersi d'accordo con sè stesso.

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