Anno XI 
Lunedì 9 Giugno 2025
- GIORNALE NON VACCINATO

Scritto da aldo grandi
intervista
06 Giugno 2022

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Fabio Barsanti, dopo il primo tentativo di cinque anni fa eccola di nuovo in pista. Perché?

Perché il tentativo di creare una candidatura vincente che non fosse la mia è fallito. Sono stato un anno al famoso ‘tavolo del centrodestra’, ho visto lanciare e bruciare candidature come fossero coriandoli. Ho visto rientrare dalla finestra un candidato che era uscito dalla porta e che era andato a trattare con Renzi e Calenda. Ho visto troppa ambiguità e poca voglia di vincere. E una parte importante della città era d’accordo con me, chiedendomi di rappresentarla. 

Lei ha vissuto cinque anni di opposizione costante e anche dura all'attuale amministrazione. Che cosa le ha lasciato questa esperienza?

Mi ha lasciato la consapevolezza che la politica si può fare bene anche nel ‘Palazzo’, che non bisogna essere maggioranza per lavorare per Lucca, che fare il consigliere di opposizione non vuole dire scaldare la sedia per cinque anni nascondendosi dietro i “non posso fare niente”. In questi cinque anni sono stato, insieme a Bindocci, il consigliere più attivo. Ed è grazie a questo lavoro che ritengo di avere la credibilità per governare la città, perché a fare promesse elettorali sono buoni tutti.

Nel 2017 la Sinistra vinse agitando lo spauracchio del rigurgito fascista e lei fu messo in mezzo proprio per questa ragione. Ci sembra che adesso le cose si siano calmate o c'è sempre il rischio che l'attuale amministrazione faccia ricorso ad argomenti vetusti per vincere ad ogni costo?

La campagna di ballottaggio di cinque anni fa è stata uno dei punti più bassi della politica lucchese. Ha lasciato strascichi giudiziari e aperto ferite nella città non ancora ricucite. Tutti coloro che non hanno argomenti politici tendono a ricorrere a manovre bieche. È il meccanismo della “macchina del fango”, con cui si cerca di demonizzare l’avversario, diffamarlo e allontanare la discussione dai dati di fatto e dai programmi politici. Non è detto che sia solo il Pd a usare questo metodo, ma sicuramente loro sono abituati ad usarlo sistematicamente. Qualcuno ha parlato di ‘morale sinistra’: un partito che ha fatto il record di indagati e condannati che vorrebbe processare gli altri. Sono curioso di vedere cosa si inventeranno al ballottaggio. Ma le persone in questi anni hanno imparato a conoscere la mia proposta senza il loro filtro diffamatorio: non riusciranno a spostare un voto attaccandomi.

Che cosa c'è di diverso tra queste elezioni e quelle di cinque anni fa?

Semplice: è cambiato il mondo. L’emergenza sanitaria ha stravolto modi di vita, percezione, attenzione e pure i tempi della campagna elettorale, che sono diventati cortissimi. Il governo ci ha intimato di obbedire a decreti farsa che hanno fatto svegliare tanti che prima riponevano fiducia nella politica nazionale. Hanno capito il bluff. Hanno cercato di capire meglio e si sono interessati maggiormente a chi possono conoscere e valutare giorno per giorno. In questo modo tanti hanno trovato in me e nel mio gruppo la credibilità che la politica nazionale dei partiti ha perso. 

Perché un lucchese dovrebbe votarla?

Perché sono un figlio di questa città, che è a fianco dei lucchesi ogni giorno, non solo sotto le elezioni. Perché il mio gruppo ed io abbiamo una visione politica forte, che vuole mettere Lucca al centro del mondo, e non in un angolo della Toscana. Perché la mia coalizione è variegata e composta da anime coraggiose che sono stanche delle promesse e vogliono i fatti. Gli stessi fatti che Lucca aspetta da troppo tempo.

Dicono che lei sogni di fare il sindaco prima o poi. Vero?

Se mi candido a sindaco è perché voglio farlo, non per giocare. E voglio diventarlo più prima che poi. Voglio andare al ballottaggio adesso e battere il Pd. Lucca ha bisogno di cambiare pagina, e di farlo con una proposta totalmente alternativa a quella che ha governato male la città negli ultimi dieci anni.

Lei è il solo che ha scelto, nel centrodestra, di non appoggiare Mario Pardini come sindaco di Lucca. Perché? Le sta antipatico?

In realtà sono solo l’unico che non ha ritrattato la propria posizione. Ricordo che al tavolo del centrodestra nessuno voleva Pardini, tranne la sua lista. Mario non mi sta antipatico. Ritengo che sia un bravo ragazzo, ma che ciò non basti per fare politica e per governare una città. 

Lei è consapevole del fatto che il centrodestra e quindi anche Pardini, ad un eventuale ballottaggio, non potrà fare a meno dei suoi voti?

Ne sono consapevole. Come sono consapevole che avrò bisogno dei voti dei suoi elettori se andrò io al ballottaggio.

E glieli darà se necessario?

Sono pronto a sedermi a un tavolo per il bene della città. Lui, o gli altri, faranno lo stesso se sarò io ad andare al ballottaggio?

Cosa si aspetta dal voto?

Mi aspetto una crescita rispetto a cinque anni fa, conquistata sul campo con il lavoro mio e del mio gruppo sia dentro che fuori al Consiglio comunale. Spero che questa crescita sia tale da portare me e le liste che mi sostengono (Difendere Lucca, Centrodestra per Barsanti e Prima Lucca-Italexit con Paragone) al ballottaggio.

Quali sono i cinque punti fondamentali e, ci perdoni, concreti, che lei si impegnerà a raggiungere qualora dovesse entrare in una maggioranza vincente?

Sono più di cinque, ma per rispettare la domanda indico:
1-ricostituire un presidio territoriale sulla base di quelle che erano le circoscrizioni, per riallacciare il rapporto fra Comune e cittadini; in questo spirito indico anche il ritiro della denuncia al comitato di San Concordio;
2-rimettere in discussione il Piano operativo, coinvolgendo gli ordini professionali che sono stati esclusi da questa Amministrazione;
3-separare le deleghe dell’assessorato Sport-Turismo-Cultura, per ridare la giusta importanza a questi tre settori;
4-esentare i locali dall’imposta sul suolo pubblico almeno fino a fine 2022;
5-creare il gattile e assecondare tante richieste delle volontarie, che sono una risorsa fondamentale di questa città.


L’ex sindaco Fazzi e Luca Leone hanno preso le sue parti. Contento?

Fazzi ha detto che l’alternativa a Lucca siamo solo io e Raspini. Sono contento delle sue parole solo se parla dall’ex sindaco capace che abbiamo potuto apprezzare tutti nel suo primo mandato. Se invece lo ha detto per riaprire vecchie ferite e dividere il fronte anti-Raspini, dico che non sono interessato: io voglio unire e non dividere.
Per quanto riguarda Luca Leone, sono stato l’unico al tavolo del centrodestra che ne ha appoggiato la candidatura in modo trasparente. Ritenevo infatti che fosse l’unica figura, di quelle possibili, che avesse la potenzialità di compattare il fronte anti-Pd e avere possibilità di vittoria. Credo che la stima sia reciproca e mi fa piacere.

In lista con lei c'è Stefano Galligani di Lucca United. Lo sa che molti tifosi rossoneri voteranno per lei?

Sono onorato di avere Galligani fra i miei candidati. È una persona stimata e conosciuta per il suo impegno per la Lucchese e per la città tutta. Sta facendo un campagna elettorale di grande impegno ed è uno dei tanti che sono tornati ad appassionarsi alla politica vedendo come agiamo io e il mio gruppo. Credo che ogni sportivo, non solo della Lucchese, abbia interesse a votarmi: per me lo sport e il suo sviluppo a Lucca non sono solo un punto del programma. Sono un punto fermo della città che voglio.

Secondo lei Lucca fa schifo così com’è adesso?

Non riuscirò mai a dire “Lucca fa schifo”, perché è una città bellissima che riesce a brillare nonostante il malgoverno di questi anni. Dico che Lucca merita di più, che è rimasta ferma dieci anni e che se vincesse Raspini rischierebbe di perdere molte occasioni. Non possiamo più aspettare: dobbiamo risolvere la questione Manifattura, dobbiamo valorizzare la nostra storia prima che gli ultimi appassionati smettano di promulgarla abbandonati dall’amministrazione, dobbiamo affermare con forza Giacomo Puccini in occasione del centenario della morte, dobbiamo battere i pugni per viabilità, sanità e urbanistica. Il tempo è scaduto: Lucca non può più aspettare.

Si immagini sindaco per sei mesi: che cosa farebbe?

Ridarei a Lucca una speranza, una visione politica. Un sindaco non può limitarsi ad amministrare la città come un condominio, a fare il passacarte della Regione o il ragioniere del Comune. Lucca ha bisogno di una nuova stagione di forte volontà politica: nei primi sei mesi inizierei a costruirla.s

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