Il comunicato diffuso da un consigliere regionale ripescato è la plastica rappresentazione dell’implosione della Lega a Viareggio. Altro che valori, principi e territorio: il vero “mondo al contrario” è quello di chi, dopo aver passato anni ad inseguire ruoli e poltrone, oggi si traveste da martire della democrazia interna.
Si lamenta del “listino bloccato”, ma in realtà piange solo perché non ha ottenuto il posto che desiderava. Altro che battaglie ideali: qui siamo di fronte a un manuale di sopravvivenza politica scritto da chi, perso l’appoggio del partito, prova disperatamente a recitare la parte del difensore dei militanti.
Si definisce “vicino a Salvini” e promette “campagna elettorale per la Lega”, ma la verità è che la sua unica campagna è sempre stata per sé stesso. E i cittadini di Viareggio lo sanno bene: in questi anni il suo impegno principale non è stato quello per la città, ma quello per garantirsi uno scranno, fosse Viareggio a Firenze, o dovunque ci fosse una poltrona libera.
È stato persino capace, pur arrivando terzo, di proporre un ricorso che ha portato al commissariamento della città: un atto che i viareggini non hanno mai dimenticato e che, per sua massima vergogna, è stato poi bocciato dal Consiglio di Stato. Non pago, oggi pretende di proporre i nomi per le prossime amministrative a Viareggio, incurante del fatto che tutti quelli da lui sponsorizzati in passato (compreso se stesso) sono stati sonoramente bocciati dagli elettori. E i cittadini viareggini non hanno certo l’anello al naso.
L’autoproclamato difensore del territorio oggi dice “non mi ricandido”. Ma sappiamo già come andrà a finire: lo ritroveremo presto candidato da qualche altra parte (come ha sempre fatto), con un nuovo simbolo sul petto, pronto a spiegare agli elettori che quella, stavolta, è la vera scelta di coerenza.
Il suo comunicato, infarcito di lamentele, arroganza e autocelebrazione, è solo la conferma di una politica personale scollata dai bisogni reali della città. Viareggio non ha bisogno di chi gioca a fare il gradasso, ma di amministratori capaci di affrontare i problemi quotidiani.
Il tempo delle illusioni è finito: i cittadini meritano serietà, non teatrini personali. Questo consigliere potrà continuare a raccontare i suoi numeri e le sue gesta nei volantini e nei manifesti sei per tre, ma la realtà è che Viareggio e la Versilia sono andate avanti alla grande senza di lui e continueranno a farlo ancora meglio in futuro.
In sintesi: non ne ha azzeccata una in politica. E fossi nei candidati da lui sponsorizzati, farei tutti gli scongiuri possibili e toccherei ferro, perché a dire il vero il suo endorsement non ha mai portato bene a nessuno.