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Giocatori Flop in Serie A Esplosi all'Estero
Ogni giocatore che approda nel nostro campionato, dopo qualche giornata, ripete lo stesso mantra: “la Serie A è un campionato molto tattico”

Derubata in casa mentre era in vacanza, l'amarezza di una insegnante abitante a San Concordio
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Il centro storico ridotto ad uno... zoo: la protesta di una residente
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Tennis moderno: come cambia il gioco, tra tornei e online
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Ripple (XRP) e Dogecoin (DOGE): gli investitori scelgono RI Mining Cloud Mining, guadagnando $25.000 al giorno
Recentemente, con il rialzo simultaneo dei prezzi di XRP e DOGE, il mercato delle criptovalute ha rapidamente riconquistato popolarità. I dati mostrano che Dogecoin è tornato al livello…

Elogio a Goffredo Fofi
Se si facesse un sondaggio, tra gli italiani, su quanti conoscessero Goffredo Fofi, su quanti lo abbiano letto o su quanti sapessero almeno chi fosse, credo che non si arriverebbe ad una percentuale a doppia cifra!

Gioco fluido: evoluzione dell’utente nell’era del cross-platform
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La nazionale e la frittatona di cipolle!
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Riceviamo e volentieri pubblichiamo questa breve riflessione inviataci da un lettore dopo la pubblicazione dell'articolo sui rifiuti abbandonati al parco fluviale:
In riferimento al problema esposto nell'articolo sottostante sono a chiedere se non sia necessario installare delle telecamere nei punti a rischio del parco fluviale per poter individuare le persone incivili che si rendono responsabili di questo spregio ambientale. In effetti le telecamere costituirebbero un forte deterrente nei confronti di queste persone. Peraltro sembra che - usufruendo di un apposito finanziamento regionale - l'Amministrazione Comunale stia estendendo sul territorio il proprio sistema di video sorveglianza con ben 41 telecamere. Perché, dunque, non inserire in detto programma questo parte sensibile del territorio?
Parco fluviale, chi sono i sudici che lo riducono così?
domenica, 2 febbraio 2020, 12:16 gazzetta di lucca
Ormai è diventata un'abitudine: il parco fluviale ridotto ad una discarica dai soliti disgraziati che, probabilmente, abbandonano i sacchetti di rifiuti per non pagare la tassa Rsu. Il fatto è che lo spettacolo è vergognoso.
Così si presentavano, questa mattina, la via che costeggia il fiume Serchio e il greto del fiume stesso. Un parco fluviale troppo abbandonato a se stesso. Questa volta l'immondizia è sparsa anche nei pressi del club ippico. Forse sarebbero necessari maggiori controlli oppure rimuovere i cestini che non servono assolutamente a nulla e che in estate, soprattutto, si riempiono.
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Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo intervento degli amici del Porto della Formica sulla critica, forte e motivata, per la costruzione della piazza coperta nell'area dello Steccone a S. Concordio:
Culturalmente e urbanisticamente inaccettabile la costruzione della "piazza coperta" nell'area dello Steccone a S.Concordio, appaltata tre giorni fa ad un consorzio di ditte campane e siciliane che, con una "offerta anomala" al ribasso del 27%, ha tagliato fuori le concorrenti lucchesi. Si tratta di un enorme spreco di denaro pubblico, per una grande costruzione che non solo è troppo alta, 16 metri, a fronte di un'altezza media, dell'edificato intorno, che è inferiore a 12 metri, ma che è del tutto inutile, perché i locali destinati ad attività sociale avrebbero trovato più opportuna e migliore collocazione dentro l'adiacente Chiesone Gesam, di proprietà del Comune, immobile vincolato come bene culturale che sta andando in malora. La nuova costruzione, dalla forma di una enorme pensilina, pregiudicherà in maniera irreversibile il recupero del porto della Formica e la riqualificazione del quartiere di S.Concordio.
L'amministrazione comunale, che non ha mai presentato pubblicamente il progetto e che non ha voluto rispondere alla petizione popolare protocollata lo scorso luglio, non ha ad oggi nemmeno fornito alcuna evidenza di aver onorato l'impegno, assunto con la mozione approvata in Consiglio Comunale lo scorso 10 ottobre, di riprogettare le rampe di accesso, che insistono direttamente sopra i reperti archeologici portati alla luce nel 2009.
Con la costruzione della "piazza coperta" l'amministrazione comunale rinnega e contraddice tutti quei principi teorici di buona urbanistica che ha enunciato nel Piano Strutturale e nel Piano Operativo: recupero dell'esistente, valorizzazione dell'identità dei luoghi, stop alla cementificazione inutile. Una delle premesse della costruzione della "piazza coperta" è l'aver del tutto ignorato che all'interno dell'area di progetto si trovano importanti reperti archeologici: le decine di metri quadri delle strutture murarie del Porto e della darsena, con le caratteristiche "bitte" e le strombature per accogliere la prua delle barche ormeggiate, i rari reperti del gasometro ottocentesco, tra cui 4 fornaci affiancate con copertura a volta.
Sconcertante che, nonostante la presenza di due aree archeologiche all'interno del cantiere, e nonostante il Porto sia inserito nel Patrimonio Territoriale della città, ai progettisti della "piazza coperta" non sia mai stato affiancato un archeologo, e ancora più sconcertanti sono state le parole del sindaco Tambellini, che nel Consiglio Comunale del 31 luglio scorso ha persino insinuato il dubbio sulla esistenza stessa del Porto, negando l'evidenza. Timido anche, almeno finora, l'atteggiamento della Soprintendenza, che sulla base degli "atti pregressi" dello Steccone, risalenti ad oltre 10 anni fa, non ha ancora avuto il coraggio di contrastare quello che è un investimento da 6 milioni di euro.
La associazione Amici del Porto e i comitati di S.Concordio che da sempre si sono opposti, prima alla costruzione dello Steccone, ora alla costruzione della Piazza coperta, che dello Steccone è a tutti gli effetti il completamento, annunciano durissima battaglia. L'obiettivo è minimizzare l'intervento, pervenendo a soluzioni di buonsenso: nessuna nuova costruzione, recupero del Porto, verde e parcheggi di superficie.
Siamo sicuri che la costruzione della "piazza coperta" non avverrà mai, non solo perché inaccettabile dal punto di vista culturale e urbanistico, come dimostreremo nel Convegno che stiamo organizzando, ma perché molto problematica dal punto di vista tecnico, per i gravi problemi strutturali legati alla presenza del "vascone", pieno d'acqua da 10 anni, alla presenza della falda affiorante, ai problemi dell'inquinamento storico dell'area non ancora risolti, oltre alla necessità di tutelare le strutture murarie della darsena e del primo impianto del gasometro.
Cose che erano difficili da fare anche senza un ribasso del 27%. Il Comune ha da oggi 35 giorni di tempo per firmare il contratto di appalto, e lo invitiamo caldamente a non farlo, perché con quella firma impegna tutti i lucchesi al pagamento di enormi risarcimenti se i lavori, come noi riteniamo sicuro, non andranno avanti. L'amministrazione comunale, che a seguito dell'ottenimento dei 6 milioni di euro da spendere nell'area Gesam sembra aver perso il lume della ragione, ha fatto passi sconsiderati nell'avanzamento del progetto della "piazza coperta", mai passato dal Consiglio Comunale e mai condiviso con la cittadinanza, spingendosi sempre più in fondo ad un tunnel dal quale sembra sia incapace di risalire.
Se l'amministrazione spera nell'azione dei comitati per bloccare una operazione indecorosa dalla quale non sa come tirarsi fuori, la accontenteremo. Non tanto per farle un favore, ma per evitare ai lucchesi l'esborso di risarcimenti milionari e per evitare l'ennesimo sfregio al quartiere di S.Concordio, già vittima, con le piste ciclabili in corso di costruzione, di un utilizzo sprovveduto dei fondi ministeriali dei "quartieri social".