Interpretare la città non come un museo ricco solo di statue e cultura, ma di persone con bisogni e interessi reali e tangibili, questa la versione di Mario Pardini, che attraverso una nota ha criticato l'attuale modo di interpretare il turismo lucchese da parte dell'amministrazione.
"Parlare di 'overtourism' in un momento storico come questo, dove tutto il comparto turistico soffre ancora gli effetti della pandemia, paragonare i flussi turistici di Firenze a quelli di Lucca, che non ha mai avuto negli ultimi dieci anni politiche specifiche ed efficaci di promozione del territorio, cercare sempre 'soluzioni' che svuotino la città da visitatori o giovani, è il caso del progetto di spostare la 'movida' sul fiume e del giro di vite sulle deroghe acustiche a Porta dei Borghi e Corso Garibaldi, vuol dire non avere contatto con la realtà di una città fatta di tante anime che vogliono convivere e collaborare."
"La nostra idea di città non è un museo sotto il cielo, ma una comunità viva, aperta e dinamica - continua Pardini - scriveva Italo Calvino: 'Le città, come i sogni, sono costruite di desideri'."
"La Lucca che vogliamo deve essere un luogo capace di accogliere e coltivare i sogni e i desideri di tutti, senza creare divisioni o far pendere la bilancia verso una parte o l’altra a seconda del tornaconto politico del momento" conclude la sua nota il candidato del centrodestra lucchese.