Si torna a parlare di "classi pollaio" anche a Lucca, in particolare alla scuola media Chelini dove, nonostante un aumento dei nuovi iscritti, il numero di classi prime per il prossimo anno potrebbe diminuire.
Questo è ciò che hanno riportato i genitori degli alunni nelle quinte delle scuole primarie Lucca 6, che, al momento dell'iscrizione dei ragazzi alla scuola media Domenico Chelini, si sono ritrovati di fronte ad una situazione tanto comune quanto inaccettabile e ad una ancora più assurda motivazione.
Benché il numero dei nuovi iscritti sia aumentato, 122 nel prossimo anno scolastico 2022/23 contro i 113 dell'a.s 2020/21, la scuola secondaria di primo grado Chelini ha infatti in programma la costituzione di una classe in meno, cioè cinque prime invece delle normali sei. La causa di tutto ciò si può trovare nel calo demografico della regione Toscana, che ha portato ad uno stanziamento di fondi minore per l'istruzione e quindi ad una riduzione dell'organico.
Con classi da oltre 25 alunni, alcuni dei quali diversamente abili, il numero previsto di ragazzi è superiore a quello massimo previsto dal Testo Unico in materia di Sicurezza e Salute nei luoghi di lavoro, rendendo un organizzazione tale una vera e propria negazione del diritto allo studio.
"Lo stupore di ciascuno di noi nasce dalla motivazione che ci è stata fornita: il calo demografico che sta interessando la nostra regione come tutta Italia - affermano i genitori in una nota -. Ragione reale, sicuramente da attenzionare, ma con quale ratio? Possibile aspettarsi dalla pubblica istruzione un intervento valutato nel merito, che riduca le risorse dove gli impatti della riduzione della popolazione scolastica si manifestino come veri e concreti e non dove si riscontra un incremento delle iscrizioni? Evidentemente no!".
Nonostante il tema delle cosiddette "classi pollaio" torni spesso sulla bocca di rappresentanti e politici soprattutto in momenti di campagna elettorale, le richieste di chiarimento e supporto lanciate dai genitori del Lucca 6 sono rimaste ancora inascoltate dalle istituzioni.
Dopo le mancate risposte della Prefettura e dell'Ufficio Scolastico Regionale, anche grazie al supporto del dott. Giovanni Testa, preside della scuola media Chelini, il problema è arrivato fino sui banchi dell'Ufficio Scolastico Territoriale di Lucca e Massa Carrara. La soluzione è sembrata però impossibile da trovare anche per la dott.ssa Buonriposi, dirigente del provveditorato, che ha sottolineato la mancanza di fondi regionali e quindi l'impossibilità di costituire un organico adeguato per i neo-iscritti della Chelini.
"Ecco che la delusione si trasforma in preoccupazione e necessità di risposte convincenti ad una situazione kafkiana - denunciano i genitori -. Rivendichiamo il diritto a non perdere risorse e a trovare delle fonti di investimento per mantenere attivo tutto il corpo docente e per garantire l’attivazione di sei prime classi a fronte di un numero di alunni non diminuito (aumentato) rispetto agli anni scolastici passati. Lo vogliamo fortemente come genitori e come cittadini."
"La formazione delle classi è ispirata a nostro avviso, in primo luogo a criteri pedagogici-didattici che non devono, in nessun caso, essere sacrificati ad esigenze e difficoltà organizzative - sottolineano -. Abbiamo bisogno di credere nella scuola e nelle istituzioni che supportano noi famiglie a crescere i cittadini del futuro."
"Chiediamo riscontri forti e certi sul percorso scolastico dei nostri figli ed anche, da cittadini, sui criteri che hanno mossi i tagli: come sono stati suddivisi i tagli operati nell’ambito delle diverse province della Regione Toscana? Quanti iscritti ci sono nelle scuole primarie della provincia e quante classi si formeranno in ciascuna di esse a fronte dei tagli subiti?".
L'unica certezza è che, per adesso, queste domande non stanno ancora trovando risposta ed i ragazzi della Chelini si ritroveranno tra pochi mesi a dover vivere un momento fondamentale di crescita e maturazione come la scuola media in un contesto inadatto e lontano dalle loro necessità, a causa di politiche miopi e lontane dalla realtà del territorio e dei suoi bisogni.
"Vogliamo garanzia del diritto, per i prossimi alunni della scuola Chelini, di accedere a condizioni di istruzioni non peggiorative rispetto al passato perché insensato, miope e discriminatorio" concludono.
"Siamo a chiedere di incontrare ciascuno di voi - si appellano i genitori verso le istituzioni -, possibilmente in seduta comune, anche da remoto per abbattere le distanze logistiche, per avere riscontri certi sul futuro dei nostri figli e della popolazione scolastica della Regione Toscana e della Provincia di Lucca e, almeno, per condividere, in un approccio di consueta trasparenza, le motivazioni che stanno dietro alle scelte fatte."