Anno XI 
Lunedì 14 Luglio 2025
- GIORNALE NON VACCINATO

Scritto da Redazione
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18 Gennaio 2025

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Domenica 19 gennaio, a partire dalle ore 16:15, al Teatro dei Rassicurati di Montecarlo si terrà la seconda giornata della tredicesima edizione del Festival Nazionale Città di Montecarlo "L'Ora di Teatro - Un Sipario aperto sul Sociale", organizzato dal Comitato Provinciale Lucca della F.I.T.A., in collaborazione con il Comune di Montecarlo e la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca.
Alle 16:15, l'Associazione Quelli che non... in collaborazione con Le Beffe Teatro e Compagnia della Croce Verde di Viareggio presenterà "Siamo connessi" di Paolina Morescalchi, la storia di un principe alieno, diverso per aspetto ed emotività dai suoi simili, esiliato sulla Terra, dove scopre l'importanza delle emozioni e dell'amicizia in un mondo distratto dalla tecnologia ma capace di connettersi autenticamente.
Alle 17:30, la Compagnia CarMa di Bagnara Calabra (Reggio Calabria) presenterà, in concorso, "1861 La brutale verità", spettacolo di teatro-canzone, che ripercorre la storia del nostro Sud Italia nel periodo pre e post-unitario. Lo spettacolo è tratto dall'omonimo libro di Michele Carilli, edito da Aracne Editrice, e nasce dalla collaborazione tra l'autore del libro e l'artista Mimmo Martino, leader dei Mattanza.
La scena è essenziale, occupata da pochi elementi scenici e dagli strumenti musicali, tutti presenti dall'inizio alla fine così come i quattro interpreti. Sullo sfondo si stagliano tre bandiere, quella del Regno delle Due Sicilie, quella italiana e quella dello Stato sabaudo. Attraverso l'alternanza tra parti recitate e cantate, si ripercorre un importante spaccato di storia, dalle condizioni economiche del Regno delle Due Sicilie alla spedizione dei Mille, dal brigantaggio alla repressione
attuata dal Regno d'Italia appena sorto.
Il narratore accompagna gli spettatori in questo percorso, dando voce a vari intellettuali e personaggi politici, sulla base di documentati riferimenti storici. Alle sue spalle quattro elementi scenici che l'attore indossa a scena aperta per dar vita agli "incarnati": l'uniforme di Francesco II al momento drammatico dell'epilogo del suo regno; la toga indossata da un uomo di legge per declamare alcuni passi della legge Pica; il cappello piumato del bersagliere Carlo Margolfo che partecipò all'eccidio di Pontelandolfo e Casalduni; la logora camicia indossata dal deportato della fortezza di Fenestrelle. Il suo racconto si intreccia con quello dell'interprete femminile che
rappresenta la condizione femminile all'epoca dell'unità d'Italia e fa conoscere la figura della brigantessa.
La regia è di Michele Carilli e Lorenzo Praticò.

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