Anno XI 
Giovedì 1 Maggio 2025
- GIORNALE NON VACCINATO

Scritto da alessandro tambellini
Politica
21 Marzo 2022

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In questi giorni, nelle ultime ore, ne sto leggendo di ogni genere. Così, anche per fare chiarezza e riportare le cose nell'ambito della verità e della civile dialettica, ho deciso di scrivere queste parole per spiegare come siano andati i fatti.

Mi assumo la responsabilità dell’azione legale intentata nei confronti del Comitato di San Concordio. Un'azione che nasce come conseguenza naturale di fronte alle ripetute e reiterate accuse che i membri del Comitato hanno rivolto a me, alla giunta, ai dirigenti, ai tecnici, ai dipendenti comunali. Accuse - del tutto infondate come certificato anche dal Tribunale - che parlano di uso improprio di fondi pubblici, sostanziali truffe che avremmo commesso ai danni dello Stato, utilizzando fondi pubblici per affidare incarichi illegittimi: accuse, cioè, che paventano reati di inaudita gravità. Accuse ripetute più e più volte anche per mezzo stampa e con interventi-fiume sui social, offensive, pesanti, diffamatorie non solo nei miei confronti, non solo nei confronti degli assessori, ma anche nei confronti dell'intera struttura comunale che voglio tutelare e difendere. Persone, uomini e donne, tecnici preparati, professionisti con lunga esperienza alle spalle che non meritano di essere accostati ai peggiori reati che un funzionario pubblico può commettere. 

Ai membri del Comitato di San Concordio non sono bastate neanche le archiviazioni del Gip rispetto ai loro esposti in Procura: nonostante il Gip abbia infatti valutato come inesistenti, al punto da archiviarle senza procedere con le indagini preliminari, le accuse perpetrate ai nostri danni, il Comitato ha continuato e continua ad accusare l'amministrazione comunale di uso improprio di fondi pubblici. Lascio alla giustizia e agli avvocati il compito di affrontare nelle opportune sedi e con i mezzi adeguati la situazione, voglio però sollevare un interrogativo. È mai possibile che di fronte a un amministratore, un uomo prima ancora che un politico, si superi così impunemente il limite? 

In questi anni qualcuno mi ha accostato a un criminale di guerra, come Putin; a un distruttore di foreste, come Bolsonaro; non più tardi di qualche giorno fa, a seguito del mio incidente, mi è stato augurato di morire; sono venuti a casa mia con striscioni intimidatori.

Credo che i toni debbano essere abbassati. E che si debba comprendere la necessità di restare sempre nei limiti della dialettica e del dibattito civile che sono la base della democrazia. 

In dieci anni penso di non aver portato via dal Comune nemmeno un foglio di carta. Per questo motivo, credo, e ne sono convinto, di avere il diritto di non sentirmi trattato da delinquente. E credo che lo stesso diritto lo abbiano le persone che ogni mattina si alzano per andare a lavorare con passione e onestà.

Noi abbiamo sempre agito con senso di responsabilità e abbiamo sempre ritenuto di portare avanti interventi, progetti, iniziative per il bene della comunità di San Concordio. 

Ecco la ricostruzione cronologica di quanto avvenuto nell'intera vicenda:

In dieci anni di governo della città, l’amministrazione comunale non ha mai promosso azioni legali contro comitati composti da cittadini, nella convinzione che il dibattito, anche acceso, e la libertà di critica siano elementi essenziali in democrazia.

Ma quello del comitato di San Concordio è un caso completamente diverso: qualsiasi altra amministrazione sarebbe intervenuta per tutelare prima di tutto l’Ente e i suoi uffici, oltre che gli amministratori, trattati tutti, indistintamente, come dei truffatori. Le accuse che il comitato ha infatti mosso al Comune sono gravissime e riguardano il reato di truffa ai danni dello Stato, per 4 milioni di euro, e presentazione di documenti falsi alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, in relazione al progetto “Quartieri Social-San Concordio”.

Questi i fatti. Il 19 febbraio del 2021, il comitato di San Concordio ha organizzato una conferenza stampa, nel corso della quale ha accusato il Comune e gli amministratori di reati molto gravi (dalla truffa ai danni dello Stato, al falso in atto pubblico, ecc.) e ha annunciato un esposto alla Procura della Repubblica. Le accuse, presentate appunto in una conferenza stampa, sono state riprese con grande risalto dagli organi di informazione locale, causando un grave danno d’immagine al Comune. 

L’amministrazione comunale ha atteso che la giustizia facesse il suo corso, presentando la documentazione e le relazioni richieste dalla Procura, che il 21 settembre 2021 ha richiesto l’archiviazione del procedimento penale, sostenendo che il Comune non aveva commesso alcun reato.  

A fronte di questa richiesta di archiviazione, il comitato, rappresentato da Clara Mei ed altri componenti, ha fatto opposizione, e il 17 dicembre 2021, il Giudice per le indagini preliminari, a seguito di udienza di discussione, ha accolto la richiesta di archiviazione formulata dal Pubblico Ministero, sancendo così, in modo definitivo, la legittimità della condotta del Comune. 

Ma due mesi dopo, nel febbraio 2022, ci sono state nuove uscite sulla stampa e sui social, in cui il comitato ha continuato a sostenere le sue tesi accusatorie, senza tenere in nessuna considerazione il pronunciamento del Gip, che escludeva l’illiceità del comportamento dell’Ente. 

A questo punto, e solo a questo punto, quando cioè si è constatato che le accuse del comitato perduravano, nonostante i provvedimenti della Magistratura, che aveva archiviato l’esposto presentato, l’amministrazione si è risolta ad attivare un’azione legale, a tutela dell’istituzione e della sua struttura amministrativa, che ha lavorato, e sta tutt’ora lavorando, sui progetti in questione. 

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