“Completamente persa la credibilità della giunta Pardini sulla questione sicurezza”. Lo dicono il gruppo consiliare e la segreteria del Partito Democratico di Lucca.
“Sbandierato come il tema caldo della campagna elettorale 2022, soprattutto dall’attuale vicesindaco e dalla sua formazione politica di riferimento - spiegano -, dopo 3 anni possiamo serenamente dire che siamo al ridicolo, con Difendere Lucca che fa articoli per chiedere maggiore impegno sulla sicurezza, il giorno dopo in cui il loro stesso assessore annuncia iniziative sull’argomento. Ma Difendere Lucca sa di essere al governo della città da 3 anni? I consiglieri di Difendere Lucca conoscono gli interventi che ha in programma l’amministrazione di cui fanno parte? A quanto pare no, forse converrebbe ci fosse più comunicazione tra giunta e consiglio, perché dopo 3 anni di amministrazione essere ancora al punto in cui si fanno comunicati stampa indignati è un po’ poco e fa anche un po’ ridere: cosa stanno facendo per rispondere a una percezione di insicurezza diffusamente espressa dai cittadini? La risposta è semplice: niente"
“Sindaco, assessori e forze politiche di maggioranza - continuano - non esprimono nessuna visione di città, se non quella di raccogliere firme, fare propaganda e, novità dell’ultima ora, dividersi anche al proprio interno sugli interventi da portare avanti. Come leggere, altrimenti, l’uscita di Difendere Lucca di ieri se non come un attacco al loro stesso assessore? All’atto pratico, però, aumentano gli episodi di violenza in centro storico e non solo, aumentano i disagi e i problemi e si azzera qualunque tipo di azione per prevenire o porre rimedio”.
“Parlare di sicurezza significa parlare di vivibilità e percezione di sicurezza di un luogo - concludono -. Una città sempre più a uso e consumo di turisti, con i residenti sempre più scacciati o relegati agli angoli, è una città che diventa insicura perché non è vissuta nella sua quotidianità: quando parliamo, da 3 anni, dei possibili effetti negativi di un turismo incontrollato e spinto all’inverosimile, senza che chi amministra si ponga il problema di trovare un equilibrio, parliamo di questo. Una città che si svuota di residenti è una città destinata a spegnersi, soprattutto nelle aree, anche del centro, meno battute e frequentate: mancano i presidi naturali di presenza, fatti con le persone che vivono i luoghi ogni giorno. Mancano le politiche a sostegno dell’affitto e della residenza, con prezzi sempre più alti e inaccessibili. Manca la volontà di creare occasioni di aggregazione e socializzazione, che siano spazi culturali o ludico-ricreativi, alla portata di tutti: oggi, invece, l’unica forma di divertimento è quella a pagamento a prezzi molto alti, insostenibili per una qualsiasi ragazza o qualsiasi ragazzo o per una qualsiasi persona che percepisce uno stipendio normale. Mancano, infine, politiche sociali che possano intervenire in modo continuativo e strutturale sul disagio: per sindaco e assessori il disagio esiste solo quando può essere strumentalizzato (ci ricordiamo tutti l’esposizione mediatica attuata dal sindaco nei confronti della persona con evidenti problemi, anche di disagio mentale, che stazionava sotto Porta Elisa). Ciò che invece non manca mai è la continua propaganda strumentale. C’era quando questi soggetti erano all’opposizione, che trasformavano ogni episodio in una occasione per fare propaganda elettorale. C’è oggi, quando di fronte a un crescente numero di episodi e di problemi, con loro nel ruolo di amministratori, cercano di scaricare il barile su questo o quello. A quando un atto di responsabilità e onestà intellettuale?”