Caro direttore,
circa i referendum è andata anche peggio delle previsioni.
Il 50% è stato appena sfiorato alle elezioni comunali ben più coinvolgenti, a Lucca neanche raggiunto: con questi numeri è quasi fisiologicamente impossibile raggiungere il richiesto quorum del 50%
A parte lo schieramento del “sistema” dichiaratamente contro, a parte la incomprensibilità dei quesiti, a parte il silenzio dei media, a parte il defilarsi dei promotori, il referendum come sistema di intervento diretto dei cittadini nella definizione delle regole di governo del Paese o si riforma o è destinato a morire.
Circa i risultati delle elezioni comunali, in attesa dei ballottaggi, abbiamo numeri veri su cui provare a ragionare.
I risultati nazionali, per quanto limitati, confermano risultati sperati (FdI) o temuti (Lega per Salvini Premier e M5S).
I risultati toscani:
Neanche in Toscana l’ipotesi PD/M5S cara a Letta funziona. Il M5S ha presentato lista solo a Pistoia ottenendo l’1,8%. L’apporto del M5S al campo di sinistra appare trascurabile. In Toscana, come altrove, il PD ha bisogno di altri convenuti per fermare l’onda del cdx che lo investirà fra 10 mesi (a parità di condizioni).
FdI ha sorpassato la Lega per Salvini Premier dovunque: a Lucca Lega 6.6, FdI 12.7, a Pistoia addirittura Lega 4.1, FdI 14.1.
Ne prendo nota con profondo rammarico: la Lega deve ricominciare con progetti e modi “antichi”. Qui non è solo un problema di numeri e di nomi, bensì di un progetto che non c’è dunque non rappresenta più nessuno. Le fortune elettorali anche recenti sono già un ricordo. Si tramuteranno in un incubo a breve se la Lega continuerà a essere reclinata su sé stessa, imbelle, confusa: al servizio di singoli che di politica pare ne mastichino poco pur avendo ampie capacità masticatorie qui non applicate.
I risultati di Lucca:
le cose sono andate un po’ meglio del temuto un po’ peggio dello sperato da parte del cdx: Raspini al 42%, meno del temuto, Pardini al 34% meno dello sperato.
La partita è aperta per davvero: il CS può contare sulla lista Gottardo: e siamo a circa il 46%. Il CDX ha qualche opzione in più da giocarsi: Barsanti, Colombini e Veronesi valgono il 17,5%. La lista Cecchini a sua volta vale un altro 3%. Se Pardini li convince tutti i numeri dicono circa 55%.
Esistono fra loro divisioni “ideologiche”, ma qui si tratta di amministrare il Comune e, a leggere i programmi, le divergenze diventano assai più marginali. Mentre quelle con la Sinistra sono tali da apparire inconciliabili.
Bisognerà trovare piattaforme condivise su come gestire concretamente Lucca, tenere conto di che cosa si eredita in termini di patrimonialità comunale, di impegni già assunti, di capacità non solo politica ma anche economica di affrontare nuovi costi, di come gestire le risorse scarse.
In questo Pardini sembra avere buone capacità: ha il realismo dell’imprenditore, ha dimestichezza con costi e ricavi, sa fare un previsionale e controllarne “per obiettivi” il percorso.
Da uomo di CDX faccio il tifo per un accordo se non altro “contro”, contro il proseguimento di una amministrazione modesta che oggi ripropone progetti simili a quelli precedenti.
Ci sono poi le partite “personali” dei singoli candidati. Per esempio la Lega: se vince Pardini prende 4 consiglieri. Entrerebbero quindi oltre a Minniti che ha spopolato con le sue preferenze (complimenti!) e Azzarà, anche Pasquinelli e Fagnani. Se vince Raspini i consiglieri Lega si fermano a due. Se non altro per questo motivo la Lega dovrebbe spendere ogni energia per facilitare il compito di Pardini.
Ma alla fine il cdx deve mettere in conto l’avversario vero: l’astensionismo. È pur vero che già al primo turno è stato pesantissimo e ha penalizzato tutti, ma al ballottaggio diventa notoriamente selettivo a vantaggio del CS. Lo scrivo ancora una volta: lode agli elettori del CS. Meno al mare e più a votare, al contrario degli elettori del CDX.