A giudicare dalle affluenze in Italia e anche fuori, direi che ormai quasi nessuno crede che i propri problemi locali o nazionali possano essere risolti dalla politica. Uno vale uno. Uno vale l'altro. Nessuno vale nulla. Questo significa che la cosiddetta democrazia lentamente si riduce al governo di una piccola minoranza che, minimamente organizzata, vince la lotteria. A questo ci hanno condotto i partiti.
Con queste durissime parole il professor Marcello Pera, ex presidente del Senato, ha commentato l'esito delle votazioni referendarie e per la scelta del sindaco di Lucca. Addirittura, questa volta, sotto il 50 per cento degli aventi diritto, una devastazione totale che si spera potrà rientrare all'eventuale ballottaggio, ma c'è da dubitarne viste le premesse.
Amareggiato il professore che non ha mai fatto mistero di appoggiare la candidatura di Mario Pardini ritenendola l'unica novità in grado di restituire fiducia alla politica dei lucchesi. Duro anatema, quindi, verso i partiti a suo avviso responsabili di non aver scelto prima e unanimamente quello che, alla fine, hanno scelto per forza.