Il comitato Altrestrade torna sul tema della Tangenziale Est, mettendo in guardia dalle possibili rischi che correrebbero le falde acquifere lucchesi con la costruzione dell'infrastruttura strategica molto discussa in queste mesi.
"Un giacimento di oltre 700 milioni di metri cubi, pari a dieci volte l'invaso di Bilancino, capace di rifornire gli acquedotti di ben quattro delle dieci province toscane: Lucca, Pisa, Livorno e Pistoia, circa un milione di utenti nel nord ovest della Toscana" così il comitato Altrestrade sottolinea l'importanza del bacino sotterraneo lucchese.
"Questa è la portata del bacino sotterrano di Lucca, la cosiddetta falda acquifera, importante non solo per la nostra città ma anche per le provincie limitrofe."
"Ad ufficializzare i dati è il Consorzio di Bonifica - continuano - con un comunicato stampa allarmante, volto a salvaguardare il più possibile questo importante giacimento d'acqua cui attingono non solo gli acquedotti pubblici ma anche le abitazioni private della zona Est, a confine tra Lucca e Capannori, per la mancanza di acquedotto e fognature."
"Preservare la falda acquifera non è importante solo oggi ma lo sarà anche in futuro, visto che sulla zona di ricarica del bacino è stato progettato da Anas il passaggio della Tangenziale Est" afferma il comitato.
"Come è emerso dall'inchiesta pubblica del 2014 il tracciato presentato da Anas, attualmente nella fase di progettazione definitiva, correrà esattamente lungo l'intero paleo alveo del Serchio - fa notare Altrestrade - su terreni fortemente permeabili in quanto composti per larga parte da sabbie e ciottoli, con affioramento della falda stessa nella zona dei Laghetti di Lammari, ove la tangenziale passerà a poche decine di metri."
"Come andiamo dicendo da anni, questo è uno dei principali problemi che il progetto presenta, visto che inquinerà in modo massivo il bacino sotterrano con ingenti danni non solo alle abitazioni presenti nella zona ma all'intera collettività - denunciano -. A fronte del problema, la soluzione presentata dal progettista è quantomeno imbarazzante: chiudere i pozzi delle abitazioni sul tracciato affinché non attingano acqua inquinata. E il resto della Piana? E le provincie vicine?"
"E' opportuno e non più rinviabile che la classe politica locale e regionale prenda coscienza di questo preoccupante dato, messo nero su bianco dai tecnici in più occasioni, affinché la Piana (ma non solo) venga preservata dalla sua irreversibile compromissione. Tanto più a fronte delle numerose alternative che oggi ci sono nel panorama della mobilità alternativa, a cui molte aziende - anche locali - stanno guardando e verso cui stanno investendo importanti risorse economiche."
"E' il momento di cambiare paradigma e rinunciare a progetti ormai datati - conclude il comitato - che, com'è dimostrato, non porterebbero né a Lucca né a Capannori i benefici sperati. Al contempo è opportuno puntare su soluzioni puntuali e maggiormente sostenibili che portino ai cittadini un'utilità effettiva ed in tempi brevi."
"Serve lungimiranza ed interventi programmati al passo coi tempi, altrimenti quello che non farà la siccità lo faranno gli assi viari.