“Il fondo nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione è previsto dall’articolo 11 della legge 431/98: non si tratta quindi di un contributo straordinario nato durante il Covid, ma di un intervento strutturale”. Così esordiscono Stefano Cristiano di Sunia-Cgil, Nella Giliberto di Sicet-Cisl e Giorgio Bertelli di Uniat-Uil, in risposta alla conferenza stampa del sindaco Pardini e dell’assessore al sociale Minniti sulla mancata pubblicazione del bando per il contributo affitti.
“Lo strumento del bando garantisce che le risorse non siano distribuite a pioggia, ma in virtù di criteri oggettivi e verificabili da tutti- proseguono a spiegare- Apprendiamo con soddisfazione la volontà dell'amministrazione di destinare 600mila euro per il recupero degli immobili ERP di risulta, ma non comprendiamo come tale scelta possa essere messa in contrapposizione con il contributo affitti, perché si rivolge a una fascia di popolazione spesso non sovrapponibile, e perché ricadono sotto il capitolo degli investimenti, mentre il contributo affitti viene erogato con fondi vincolati e di spesa corrente”.
“L'amministrazione poi ritorna sul fatto che qualsiasi nucleo familiare che ha a disposizione risorse limitate preferisce investirle in una casa di proprietà da utilizzare, piuttosto che destinarle in affitti, ignorando forse che chiunque disponga di risorse limitate difficilmente avrà accesso a un mutuo- concludono- Di fronte a tutto ciò il governo taglia il reddito di cittadinanza, taglia il contributo affitti, taglia il fondo per la morosità incolpevole con una sorta di accanimento contro le persone in condizione di fragilità”.