Ad Alberto Veronesi non puoi non voler bene. Le dice, a volte, talmente grosse che non sai se lo fa perché ci crede davvero o perché vuole accaparrarsi l'attenzione dell'interlocutore. In queste elezioni ci ha messo tanto di suo, a cominciare dai soldi e il risultato non è stato proprio uno dei migliori se si pensa che il top lo ha raggiunto un fiorentino, Lorenzo Pantanelli, che vive e lavora a Lucca, con 108 preferenze. Dietro, praticamente il vuoto.
Ciònonostante è tempo di ballottaggio e i voti che hanno raccolto le due liste del maestro fanno gola sia a Mario Pardini sia a Francesco Raspini il quale, è vero che ha otto punti di vantaggio sull'avversario, ma è anche a corto di aiuti esterni in caso il centrodestra si appattumasse tutto. Così, non ha perso tempo e questa mattina ha subito chiamato Veronesi che, tuttavia, era già stato chiamato da Pardini poco prima. "Li ascolterò tutti e due - spiega seduto alla sua scrivania della sede elettorale di via Di Poggio - dopodiché vedremo cosa fare anche insieme ai miei collaboratori con i quali mi riunirò oggi pomeriggio".
Ma non aveva detto che non avrebbe mai appoggiato il Pd?
Falso. Io non ho mai detto che non avrei appoggiato Raspini. Devo vedere quale sarà il concreto appoggio alle mie idee in fatto di cultura per la città, a cominciare dalla realizzazione di un auditorium. Comunque certe scelte non dipendono da me, vengono decise altrove. So che a Lucca c'è una componente che vorrebbe apèpoggiassimo Pardini, ma vedremo. Intanto incontriamoli entrambi anche se è vero che prima mi ha cercato Pardini.