Quando arrivi a Palazzo Santini, sede del consiglio comunale della città di Lucca, luogo in cui passano tutte le massime cariche istituzionali e cittadine e, almeno nella parte del cortile visitabile dai turisti nazionali ed esteri, ti trovi improvvisamente di fronte ad una scena indecorosa.
Nella maggior parte dei comuni italiani molto spesso sulle facciate esterne o dei cortili interni delle residenze municipali si trovano delle lapidi inerenti la storia di Italia ed anche Lucca non fa eccezione. Ciò che da fastidio è come viene trattata dall’istituzione comunale di questa città la lapide posta a ricordo di uno dei momenti più gloriosi della nostra amata patria.
Chiunque ha studiato la storia italiana e più precisamente il primo conflitto bellico mondiale, avrà certamente sentito parlare del bollettino di guerra della vittoria, firmato e promulgato il 4 novembre 1918 dall’allora Capo di Stato Maggiore del Regio Esercito Italiano il generale Armando Diaz, che dopo la disfatta di Caporetto subita dal suo predecessore generale Luigi Cadorna, risollevò le sorti delle armi italiane e le condusse alla vittoria contro uno dei più potenti eserciti del mondo : quello dell’impero austro-ungarico.
Si tratta di una delle più belle pagine della nostra storia militare e patriottica scritta con la ferrea volontà, il sacrificio, il martirio e il sangue di tantissimi giovani e uomini italiani provenienti da ogni parte della penisola e che sacrificarono le loro vite, sulle pietraie del Carso e nei pressi del fiume Piave, per difendere i confini e ricacciare gli invasori che con tanta superbia e tracotanza li avevano varcati.
Ovunque vai in Italia, la lapide riportante questo famosissimo bollettino, è adorna di corone e di fiori oppure opportunamente illuminata come è giusto che sia per onorare tutti quei caduti che si sono immolati per la difesa ad oltranza della patria, ma non a Lucca! Non a Palazzo Santini! Non nel tempio laico e cuore pulsante della politica cittadina!
Questa lapide gloriosa, che descrive magnificamente la leggendaria vittoria delle armi italiane su quello che fu uno degli eserciti più potenti del mondo, che dà lustro a migliaia e migliaia di combattenti deceduti per far sventolare il tricolore libero sul suolo nazionale, a Lucca viene omaggiata dalla presenza e posizionati sottostanti alla stessa di ben quattro contenitori per la spazzatura differenziata! Così viene oltraggiata, in uno dei luoghi più importanti della città di Lucca , la storia del nostro paese.
Non vogliamo sapere chi è stato a compiere o ad approvare senza un minimo cenno di protesta il posizionamento dei bidoni della spazzatura differenziata proprio sotto questa lapide commemorativa tanto cara ad ogni italiano, anche se non sarebbe difficile indovinarlo perché l’attuale compagine politica che ha vinto le recenti elezioni non ha avuto nemmeno il tempo materiale di rendersene conto, ma un atto così disdicevole va soltanto ad onta di chi ha avuto l’ardire di compierlo e di permettere che sia stato compiuto.
Vogliamo credere alla buonafede di tutti, vogliamo credere che questi bidoni siano stati posizionati in quel luogo senza malizia e per pura ignoranza storica, ma adesso lo sanno tutti il sacrilegio commesso e chiediamo ai responsabili della nuova amministrazione comunale, in particolare al presidente del consiglio comunale Enrico Torrini quale padrone di casa visto che i suoi uffici sono in questo palazzo, che si ripari al più presto a questo scempio, che si provveda a rimuovere immediatamente quei bidoni oltraggiosi per la nostra memoria storica collettiva e gli venga trovata più idonea collocazione e magari non sotto una delle altre lapidi storiche presenti nello stesso cortile.
Dotiamo questa lapide di una giusta illuminazione artificiale e provvediamo per dei fiori che l’abbelliscano e diano il giusto onore alle migliaia di morti, anche ragazzi della classe 1899, che hanno dato le loro giovani vite per permetterci di vivere liberi sul suolo natio e senza il giogo di una nazione straniera!