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Sabato 1 Aprile 2023
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Scritto da aldo grandi
Ce n'è anche per Cecco a cena
12 Marzo 2023

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Su cosa la Sinistra attacca la nuova giunta? Sempre e solo sulle stesse cose che, in realtà, sono solo e sempre le medesime cazzate: antifascismo, minaccia di un colpo di stato, presenza in giunta del cavaliere nero Fabio Barsanti e di CasaPound. Gurdate che cosa ha sollevato la vicenda della presentazione del libro di Luciano Luciani: alcuni parlamentari, tra cui la solita, immancabile e immarcescibile Laura Boldrini, hanno, addirittura, portato la cosa in Parlamento senza nemmeno sapere di che cosa stavano scrivendo; a Lucca garibaldini e politicanti verniciati di rosso hanno gridato alla violenza squadristica e al fascismo della giunta di Mario Pardini. Tutte puttanate alle quali, ormai, ci siamo abituati e potremmo anche prevenirle e raccontarle con largo anticipo tanto i sinistroidi sono prevedibili e privi di intelligenza storica e pragmatica che non sia quella del vittimismo e della paraculite cronica: piangono, si lamentano, chiedono aiuto, si rivolgono ai giornalisti prezzolati che conoscono benissimo e ai politici della cloaca romana. Detto ciò, tuttavia, è innegabile che se a Sinistra ci marciano, a Destra non hanno proprio alcunché di smart, sono bolsi, per nulla smaliziati, bradipi nel senso che non arrivano dove gli altri, al contrario, si fiondano come volpi. Purtroppo è sempre stato così: la destra vive in un mondo tutto suo, perso nei meandri esoterici e metafisici di un Evola che aveva altro da pensare che confrontarsi sul concreto. Alla base di tutto e di tutti, però e questo va specificato, c'è una sola cosa: una profonda ignoranza storica, storiografica, umana, politica, un minimo comune denominatore che appiattisce tutto senza che alcuno riesca ad ergersi al di sopra della mediocrità. Vale per la minoranza e per l'opposizione indistintamente, a Lucca come altrove.

Prendete, ad esempio, il comunicato diffuso ieri pomeriggio da Lucca 2032, il movimento legato al sindaco Pardini. A parte il fatto che non c'è mai una firma, un nome e un cognome, qualcuno che ci mette la faccia come se gli scritti fossero partoriti dallo... spirito santo. Ebbene, ad un certo punto il testo sostiene che la storia ha già dato il giudizio su quanto sarebbe riportato nel libro scritto da Luciano Luciani. Ora, quello che dispiace, è che non si possa risalire alla bestia ignorante che ha scritto questa stronzata senza nemmeno aver letto, ci scommettiamo, le pagine del professore di storia. Altrimenti avrebbe compreso che si tratta di un amarcord di un tempo che fu, che niente ha a che vedere con gli anni di piombo e che, anzi, rievoca un'epoca di grandi slanci umanitari e disinteressati dove giovani di tutta Italia spendevano gratuitamente il proprio tempo per regalare a chi non poteva qualcosa che, invece, potesse arricchirli di strumenti adatti a elevarsi professionalmente e non soltanto.

Qualcuno, da destra, ci ha rimproverato dicendo di non riuscire a spiegarsi come noi, che notoriamente abbiamo simpatie per Pardini e questa giunta, si possa, poi, attaccarla e criticarla così. A queste persone rispondiamo che non siamo né di destra né di sinistra. Noi siamo e cerchiamo di rappresentare, quando è possibile, il buonsenso e l'evidenza, sputando su sotterfugi, stratagemmi, superficialità e idiozie poste in essere indistintamente da chi, in primis, sta al potere, e all'opposizione.

La gente, si sa, ha la memoria corta e i tifosi, di qualsiasi natura, in particolare: arrivando, persino, a dimenticare tutto. Noi, al contrario, abbiamo una memoria che farebbe concorrenza ad un elefante e non dimentichiamo. Abbiamo sistematicamente sfasciato i coglioni a Mauro Favilla quando governava la città, poi a Tambellini per dieci anni e, adesso, alla giunta Pardini. E se siamo in sintonia e stimiamo il sindaco, questo non ci esime dal porre alla berlina il suo team qualora faccia o commetta degli errori grossolani.

Veniamo, poi, al cavaliere nero, Fabio Barsanti, il quale è, probabilmente, presumibilmente e, in parte, anche comprensibilmente, animato da una forte voglia di rivincita verso coloro che, in tutti questi anni, non hanno mai perso occasione per sparargli merda addosso. Ciò nonostante, Barsanti non è un qualsiasi militante adesso, è un rappresentante delle istituzioni, un assessore, uno che sta e lo sa, costantemente sotto la luce dei riflettori e che, quindi, quando apre la bocca o impugna la penna, dovrebbe, quantomeno per sapienza e buonsenso, pensarci due volte prima di lasciarsi andare ad esternazioni che non fanno altro che fornire ai suoi avversari, spuntati, 'armi' con cui ritrovare vigore.

'Uccidere la sinistra' è una boiata in termini e non ha senso se non, appunto, suscitare i fantasmi nelle menti ritardate e a senso unico dei dementi verniciati di rosso. Ma è, indubbiamente, una frase che andava evitata, soprattutto, perché non ha, realmente, alcun senso e poteva essere detta in altri termini. Qui Pardini avrebbe dovuto richiamare all'ordine il suo assessore, perché non siamo solo su facebook e sui social, ma siamo in un'arena dove tutti combattono con le armi che riescono a procurarsi. E, poi, fateci un favore: basta con i social che finite per farvi del male da soli.

Tornando alla materia del contendere, ossia al libro di Luciano Luciani, l'assessore Pisano ha dimostrato una assenza di intelligenza politica allarmante. Sarebbe stato sufficiente, se avesse guardato al di là del proprio naso, annullare-spostare le prove dello spettacolo dell'Associazione Musicale Lucchese - non è mica la Prima alla Scala! - e confermare la presentazione del libro come era già stato scritto sulla newsletter. Anzi. Furbescamente avremmo esaltato la propria generosità a dimostrazione di una larghezza di vedute che non conosce discriminazioni di sorta. E invece che cosa fa la Pisano? Niente. Si dà la zappa sui piedi e dimostra che alla Cultura ci sta come il cavolo a merenda. 

E qui va sottolineata e non è la prima volta che lo facciamo, la assoluta scarsa prontezza di riflessi della maggioranza e, nella fattispecie, del sindaco Mario Pardini che, come si dice a Roma, arriva troppo di frequente dopo li fochi, ossia quando il danno è già stato fatto. Ma possibile che un sindaco non riesca ad avere accanto un consigliere che gli suggerisca le mosse da fare per puntare a dama e non subire scacco matto? Ma quanto ci vuole a comprendere che essere rapidi, intelligenti, immediati, anche un po' scafati, è fondamentale in una battaglia dove, spesso, la comunicazione la fa da padrona? Ma dove è finito Marcello Petrozziello che su queste cose aveva capito tutto?

Oggi non c'è personaggio politico che gestisce il potere che non abbia bisogno di avere accanto qualcuno che riesca a dipingergli un quadro sufficientemente esauriente ed esaustivo per poter agire nel modo più appropriato. Al limite che Pardini ci chiami, che glielo consigliamo noi come non cadere nelle trappole...

Comunque sia questa vicenda non fa che portare pubblicità ad un libro e ad una figura di intellettuale, quella, appunto, di Luciano Luciani, che conosciamo da decenni e con il quale abbiamo sempre avuto un rapporto di stima e fiducia reciproca. Luciano Luciani è una persona colta che ama la storia, che non si sottrae al confronto, che odia la violenza e cerca sempre un punto di incontro. Se fossimo al posto di Fabio Barsanti, dell'assessore Pisano e di tanti altri esponenti della giunta, saremmo alla presentazione del suo libro a dimostrazione che le paure della Sinistra sono soltanto dei ridicoli pretesti per provare a se stessi e agli altri di esistere. Pensassero allo schifo dell'immigrazione di questi giorni: migliaia di clandestini che sbarcano sulle nostre coste senza che uno straccio di stato li imbarchi e li riporti da dove sono venuti.

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