Ha unito quattro generazioni grazie alla sua musica che ha attraversato decenni e stili diversi, diventando un punto di riferimento per molte persone. Riccardo Cocciante ha fatto il suo ritorno sul palco del Lucca Summer Festival e ha letteralmente incantato tutto il pubblico di piazza Napoleone grazie alla sua capacità di comunicare emozioni universali attraverso le sue canzoni e con il suo stile inconfondibile, che lo ha reso popolare sia tra chi lo ha scoperto negli anni '70 che tra i più giovani. Il concerto di Lucca, quinta tappa del suo tour “Io…Riccardo Cocciante”, è stato un viaggio emozionante attraverso il suo repertorio, vasto e variegato, cha spazia, come ha sempre fatto, dalla musica pop al rock, passando per il musical ed il teatro, accontentando gusti diversi. Il concerto del cantante italo francese, vincitore del 41° Festival della Canzone italiana con il brano “Se stiamo insieme” nel 1991 e del “Premio alla carriera Città di Sanremo” nel 2006, è iniziato sulle note di “Mu”, brano del lontano 1972, che ne ha segnato gli esordi. In un impeccabile completo bianco, il piccolo grande cantautore ha poi presentato, cosa che ha fatto per la quasi totalità dei pezzi in scaletta, “Ammassati e distanti”, “Il mio nome è Riccardo”, “Uniti no, divisi no”, “Un buco nel cuore” e la fantastica “Cervo a Primavera”. Con l’ingresso sul palco del pianoforte a coda o, come lo ha definito Cocciante, “il mio grande amico”, è stata poi la volta de “L’odore del pane”, “Primavera”, “Era già tutto previsto”, “Ti amo ancora di più” ed “Il mare dei papaveri”. La musica è potente ed il ritmo è incalzante e, senza un attimo di sosta, dopo l’omaggio a Rino Gaetano con “A mano a mano” e l’indimenticabile “Un nuovo amico”, Cocciante ha poi eseguito tre brani tratti dallo spettacolo musicale “Notre-Dame de Paris”, scritto da Luc Plamondon con la musica da lui composta e, accompagnato da Marco Vito, ha interpretato “Il tempo delle cattedrali”, “Bella” ed “I clandestini”. Brani coinvolgenti di un musical che lui stesso ha definito “una scommessa”, ma che ha riscosso un grandissimo successo sia in Italia che in Francia. Cocciante ha un linguaggio veramente universale e molte delle sue canzoni affrontano temi come l'amore, la nostalgia, la solitudine, l'identità e la diversità, argomenti che sono sempre attuali e comprensibili, a tutte le età e ad ogni latitudine. Ecco allora che, in crescendo di emozioni e con il pubblico che non ha lesinato applausi a scena aperta, Riccardo ha proposto, in una scaletta di ben trenta tracce, “Celeste nostalgia”, “La nostra lingua italiana”, “Quando finisce un amore”, “Vivi la tua vita”, “Due”, “Sincerità” e “Poesia”. Il finale poi è stato bellissimo con il pubblico che, a più riprese, ha incitato ed omaggiato il cantautore al coro di “Riccardo, Riccardo”. Alzi la mano chi non ha mai sentito una strofa o una melodia di “Bella senz’anima”, “Se stiamo insieme”, “Margherita”, “Io canto”, “Questione di feeling” o “In bicicletta”, brano con cui si è concluso questo show memorabile. Sicuramente il pubblico presente ieri sera in piazza Napoleone le conosceva benissimo perché le ha cantate all’unisono, in un’atmosfera unica, corale e più che mai suggestiva. A distanza di sedici anni Riccardo Cocciante, con il concerto di Lucca, ha confermato la sua capacità di trasmettere emozioni intense attraverso la sua voce unica e la sua inconfondibile interpretazione, creando un legame profondo con tutto il pubblico, dal principio alla fine, in modo appassionante. Lo ha fatto, in un concerto di rara intensità che è durato poco meno di tre ore, grazie a melodie intense e malinconiche ed arrangiamenti caratterizzati dalle note del suo adorato pianoforte e da un complesso di archi che sono diventati dei veri e propri classici, riconoscibili ed apprezzati da tutti i suoi fans, di generazioni diverse, ed anche grazie alla sua capacità di parlare di sentimenti universali, alla sua varietà stilistica ed alla sua presenza scenica straordinariamente coinvolgente.
Foto Fiorenzo Sernacchioli