"Piena condivisione e sostegno alla dottoressa Maria Rosaria D'Atri, il cui atto coraggioso di rifiuto di fornire la pillola EllaOne è motivato da ragioni scientifiche, deontologiche ed etiche", afferma Massimo Gandolfini, presidente dell'Associazione Family Day - DNF.
"Ragioni scientifiche: si tratta di un farmaco che la letteratura scientifica presenta con possibile funzione antinidatoria e, quindi, abortiva - dice - Ragioni deontologiche: lo stesso foglietto illustrativo del farmaco dichiara che "non deve essere utilizzato come metodo anticoncezionale" e, dunque, il farmacista - consapevole dei possibili rischi legati all'uso ripetuto del farmaco - non ha alcun strumento concreto per accertare se questa indicazione sia realmente rispettata. Il meccanismo 'tu mi chiedi, io ti do' è sbagliato e profondamente offensivo verso ogni farmacista. Ragioni etiche: trattandosi di un farmaco per il quale non è possibile escludere categoricamente l'effetto abortivo, è accettabile una condotta personale prudenziale in riferimento alla propria coscienza".
"Alla consueta propaganda ideologica che invoca la legge 194 in modo chiaramente strumentale - prosegue Gandolfini - ricordiamo che la stessa legge prevede la clausola di coscienza e che – soprattutto – prevede di cercare di rimuovere le cause che portano alla decisione abortiva: cosa che in più di 40 anni non è mai stata fatta.
"Siamo di fronte all'ennesimo episodio di intolleranza e di boicottaggio - conclude Gandolfini - verso chiunque cerchi di promuovere la vita del bimbo e la salute della donna".